L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Michel Houellebecq “Annientare” -La nave di Teseo- euro 23,00

Il famoso scrittore francese ha condensato più tematiche in oltre 700 pagine: malattia, politica, rapporti familiari, l’amore che sembra essere l’unica ancora di salvezza, attentati e stragi, il travaglio interiore di un uomo di fronte agli sbarramenti della vita.
Tantissima carne al fuoco, con pagine a tratti più lente e ingarbugliate, ma altre di una potenza narrativa eccezionale. Di fatto non c’è un preciso baricentro, piuttosto un corollario di uomini, donne e svariate situazioni.
L’incipit è comunque fulminante, con la divulgazione di video agghiaccianti che gettano nel panico il mondo della politica francese. La storia poi si avvolge però intorno ad un personaggio che risulta centrale.
E’ Paul Raison, uomo di mezza età, consigliere di Bruno Juge che è il ministro dell’Economia, delle Finanze e del Bilancio, possibile candidato alle future elezioni presidenziali.
Il clima generale è in stato di allerta per i messaggi criptati che anticipano spaventosi atti terroristici.
Il più straziante è il siluramento di una barca piena della disperazione dei migranti. Gli attentatori filmano e mettono in rete scene di panico, orrore e morte; quella di 500 persone, tra uomini, donne e bambini che annegano di fronte agli occhi del mondo.
Houellebecq per l’occasione mette a fuoco anche le reazioni della politica, e sembra riflettere sui grandi temi dei nostri tempi.

Ma è soprattutto su Paul Raison che si concentra maggiormente, raccontandoci molto di lui e della sua famiglia. Il matrimonio con Prudence sembra quello di due separati in casa…anche se poi le cose cambieranno decisamente.
A sconvolgere la vita di Paul dapprima è l’ictus che riduce suo padre in coma e poi allo stato di larva; anziano non autosufficiente da gestire, tra ospedale, Rsa e continua assistenza infermieristica. A prendere in mano la situazione saranno soprattutto la figlia Cecile e la compagna del malato (della quale conosceremo la famiglia e il legame con Paul).
Mentre sullo sfondo rimane il loro fratello minore Aurelien, particolarmente fragile e problematico, sposato con una donna insopportabile che lo umilia continuamente. E anche qui ci saranno sviluppi….

Ma la tragedia più grande che investe Paul è la diagnosi infausta di un tumore gravissimo. Sono le pagine più emozionanti del romanzo. Scopriremo come l’uomo affronterà la situazione, le scelte per quanto riguarda la possibile devastante prospettiva chirurgica e le cure altamente debilitanti. Come si prepara Paul? Chi gli starà più accanto? Come andrà a finire?……

 

Jokha Alharthi “Corpi celesti” -Bompiani- euro 18,00

Decisamente interessante questa scrittrice che ha raggiunto una serie di primati: è la prima autrice dell’Oman ad aver ottenuto successo oltre confine e diventata un caso letterario, la prima di lingua araba ad aver vinto l’International Booker Prize nel 2019 proprio con “Corpi celesti”.

Jokha Alharthi, nata nel 1978, vanta un curriculum di tutto rispetto. Ha studiato nel suo paese e poi a Edimburgo dove ha conseguito un dottorato di ricerca in letteratura araba. E’ autrice di saggi, libri per ragazzi, di questo romanzo e di altri due ancora inediti in Occidente. Oggi è tornata nel suo paese dove insegna alla Sultan Qaboos University, vicina alla capitale Mascate. Ma è nella scrittura che c’è la sua anima più profonda.
“Corpi celesti” l’ha scritto mentre ad Edimburgo viveva in una manciata di metri quadrati insieme al marito e al figlio di 8 mesi. Chapeau, perché nel frattempo studiava anche come una forsennata per il dottorato.

Il romanzo narra le vite, le scelte, le aspirazioni e le frustrazioni di tre sorelle che abitano in un villaggio rurale dell’Oman. Di fatto le pagine raccontano quel paese fortemente patriarcale, basato su rigide gerarchie e maschilista, nel quale la schiavitù fu legale fino al 1970.
Nel decennio tra 1970/1980 si svolgono i fatti narrati che testimoniano anche una serie di cambiamenti nel paese.

Le protagoniste sono Mayya, tutta presa a sognare un uomo che studia a Londra; ma accetta di sposare il pretendente al quale il padre l’ha promessa. E’ Abdallah, figlio di un ex mercante di schiavi, ragazzo in vista che l’amerà con tutto il cuore, e soffrirà per la distanza emotiva di lei che il suo cuore se lo tiene ben stretto. La loro figlia femmina -che Mayya ha chiamato London (suscitando sdegno e scalpore per un nome che non tiene conto della tradizione) diventerà medico e donna autonoma che sa cosa vuole.

Poi c’è Asma’, romantica sognatrice che ama leggere e accetta di buon grado il matrimonio con un artista assorbito solo dai suoi dipinti; non lo ama ma si adegua.

