A proposito di sonnambulismo

Alcune considerazioni su una manifestazione inquietante, più comune di quanto si possa immaginare

 

Si tratta di un disturbo del sonno molto comune nei bambini in età scolare, di solito benigna destinata a risolversi nel tempo, senza necessità di trattamento che si verifica più spesso durante il primo ciclo, non-REM e nelle prime ore di sonno.
Il sonnambulismo può presentarsi in molti modi diversi. Nella sua forma più lieve si manifesta semplicemente parlando mentre si dorme. Questo può avvenire durante le prime fasi del sonno, dando modo al testimone di ascoltare un racconto o, in casi più rari, permettendo di effettuare una conversazione apparentemente normale con il sonnambulo, ma il cui senso risulta di difficile comprensione.
Durante gli episodi di sonnambulismo, il dormiente può alzarsi dal letto e compiere azioni complesse, senza essere pienamente consapevole dell’ambiente circostante, può tenere gli occhi aperti con sguardo sbarrato, sovente borbotta pronunciando le parole in modo incomprensibile e senza senso. Se si prova a stimolare colui che dorme in modo brusco e vigoroso, risulta assai difficile svegliarlo, anche se ormai è opinione comune che sia meglio non farlo.
Quando il soggetto si sveglia, nel caso si sia spostato dal letto, di solito non ricorda come abbia potuto arrivare nel punto in cui si trova; talvolta quando qualcuno cerca di svegliarlo, il sonnambulo oppone resistenza che può essere anche violenta; pertanto occorre prestare la massima attenzione a non compiere movimenti che lo spaventino. A volte si limita a stare a letto addormentato, ma può anche alzarsi e camminare normalmente o manifestare agitazione, mettendosi addirittura a correre in casa, cercando di sfuggire a chi cerca di trattenerlo. Il sonnambulo può eseguire compiti complessi come aprire porte chiuse a chiave, afferrare il cibo dal frigorifero mettendosi tranquillamente a mangiare, scendere le scale e anche uscire di casa, marciare deciso verso una meta che, solo lui, sembra conoscere. Sono riferiti casi di sonnambuli che sono stati in grado di guidare autoveicoli per lunghi tratti, senza incorrere nel minimo incidente.
La durata dell’episodio di sonnambulismo può essere molto breve ma può durare anche a lungo, superando la durata di un’ora, specie se il sonnambulo non viene disturbato, tanto che può tornare a dormire normalmente, anche se si sarà spostato, ritrovandosi a continuare il sonno in un posto diverso, o addirittura insolito, come sotto il letto o dentro un armadio.
La letteratura riporta inoltre casi curiosi di persone che hanno mostrato particolari abilità nel sonno come nel caso di Lee Hadwin, un inglese che, pur non sapendo disegnare nulla da sveglio, è in grado di creare opere incredibilmente belle quando si trova nella condizione sonnambolica. Inizialmente, le sue opere mancavano di qualità, ma con il tempo ha acquisito esperienza trasformandosi in un autentico e bravo artista.
A tutt’oggi, gli esperti non sanno spiegare lo strano fenomeno e la stessa cosa accade a questo insolito pittore, che al risveglio, non riesce a ricordare ciò che ha fatto durante la notte. Allo stesso tempo, non sa cosa lo spinga a scegliere i suoi modelli, fra i suoi preferiti vi sono i ritratti di Marilyn Monroe e non riesce nemmeno a spiegarsi quali sia il motivo che lo porta a preferire il disegnare sui muri piuttosto che sulla carta. Un mistero assoluto, ma da cui sta ricavando una gran fama. E’ stato accertato che soffre di sonnambulismo, una condizione medica che rappresenta un enigma di difficile soluzione, dibattuto in seno alla comunità scientifica che, al momento è in grado di offrire solo alcune ipotesi circa le cause di questo disturbo, in assenza di vere e proprie certezze.
I disturbi del sonno appartengono ad una delle aree della medicina ben conosciute e studiate nei loro meccanismi, ma risultano tutt’ora fra i più complessi da interpretare, e gli specialisti, per quel che riguarda il sonnambulismo, affermano che attualmente non esiste un rimedio efficace per eliminare questa situazione, se non quello di aiutare il sonnambulo a terminare ciò che sta facendo e poi riaccompagnarlo a letto, parlandogli con voce calma e suadente.
