Iniziativa di Alberto Del Noce rivolta ai ragazzi del terzo anno della scuola media pecettese. In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano preso maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (ben il 90%) non fa prevenzione
Grazie alla disponibilità della Clinica San Luca di Pecetto, di alcuni medici e del dirigente e del corpo docente scolastico pecettese, l’avvocato Alberto Del Noce – da tempo impegnato nelle iniziative sociali a favore della comunità di Pecetto – è riuscito a realizzare il primo esperimento di prevenzione andrologica per una scuola pubblica italiana: infatti il 24 gennaio prossimo gli studenti che frequentano il terzo anno della Scuola Media del comune torinese (e cioè i giovani che entrano nella fase della pubertà) potranno usufruire di una visita andrologica preventiva e gratuita.
“Le patologie riproduttive sono caratterizzate ormai da una rilevante valenza sociale per i loro riflessi negativi e rappresentano ormai una priorità per le Organizzazioni internazionali preposte alla tutela della salute pubblica”, commenta Del Noce. Ci troviamo oggi di fronte alla notevole prevalenza ed all’incremento di incidenza di patologie, soprattutto maschili, quali malformazioni congenite, varicocele, tumori testicolari, infertilità e sterilità. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 10-20% delle coppie nei paesi industrializzati soffre di problemi di fertilità, ed il 40% delle cause è da attribuire al solo fattore maschile.
In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano preso maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (ben il 90%) non fa prevenzione.Le donne sono culturalmente educate alla prevenzione oncologica con PAP test, autopalpazione del seno e ultimamente con la vaccinazione per HPV. L’uomo non è assolutamente informato che con una semplice autopalpazione del testicolo può arrivare ad una diagnosi precoce di neoplasia che colpisce con una frequenza significativa proprio i ragazzi.
Un ulteriore dato preoccupante è che ben il 50% degli uomini italiani non si sottopone a visita andrologica nemmeno a seguito di una diagnosi di infertilità.Sebbene l’infertilità maschile diventi oggetto di attenzione da parte degli uomini solo nel momento in cui cercano un figlio, i problemi che potrebbero portare ad alterazioni riproduttive possono sorgere fin da bambini.Da anni, inoltre, non esiste più la figura del medico scolastico e i ragazzi nati dal 1986 in poi non sono più sottoposti alla visita di leva prevista per il servizio militare.
“Vengono così a mancare due filtri estremamente significativi per evidenziare alcune patologie urologiche che possono essere causa di infertilità – aggiunge Del Noce – e che se scoperte per tempo possono essere guarite. Un esempio è dato dal varicocele (vene varicose del testicolo) che pur essendo nella maggior parte dei casi asintomatico, nel 40% dei casi è causa di infertilità del maschio adulto ed è presente in ben 16-18% degli adolescenti.”
Attualmente i maschi affrontano il tema dell’infertilità solo quando, in tarda età, coltivano un progetto di paternità e non raggiungono l’obiettivo. I giovani maschi non sono oggetto di attenzione informativa e di screening anche per i problemi della sfera sessuale e, infatti, un fine di questa indagine consiste nel valutare la conoscenza di una corretta sessualità da parte dei ragazzi (contraccezione, falsi miti,…), visto anche che le malattie sessualmente trasmesse oggi sono molto più subdole e infide e una corretta informazione potrebbe contrastarne efficacemente la diffusione.
Da qui è nata l’idea di Del Noce, una proposta di prevenzione andrologica, superando i progetti che da anni giacciono in Parlamento ma che non riescono a trovare sbocco.
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