In programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi, vi si sposano perfettamente contemporaneo e classicità
Torinodanza 2023 sarà in programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi e vuole fotografare le idee, i tumulti che caratterizzano questi tempi inquieti e i modi in cui si formano i nuovi immaginari culturali, il bisogno di armonia e di condivisione, utilizzando il corpo come strumento per poter rispondere a nuovi interrogativi e opportunità che la società ci presenta quotidianamente.
Giusto alla sua 36esima edizione il programma di quest’anno si intitola “Dance me to the end of love”. Un programma internazionale che raccoglie 33 rappresentazioni, 3 luoghi teatrali, 4 prime nazionali, sette coproduzioni e 15 compagnie provenienti da otto diversi Paesi, tra cui Australia, Belgio, Germania, Israele, Italia, Regno Unito, Spagna, Svizzera.
Il Festival Torinodanza si conferma una vetrina molto importante realizzata dal Teatro Stabile di Torino e diretta da Anna Cremonini, che ha voluto sottolineare, fin dal manifesto, la relazione presente tra le produzioni più d’avanguardia e la tradizione classica.
“ La danza contemporanea – ha sottolineato la direttrice Anna Cremonini – si avvale di danzatori che hanno una formazione tecnica classica molto accentuata, che non impedisce di coniugarsi con un linguaggio contemporaneo. Un problema abbastanza irrisolto riguarda il concetto di classico, che è patrimonio del repertorio lirico-sinfonico, mentre la danza contemporanea è altrove, nei festival, nelle programmazioni dei teatri. In realtà i due elementi sono strettamente legati, si guardano l’un l’altra
Infatti la coreografia contemporanea non si basa soltanto sui fondamenti della danza classica, ma spazia attraverso qualunque tipo di forma di ricerca e movimento.
Questo rapporto è alla base di tutta la cultura contemporanea e verrà esplorato attraverso il lavoro di artisti come Peeping Tom, Oona Doherty, la Sidney Dance Company o il Ballet du GrandThèatre di Ginevra, Akram Khan
Un’attenzione particolare è rivolta alla scena italiana, con una serie di spettacoli che intrecciano rapporti e esperienze, provando a superare barriere e distinzioni. Protagonisti italiani, ma di carattere internazionale della rassegna, saranno Silvia Gribaudi, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Teodora Castellucci e Francesca Pennini.
A questi artisti si affiancheranno anche quelli selezionati nell’ambito del progetto Art-Waves, con il sostegno della Compagnia di San Paolo di Torino. Protagonisti, questa volta, saranno la Compagniia Egri Bianco Danza, il Balletto Teatro di Torino, la cordata For creata da Francesco Sgro’ e Album Arte con Daniele Ninnarello
Per questo motivo il titolo “Dance me to The end of Love” è assolutamente emblematico.
MARA MARTELLOTTA
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