Di certo una delle cause del sonnambulismo va ricercata nello stress lavorativo e nei problemi quotidiani e all’eventuale consumo eccessivo di alcool o di farmaci tra cui tranquillanti (o sonniferi), farmaci per il trattamento della psicosi e stimolanti minori, nonché antistaminici. Sembra esserci anche un elemento genetico, dato che alcuni casi indagati sembrano avere un legame con l’eredità familiare.
Allontanandoci dalla ricerca accademica e senza perdere di vista gli insegnamenti medici canonici, proprio a causa della mancanza di consenso sulle cause del sonnambulismo, sono state avanzate altre teorie che si rifanno a una conoscenza non tradizionale. Secondo questa, i sonnambuli sarebbero in grado di accedere al piano astrale durante la notte mentre dormono. Una persona profondamente addormentata potrebbe sperimentare “esperienze extracorporee” in cui qualche aspetto della psiche umana è capace di spostarsi effettivamente su altri piani dimensionali. La proiezione astrale e i viaggi astrali, secondo la teoria che condivide il meccanismo con i sogni “lucidi”, sarebbero manifestazioni comuni tra le persone spiritualmente dotate.
Per comprendere il meccanismo attraverso cui si sperimentano quelli che sembrerebbero veri e propri varchi mentali a cui la coscienza potrebbe accedere, sperimentando dimensioni “altre”, è necessario inoltre considerare che, secondo il pensiero filosofico di gran parte delle culture, l’uomo sarebbe composto da tre parti: corpo, anima e spirito. Il corpo è organizzato su livelli fisici, ben riconoscibili e ormai noti a livello ultramicroscopico, che vanno dalle cellule fino agli organi, agli apparati e ai sistemi, poi vi sarebbe una parte più sottile, l’anima, difficilmente esplorabile e infine lo spirito, un’entità capace di permettere l’accesso a un mondo superiore agli altri due. In virtù di questa composizione, nella proiezione astrale, il nostro corpo astrale sarebbe in grado di viaggiare a tutti gli effetti in altri luoghi e questo avverrebbe in particolar modo durante gli stati di sogno. Infine, la persona diverrebbe consapevole di questa esperienza, solo se è in grado di ricordarla al risveglio. Secondo i fautori di tali teorie, molto più diffuse di quanto si possa credere, tutti noi abbiamo esperienze extracorporee inconsapevoli, ma vi sarebbero persone in grado di proiettare intenzionalmente il proprio corpo astrale avendo la possibilità di sperimentare tale esperienza da svegli. Non sorprende, quindi, che una persona profondamente addormentata, abbia “esperienze extracorporee” spontanee, in cui qualche aspetto della psiche umana possa viaggiare, spostandosi su altri piani dimensionali. Detto questo il sonnambulismo si verificherebbe quando il corpo astrale non riesce a liberarsi dal corpo fisico. La proiezione astrale farebbe sì che il nostro corpo fisico, sotto l’azione del corpo astrale, si muova senza averne coscienza.
Teorie non accettabili dalla Scienza convenzionale, giustamente a causa della difficoltà ad essere verificate, ma è lo stesso fenomeno conosciuto con il termine “vita” che è difficile da comprendere.
Proprio per la sua complessità l’uomo, da sempre, è stato portato a credere che il principio vitale non risieda negli organi fisici, oggi perfettamente conosciuti in ogni dettaglio e in grado di essere studiati e analizzati con metodologie raffinate quali, fra le altre, la TAC, RMN e PET, ma che tale principio vitale risieda in una dimensione superiore e la sfida, sempre attuale è proprio quello di esplorare il labirinto che conduce al principio segreto della forza che anima la creazione, un labirinto che, forse, in una particolare condizione come quella del sonno profondo, riusciamo a percorrere e intuire nuovi mondi a noi sconosciuti. È in quei momenti che, spinti dal desiderio di volerli esplorare, ci si muove nel sonno nel vano tentativo di raggiungerli, spaventando chi assiste allo strano fenomeno, di cui non viene, purtroppo, conservato alcun ricordo al risveglio.

 

Rodolfo Alessandro Neri

 

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