Caselle declassato non può decollare, gli industriali si appellano al governo

caselle

Un rilancio dello scalo rappresenterebbe una condizione imprescindibile per l’export piemontese. Forza Italia all’attacco. Anche il sindaco Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino avevano assicurato il loro interessamento

 

Anche se da Roma non ci sono segnali di particolare attenzione nei confronti dell’aeroporto torinese, dalla Sagat (la società di gestione dello scalo) fanno sapere i dati lusinghieri relativi all’anno appena trascorso. 8,6% di passeggeri in più – pari al doppio della media nazionale – per un totale di oltre 3 milioni e 300 mila passaggi su Torino. I passeggeri stranieri sono invece aumentati del 18%, con 28 destinazioni servite di cui 18 all’estero. E, nei prossimi giorni, saranno annunciati nuovi collegamenti, dopo l’abbandono di Alitalia.

 

Eppure il governo ha declassato il “Sandro Pertini” togliendogli il fregio della A, la prima categoria aeroportuale. Qualcosa forse si sta muovendo, ad incominciare dagli industriali torinesi. La presidente dell’Unione, Licia Mattioli, ha rivolto un appello al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, spiegando che un rilancio di Caselle rappresenterebbe una condizione imprescindibile per l’export piemontese, in fase di ripresa (rappresenta l’11% della quota nazionale). Anche il sindaco Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino avevano assicurato il loro interessamento nella Capitale.

 

Per ora si fa sentire l’opposizione di centrodestra in Comune e Regione. La nostra economia ha bisogno di  un aeroporto che dia un contributo forte ai collegamenti commerciali e turistici di Torino e del Piemonte, capace di diventare ‘Hub di sviluppo’ per le nostre migliori aziende. Cosa che ad oggi Caselle non riesce  ad essere come dimostrano i dati degli ultimi anni”. A dichiaralo Gilberto Pichetto, il coordinatore regionale e capogruppo in Regione Piemonte per Forza Italia, e il responsabile nazionale Trasporti, Mino Giachino durante una conferenza stampa , alla quale ha anche partecipato un osservatore dell’Unione Industriali.

 

 Forza Italia in particolare ha ricordato come Torino nel 2002 era 9a nella classifica degli aeroporti nazionali per passeggeri. Nel 2014 è al 14mo posto. Le varie gestioni in questi anni hanno magnificato le piccole crescite percentuali perdendo di vista il dato complessivo. Nei primi 10 anni del terzo millennio il sito sabaudo è cresciuto del 26% mentre gli aeroporti italiani hanno fatto registrare mediamente un +60%.  Dagli  aeroporti italiani ogni anno partono 144 milioni di passeggeri (2,5 volte gli abitanti) da Torino partono 3,5 milioni di passeggeri , il 70% dei piemontesi. Ecco le proposte del partito per il rilancio:

1)      ottenere dal Governo l’inserimento di Torino tra i 12 aeroporti strategici del Paese;

2)      definire un piano regionale dei trasporti dove il ruolo del nostro Aeroporto sia ben diverso da quanto previsto dall’ultimo Piano dei trasporti della Regione (Giunta Bresso);

3)     concordare con i privati una gestione coordinata Torino-Malpensa-Napoli- Bologna che inserisca il nostro aeroporto in rotte nazionali e internazionali di maggiore interesse in modo da trarne importanti sinergie e ricadute.

 

 

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