I sindacati di polizia condannano i disordini pro Pal

Corteo Torino, Coisp: paladini libertà attentano alla vita dei Poliziotti
“Gli episodi di Torino rappresentano un fatto gravissimo che non può essere minimizzato, men che meno da alcuni rappresentanti delle istituzioni. Chi si professa paladino della libertà e dei diritti, ricorrendo alla violenza dimostra solo di calpestare la libertà di tutti. Lo scoppio di un ordigno artigianale contro le forze dell’ordine è un atto irresponsabile e pericoloso che mette a rischio non solo la sicurezza di chi è in prima linea per mantenere l’ordine, ma anche quella di tutti i cittadini. 19 poliziotti sono finiti al pronto soccorso per fare il proprio lavoro, ovvero garantire il rispetto della legge. Non possiamo accettare che la violenza diventi lo strumento per imporre le proprie idee, perché così si distrugge ogni principio di convivenza civile. Auspichiamo che i responsabili di queste azioni vengano individuati rapidamente e che la condanna di questo attacco sia unanime, senza ambiguità. Perché la libertà non può mai essere il pretesto per scatenare il caos. Va difesa, sempre, dalle azioni di chi la usa come scudo per alimentare violenza e insicurezza”. Lo dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

Dichiarazione di Luca Pantanella,
segretario generale della federazione
FSP POLIZIA – CONSAP Torino
sui disordini di questa mattina a Torino

“Quello che è accaduto questa mattina è inaccettabile. Diciotto agenti feriti, una camionetta distrutta, uova e ordigni urticanti lanciati contro le forze dell’ordine, mezzi vandalizzati e usati come tamburi. Questo non è diritto di protesta: questa è pura violenza, e la Polizia non è pagata per andare al martirio contro ogni genere di feccia.

 

La responsabilità di tutto ciò ricade sulla sinistra istituzionale, che da anni coccola questi individui e regala loro spazi come i centri sociali. È il caso di Torino, dove il Sindaco Lo Russo protegge realtà come Askatasuna, persino quando distruggono tutto ciò che trovano. Lo abbiamo visto anche pochi giorni fa a Bologna: gli stessi gruppi, le stesse violenze, la stessa difesa ideologica ai teppisti di professione che è ormai inaccettabile.

 

Per questo e per altri motivi la Polizia di Stato ha le mani legate di fronte a queste manifestazioni violente che nulla hanno di democratico. È ora di dire basta:servono pene e condanne esemplari, che vengano scontate realmente. Non sono sufficienti avvisi o obblighi di firma. Chi aggredisce le forze dell’ordine deve andare in carcere.

 

Stiamo facendo ridere l’Europa per come gestiamo l’ordine pubblico. La Polizia Italiana è un fiore all’occhiello, ma questa gestione inefficace sta mortificando la nostra professionalità. Se la Polizia perde la faccia, lo perde l’intera nazione. È necessario un cambio di rotta immediato per tutelare sia gli agenti che il rispetto delle leggi.”

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