A Moncalieri la Giornata mondiale del teatro

Sabato 27 marzo – Ore 9-19 – Pagina facebook della Biblioteca civica Arduino

In occasione della Giornata mondiale del teatro, Moncalieri dedica un’intera giornata del palinsesto della biblioteca Arduino al teatro e allo spettacolo dal vivo. Sabato 27 marzo l’appuntamento è, dalle 9 in avanti, sulla pagina facebook della biblioteca @bibliomonc, per godere insieme dei post e di alcune clip di repertorio di attori e registi moncalieresi professionisti come Maurizio BabuinSara D’AmarioFrançois-Xavier FrantzEttore Scarpa. “Ringrazio tutti gli artisti che hanno affrontato con noi questa difficile, incerta, lunga fase di crisi, che sul mondo della cultura sta avendo ripercussioni anche più pesanti che in altri ambiti – dichiara l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – In tutti questi mesi ci siamo fatti forza a vicenda, continuando con loro a produrre cultura e contenuti di alta qualità, dal vivo fin che è stato possibile e da remoto solo quando, come ora, si è rivelata una scelta obbligata. La Città ha sempre messo in prima linea nelle sue scelte il sostegno al tessuto culturale locale, nell’attesa confidente che presto i sipari dei teatri tornino ad alzarsi”.

L’Assessorato alla Cultura ha invitato alcuni professionisti della scena cittadina (o legati a Moncalieri tramite le Fonderie Limone e il Teatro Stabile di Torino) a sottolineare con proprie dichiarazioni il significato della Giornata del teatro in questo momento di grande sofferenza per il settore. Eccole:

Quando si definisce “teatrale” qualche fenomeno, si intende enfatico, esteriore, falso. Ma questa è proprio l’idea che hanno combattuto i maestri del novecento. Così adesso appare profetica la loro lotta alla luce delle tecnologie che ci permettono altri tipi di interazione. È proprio quando l’uso di Zoom, Meet, Skype diventa consueto che affiora con tutta la sua forza il bisogno di relazione in presenza, di teatro. Quindi dovremmo cominciare a dire che è teatrale un bravo maestro di scuola che modella le sue parole e le sue azioni sulle reazioni degli alunni che ha di fronte, piuttosto che un politico che urla sopra le righe il suo comizio. Dovremmo cominciare a chiamare teatrale un bravo avvocato che pronuncia la sua arringa condividendo l’ascolto con giudici e giurati, piuttosto che un piazzista che cerca di venderci qualcosa con gesti affettati. Chiaro che questo sovverte un po’ tutti i principi su cui fondiamo il ruolo dell’attore. Ma queste idee non sono mica una novità. Sono l’eredità del teatro del Novecento.

Gabriele Vacis, direttore della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino

Teatro, dove sei? Quando una cosa ci è sottratta, si sente come non mai la sua mancanza. E la sua importanza. La magia tecnologica di uno schermo non sarà mai potente come la magia artigianale del teatro, dell’essere insieme, dal vivo, pubblico e attori. A ridere e piangere insieme dell’infinita Commedia Umana… di noi.

Sara D’Amario e François-Xavier Frantz

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