L’unica a impuntarsi è Khawla, la più bella delle sorelle, che rifiuta qualsiasi pretendente. Per lei esiste solo l’amore per Nasir, emigrato in Canada.
Lui laggiù convive con una fidanzata; dopo 5 anni torna per l’eredità che la madre gli ha lasciato, ma solo a patto che sposi Khawla. Ecco in che termini nasce quel matrimonio; poi riparte subito e torna dalla ragazza canadese, alla quale si dimentica di dire che nel frattempo si è sposato.
E Khawla lo aspetterà per 10 anni; lui tornerà ogni due, per vedere il figlio nato mentre era via, e per rimettere incinta la moglie. E il finale è tutto da scoprire.

 

Sandra Petrignani “Leggere gli uomini” -Laterza- euro 18,00
Questo libro apre le pagine della grande letteratura e suggerisce spunti di pensiero e analisi su scrittori uomini, leggendo i quali si sono formate le donne.
La forma è quella del memoir -intelligente, acuto, introspettivo e colto- in cui la giornalista e scrittrice Sandra Petrignani adotta una prospettiva inedita e parecchio interessante.
Per secoli sono stati gli uomini gli unici ad avere avuto il privilegio di una stanza “tutta per sé”; quello studio privato e tranquillo in cui poterono scrivere in santa pace capolavori assoluti. Le donne dunque lessero solo opere maschili e su quelle si sono formate. La Petrignani compie un volo a 360 gradi e riannoda suggestioni, brani e significati dei libri che l’hanno accompagnata nella sua formazione.
Dalla sua approfondita analisi emergono tantissimi dati. Tanto per cominciare: gli scrittori, pur parlando spesso di donne, le hanno evocate, inventate, descritte, sguinzagliate nelle loro pagine, ma senza conoscerle davvero, poichè raramente era possibile leggere libri scritti dal gentil sesso. Risultato romanzi bellissimi ma magari incompleti.
Petrignani ha riletto i libri che hanno segnato la sua vita ed ha rilevato aspetti che magari non aveva notato alla prima lettura. Ha sottolineato i vari caratteri maschili, le loro ossessioni e manie, il loro sguardo sul mondo femminile.
Una curiosità: nella letteratura maschile ricorre il gioco degli scacchi (assente invece da quella femminile), e la Petrignani lo interpreta sul piano simbolico. Lo scacco al re, ovvero la tendenza degli uomini a sostituire il padre.
Altra costante è l’ossessione del doppio, l’ansia della scissione in due personalità diverse.
Questa è l’occasione per una carrellata attraverso gli autori più amati dall’autrice: uno stuolo di nomi tutelari della letteratura mondiale, oltre 330 romanzi che ha letto e sui quali ha meditato.
Impossibile citarli tutti, però è consigliato riscoprirli attraverso questo libro che è un affascinante omaggio alla letteratura.

Camilla Lackberg – Henrik Fexeus “Il codice dell’illusionista” -Marsilio- euro 22,00

Questa volta la regina del “crime svedese” si lancia in una nuova impresa, che si preannuncia avvincente ed è l’assaggio di una nuova serie. Mette in campo un personaggio del tutto nuovo. E’ Vincent, di professione mentalista, al quale si rivolge Mina, poliziotta di un’unità specializzata in crimini violenti di Stoccolma.
Le prime pagine afferrano immediatamente il lettore con un omicidio raccontato nei minimi particolari e agghiacciante.

Una giovane donna viene trovata morta in una “sword box”, quelle usate per i numeri di magia in cui l’illusionista finge di trafiggerla ripetutamente. Solo che questa volta dentro c’è una vittima letteralmente squarciata da ripetuti colpi di spada.
La polizia non sa da dove iniziare. Mina contatta il famoso mentalista Vincent e gli propone un incarico di consulenza. Lui oltreché psicologo è un profondo conoscitore del mondo dell’illusionismo: è capace di leggere e decodificare il linguaggio del corpo, di entrare nella mente altrui studiando sguardi e toni di voce.

Due personaggi che la Lackberg ci racconta mettendo a nudo le loro personalità, rendendo il loro spessore umano, il loro vissuto e i loro punti nevralgici.
Mina Dabiri soffre di un disturbo ossessivo compulsivo per cui vive nel terrore dello sporco e dei germi; al punto che indossa i guanti anche per prendere i vasetti di yogurt dal frigo.
Vincent Walter ha una vita decisamente ingarbugliata: sposato due volte con due sorelle che, ovviamente, si odiano.
I figli della prima moglie non riconoscono l’autorità della zia-matrigna e gli equilibri saltano spesso. Vincent ha seri problemi di comunicazione con la seconda consorte; donna razionale e dalla mente matematica, gelosissima del marito, sospettosa all’eccesso e totalmente priva di sense of humor.

I due lavorano con il gruppo investigativo che annovera altri soggetti interessanti.
La capa Julia, alla ricerca della maternità; l’anziano detective Chester apparentemente disilluso, che scopriamo invece empatico; il giovane Peter neo padre stravolto da notti insonni.
Ecco il team che insegue un killer seriale, un mago che si diletta ad ammazzare le donne e che va fermato. Aspettatevi colpi di scena a raffica e un epilogo soprendente.

 

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