A palazzo Anna d’Alencon a Casale Monferrato si è tenuto il secondo aperitivo letterario dedicato al centenario di Jean Servato, eclettico protagonista della cultura casalese. Ecco l’intervento della critica Giuliana Romano Bussola.
Attraverso la celebrazione dei “100 anni di Jean Servato” si riporta in vita uno straordinario personaggio, irripetibile protagonista della storia culturale di Casale Monferrato tra il 1900 e i primi decenni del 2000. L’essere stata per oltre vent’anni accanto a lui nella Galleria Ariete, sua creatura portata avanti con passione ad alti livelli, mi ha permesso di coglierne la genialità di deus ex machina, perfetto regista nell’organizzare non solo mostre di pittura e scultura ma anche nel sollecitare un clima interdisciplinare unendovi letteratura, poesia, musica. Jean ha saputo valorizzare ogni artista, dai più famosi agli emergenti e a quelli ancora poco conosciuti, con eguale attenzione, considerazione e generosità. Esisteva tra noi una particolare sintonia, lui attraverso suggestive e accorate poesie, io sviluppando una lettura critica, senza mai stabilire gerarchie di valore tra i vari generi, che potevano essere indifferentemente antichi o moderni, figurativi o astratti; ciò che ci importava era cogliere lo stile personale di ognuno. Quando Jean scomparve, mi sembrò fosse finita un’epoca privandoci di tanti valori essenziali. Sempre rimarrà la nostalgia di quelli che sono stati tra i migliori anni della mia vita, che ritornano vivi grazie all’avvenimento che ripropone, nello splendido cortile del palazzo Anna d’Alencon, l’atmosfera dell’Ariete, esponendo diversi quadri della collezione permanente. Saranno presenti, tra le altre, opere di quattro artisti casalesi che rendono omaggio alla nostra città: Gino Mazzoli, interprete del virtuosismo ritrattistico tecnico e formale di Giacomo Grosso suo maestro; Giuseppe Campese, dallo stile raffinato e delicato dei fiori evanescenti e degli ariosi paesaggi di vaghezza arcadica; Maria Teresa Guaschino, tormentata espressionista sensibile alla condizione degli emarginati e della vecchiaia; Aurelio Cavagnolo, imprevedibile e versatile nel passare dal realismo alle visioni preromantiche e al surrealismo.
Giuliana Romano Bussola
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