Music Tales, la rubrica musicale
“Ma tu non ritornerai, mai, mai
Te ne vai (te ne vai), te ne vai (te ne vai), perché?
Tu sei un uomo, un uomo vero, un vero uomo e non ti piegherai, mai
Oh, come ti vorrei, ti vorrei qui con me”
Classe 1940, la signora compie 83 anni quest’anno e canta sempre in maniera impeccabile, perchè una volta, per essere artista, dovevi studiare, dovevi romperti le ossa oltre che l’anima.
Cantante dotata di grinta e passionalità, dal registro vocale di contralto e in grado di spaziare tra vari generi musicali, dalla musica melodica (anche impegnata), passando per la musica pop e le canzoni dedicate ai bambini, nel 1970 è stata definita da Alighiero Noschese come il pollice della canzone italiana, ossia una delle personalità musicali italiane più importanti, insieme a Mina, Ornella Vanoni, Orietta Berti, Patty Pravo e Milva.
Mi perdoni Noschese e pure gli idolatori di Mina ma, per me, Zanicchi la supera di gran lunga.
Soprannominata l’Aquila di Ligonchio, fa parte del quintetto delle grandi voci femminili italiane degli anni sessanta e settanta, con Mina, la tigre di Cremona, Milva, la pantera di Goro, Patty Pravo, la Civetta di Venezia, e Orietta Berti, l’usignolo di Cavriago; si è esibita in alcuni dei più importanti teatri internazionali, come il Madison Square Garden di New York, l’Olympia di Parigi, il Teatro dell’opera di Sydney e il Teatro Colón di Buenos Aires, è entrata nelle classifiche discografiche di svariati paesi e ha tenuto lunghe tournée in quasi tutto il mondo: Stati Uniti d’America, Canada,Australia, Francia, Spagna, Turchia, Argentina, Cile, Brasile, Giappone, Grecia, Unione Sovietica, Bulgaria, Malta, Romania e Cecoslovacchia.
Per lei hanno scritto, tra gli altri, Cristiano Malgioglio, Franco Califano, Paolo Conte, Lucio Battisti, Carla Vistarini, Roberto Vecchioni, Mogol, Umberto Balsamo, Umberto Bindi, Shel Shapiro, Giuni Russo, Donatella Rettore, Zucchero Fornaciari, Pino Donaggio, Mario Rosini, Mariella Nava, Tiziano Ferro, gli Avion Travel e Sal Da Vinci.
Su undici partecipazioni al Festival di Sanremo è riuscita a vincere tre volte (1967, 1969, 1974), diventando la cantante donna ad aver vinto più volte la manifestazione canora.
Nel 1967 Iva Zanicchi si sposa con Tonino Ansoldi, un produttore; dalla loro unione nasce la figlia Michela. Dopo la rottura del matrimonio con il marito, Iva conosce Fausto Pinna, il suo compagno considerato da lei come un marito.
“Noi non litighiamo mai, le uniche litigate vere le facciamo in cucina. Lui è sardo, e per 20 anni mi ha fatto mangiare sardo, ma io sono emiliana. Siamo poi arrivati ad un compromesso: cuciniamo un pò sardo e un pò emiliano” ha detto la Zanicchi a Domenica Live.
In passato, quando girava il mondo per esibirsi, Iva Zanicchi aveva raccolto molti ammiratori, come lei stessa ha raccontato a la Repubblica delle donne, Iva Zanicchi ha ricevuto delle avances da Frank Sinatra che la invitò nella sua suite.
Come lei stessa ha raccontato ha rifiutato la proposta.
Un’altra curiosità risale al 1979, quando Iva Zanicchi ha posato ‘senza veli’ sulla copertina di Playboy. “Bé senza andiamoci piano. Avevo le calze color carne, sopra un paio nere, e una pelliccia che mi copriva. Abile Frontoni, il fotografo: “Dai abbassa un altro pochino”. E pochino alla volta s’è visto il seno“. Ha raccontato la cantante al Corriere della Sera. Iva ha riconosciuto di essersi pentita e ha tentato di acquistare tutte le copie in circolazione.
Una grande Iva, per me troppo sottovalutata.
“Non importa cosa pensano gli “altri” di te! Potrebbero sopravvalutarti o sottovalutarti! Fino a quando non scopriranno il tuo vero valore, il tuo successo dipende principalmente da cosa tu pensi di te stesso e se credi in te stesso. Puoi farcela anche se nessun altro ci crede; ma non ce la farai mai se non credi in te stesso.”
Buon ascolto di un blues italiano egregiamente interpretato
Chiara De Carlo
https://www.youtube.com/watch?v=vWz_PVYbXmo&ab_channel=EmaP
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