Il tempo giusto per fare le cose

Ad ogni ora corrisponde il momento giusto per intraprendere diverse attività, la cronobiologia ci aiuta ad organizzare la nostra giornata.

Fare colazione? Tra le 6.30 e le 9.00, ed è assolutamente sconsigliato saltarla. Quando andare a letto per concludere la giornata e riposarsi? Dalle 22 alle 24, è infatti a quest’ora che comincia la produzione di melatonina (l’ormone del sonno), sarebbe meglio, inoltre, per facilitare l’addormentamento, stare lontani da tablet, cellulari e tutti quei dispositivi che emettono luce blu.

E la palestra? Preferibilmente tra le 17 e le 19, quando le funzioni del nostro sistema muscolare, cardiaco, polmonare e metabolico sono nel picco favorevole.

Per il dentista invece è meglio optare un orario pomeridiano, dopo le 16, quando la soglia del dolore è più alta e sia anestesia che antidolorifici hanno un effetto maggiore.

Insomma la cronobiologia, “la branca della biologia che studia i fenomeni periodici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi, solare e lunare”, ci può aiutare ad organizzare meglio le nostre attività rispettando gli eventi ciclici giornalieri come l’alimentazione, il sonno, l’attività fisica e intellettuale. Se questi ritmi dettati dalla natura vengono interrotti si possono creare degli squilibri che hanno conseguenze negative sul nostro corpo.

Sono i ritmi circadiani (dal latino circa diem, “intorno al giorno”), cadenze fisiologiche di circa 24 ore, a gestire le funzioni del giorno e della notte, e dipendono dalla luce del sole o dalla sua assenza.

Durante il giorno (fase ergotropica) il nostro organismo produce molte energie ed è caratterizzato da una alta attività metabolica, mentre la notte (fase trofotropica) è destinata al ripristino del sistema immunitario, delle cellule attraverso il riposo.

Per rendere bene nello studio dobbiamo farlo dalle 9 alle 11 del mattino se vogliamo attivare la memoria a breve termine mentre per quella a lungo termine dobbiamo metterci sui libri nel pomeriggio. Le decisioni? A metà mattinata quando l’attenzione è al massimo livello.

Nel nostro cervello esiste una zona chiamata Nucleo Sopra Chiasmatico (NSC) che grazie a migliaia di cellule produce una attività elettrica spontanea con scariche che avvengono nelle 24 ore, è il nostro ritmo biologico e secondo moderne scoperte scientifiche ogni singolo organo del nostro corpo ne possiede uno autonomo.

Esistono due cronotipi che possono anche alternarsi nel corso della vita e che, inoltre, potrebbero dipendere, oltre che dal dna, anche dalle abitudini, dal tipo di professione che si svolge, dalle esigenze familiari ma anche dall’età. Il cronotipo “gufo” è molto attivo ed energico la sera, mentre “l’allodola” dà il meglio la mattina presto; normalmente da giovani apparteniamo alla prima categoria mentre con l’avanzare degli anni diventiamo Alauda arvensis.

E’ molto importante rispettare i nostri bioritmi alternando in maniera corretta attività e riposo, facendo le giuste pause dal lavoro e concedendoci il sonno per recuperare. Il nostro corpo possiede certamente capacità adattive ma l’interruzione dei ritmi circadiani può portare, se prolungata nel tempo, a malattie importanti come il diabete e l’obesità, a disturbi cardiovascolari ma anche a problemi di concentrazione e di memoria.

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