Quando non è malasanità. L’esperienza di un malato oncologico al pronto soccorso delle Molinette

UN LETTORE CI SCRIVE

I problemi esistono ma parlare solo e sempre  di malasanita’ mi pare più un vizio di certa  politica. Penso  da malato grave di avere voce in capitolo. Io non posso che dichiarare un grande grazie a tutti i medici e infermieri  che rischiano anche il linciaggio ogni giorno nello svolgere la loro professione di aiuto verso tutti

Caro direttore,

quale malasanità! Dalle 10.30 di stamane sono al pronto soccorso delle Molinette, strapieno oltre il ragionevole di persone che hanno bisogno di aiuto: oltre a star male la pazienza è la prima a non esserci piu’. Il personale medico e infermieristico che per il numero di pazienti è sottodimensionato, nonostante tutto conta suoi uomini e donne presenti, disponibili e risolutivi. Si capisce che oltre all’esperienza hanno una grande dose di umanità. Fa bene il governo ad aumentare anche se di poco il loro stipendio. E’ cambiata l’accoglienza al Pronto a causa dell’immigrazione, con molti vi è il problema di intendersi a causa delle diversità delle lingue. Nonostante questo il personale riesce a risolvere. Sono rimasto colpito dal comportamento delle forze dell’ordine, sia carabinieri che polizia penitenziaria nell’accompagnare extracomunitari che evidentemente hanno commesso crimini ma anche loro hanno necessita di assistenza. Ho visto la professionalità’ che usano nel trattare i detenuti che invece spesso hanno atteggiamenti violenti e ribelli. Grazie al personale tutto il sistema di Pronto funziona. Certo, si capisce che manca una struttura più confacente ai tempi e  che risponda anche all’onda dell’immigrazione. Ma questo è imputabile a tutti i governi nazionali e regionali  degli ultimi vent’anni. Ho raccolto la testimonianza del personale che si augura che il governo attuale dia gli strumenti per adeguare il pronto soccorso delle Molinette alle nuove sfide. Città della Salute  può essere presa ad esempio per tutte le strutture di Pronto soccorso presenti nel territorio. I problemi esistono ma parlare solo e sempre  di malasanita’ mi pare più un vizio di certa  politica. Inoltre io personalmente essendo malato oncologico sono testimone: venerdì ho chianato il Cup Piemonte per prenotare una tac, la centralinista mi ha proposto il giorno dopo o Lunedì 9 Dicembre, tutto il contrario di quanto sento da alcuni TG o leggo su certi giornali che parlano di mesi di attesa, sicuramente succede ma non è sempre e solo così. Anche nel passato comunque non ho atteso mai più di 3 settimane. Penso  da malato grave di avere voce in capitolo. Nel resto d ‘Europa non e così, si paga anche la chiamata dell’ambulanza, in Italia no. È tutto gratis e si assiste chiunque ne abbia bisogno anche chi fa interventi importanti i quali andrebbero pagati, ma che la maggior parte che dopo l’intervento riceve la fattura non la onora. Quindi la politica a seconda di quando è al governo o all’opposizione non infierisca su un settore che invece è in molti casi  un’eccellenza italiana. Io mi sento di dire per esperienza personale che non posso che dichiarare un grande grazie a tutti loro che rischiano anche il linciaggio ogni giorno nello svolgere la loro professione di aiuto verso tutti, extracomunitari compresi.

Paolo P.

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