Elkann in Parlamento per fare il punto sul Piano Italia e sul futuro dell’auto a Torino

Più competitività alle fabbriche italiane e garanzie per l’occupazione oltre a un nuovo dialogo con il mondo politico. Queste le attese mercoledì, in Parlamento quando il presidente di Stellantis John Elkann incontrerà le forze politiche nella  Sala Mappamondo di Montecitorio, al cospetto delle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato.

Come amministratore delegato ad interim di Stellantis, il nipote dell’Avvocato guiderà una delegazione che vede la presenza del capo Europa Jean Philippe Imparato e della responsabile delle attività italiane Antonella Bruno.
Dall’uscita di scena di Tavares il gruppo ha intavolato un dialogo più costruttivo con il governo, con le istituzioni europee, con i sindacati e i concessionari. Lo scorso 17 dicembre al Mimit ha presentato il Piano Italia:  2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani. L’obiettivo è mettere al centro delle strategie di Stellantis l’Italia  e Torino, con l’impegno a non chiudere stabilimenti e a non licenziare lavoratori.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio annuncia intanto che «Stellantis investirà 38 milioni per lo stabilimento di Verrone ed è sicuramente una buona notizia che rappresenta un segnale importante in questo momento particolarmente delicato per il settore dell’auto, disegnando anche una prospettiva pluriennale che rende il polo produttivo del biellese centrale negli scenari di crescita della produzione dell’auto elettrica. Dopo l’annuncio dell’arrivo del secondo modello a Mirafiori a novembre, dell’assunzione di cento ingegneri e la crescita della linea dei cambi e dell’hub del riciclo, si tratta di un ulteriore tassello del piano di rilancio che ci è stato presentato da Stellantis nelle scorse settimane, di cui ascolteremo i dettagli nell’audizione di Elkann mercoledì alla Camera, e che continuiamo a monitorare nella sua applicazione affinché, dai fatti, arrivi la conferma che davvero ci troviamo di fronte a una nuova fase, nella quale l’Italia, Mirafiori e gli altri stabilimenti piemontesi siano protagonisti di investimenti e rilancio produttivo per garantire crescitadi volumi e tutela dei posti di lavoro»

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