Dalla torinese “Accademia Albertina di Belle Arti” approda al chierese “Museo del Tessile”
Da sabato 1° a sabato 15 febbraio
Chieri (Torino)
“Nuove Luci Colorate”, in inglese (che fa sempre più fine) “New Color Lights”: si intitola così – e c’è una giusta ragione relativa ai colori utilizzati – la mostra, a ingresso libero, ospitata nella sala polifunzionale del “Museo del Tessile” di Chieri da sabato 1° a sabato 15 febbraio.
Frutto della collaborazione tral'”Accademia Albertina di Belle Arti” e la “Fondazione Chierese per il Tessile”,curata da Vincenzo Caruso, Valentina Rotundo e Melanie Zefferino, la rassegna arriva nella collinare “Città delle Cento Torri” dopo essere già stata ospitata dal 19 dicembre al 26 gennaio all'”Accademia Albertina di Belle Arti” di Torino ed è un “progetto didattico – espostivo” checomprende 14 abiti realizzati impiegando il cosiddetto “tessuto bandera”, tessuto di fibre naturali (cotone o lino) dalla trama regolare e di antica tradizione torinese. Pesante e resistente, il tessuto fu infatti molto utilizzato dalle corti piemontesi a partire dal XVIII secolo, prodotto nei colori limitati dei bianchi ed ècru, e decorato in allora con ricami a soggetto floreale, detti appunto ancora oggi “ricami bandera”.
I 14 abiti esposti sono stati realizzati da: Michelle Vecchio, Sofia Crepaldi, Marco Fiananese, Giulia Rinaudi, Matilde Milano, Yu Yihan, e Zhou Yayin. Ma la realizzazione dell’intero progetto interdisciplinare ha visto coinvolti ben 40 studenti del Corso Biennale di “Progettazione Artistica per l’Impresa”, indirizzo “Fashion Design”, con “l’obiettivo di mettere in atto una sperimentazione di ricerca nell’universo moda per una nuova visione sostenibile”, promossa dall'”Accademia” subalpina presieduta da Paola Gribaudo e diretta da Salvo Bitonti.
Al “Museo del Tessile” di via Santa Clara, a Chieri, sarà possibile ammirare una “capsule collection” di abiti a trapezio, dalla caratteristica forma ad “A”, icona del guardaroba anni Sessanta, abito evergreen ideato dal mitico Yves Saint Laurent, il primo creatore di moda vivente a godere, nel 1980, di una grande retrospettiva del suo lavoro al “Metropolitan Museum” di New York.
Sul “bianco ottico” di questo tessuto in puro cotone, prodotto dalla “Pertile srl” con certificazione “GOTS – Global Organic Textile Standard” (il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di abiti e prodotti tessili, realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica, come il cotone e la lana), si innestano gli inserti della stessa stoffa tinta con coloranti naturali nei sette colori dell’arcobaleno, usando tecniche che gli studenti hanno sperimentato nel corso di un workshop al “Museo del Tessile” di Chieri. E, per completare l’opera davvero eseguita mettendo insieme più mani più competenze e più tecniche, gli allievi della scuola di “Cinema, fotografia e audiovisivo” diretti da Fabio Amerio, hanno documentato il work-in-progress del progetto e curato lo shooting fotografico, al quale hanno collaborato anche gli studenti del corso di “Trucco e maschera teatrale” guidato da Arminda Falcione. Gli esiti di questa progettazione artistica “multanime”, ovvero gli abiti e gli elaborati visivi, sono ora esposti in una sorta di mostra “di restituzione”. Che concretamente rivela “le qualità di un’iniziativa tesa a rispondere nei fatti alle istanze per il raggiungimento di obiettivi chiave (SDG – Sustainable Development Goals) dell”Agenda 2030 – ONU’ in termini di sostenibilità dei processi, rispetto dell’ambiente, educazione di qualità, lavoro dignitoso e creativo”.
L’esposizione ha ricevuto il patrocinio della “Città Metropolitana di Torino” e della “Città di Chieri”.
g. m.
“New Color Lights”
“Museo del Tessile”, via Santa Clara 6-10, Chieri (Torino); www.fmtessilchieri.org o www.albertina.academy
Dal 1° al 15 febbraio
Orari: merc. e sab. 15/18; mart. 10/12
Nelle foto: Alcune immagini dello “Shooting” fotografico di abiti in “Rosa”, “Giallo” e “Viola”