IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Tra i primi nomi che appaiono sui giornali come possibili candidati Presidenti della Repubblica c’è anche Walter Veltroni , diventato una delle firme di punta del “Corriere della Sera”e una stella del cinema italiano contemporaneo.
Il ragazzo bocciato in ginnasio che rimediò un diploma professionale, ha sicuramente fatto molta strada.E’ stato direttore de “L’Unità”, leader, con scarso successo, del Pd, ministro, Sindaco di Roma per dieci anni, deputato e tanto altro. Nei rapporti istituzionali che ho avuto con lui si è sempre rivelato corretto, forse anche per la stima che aveva per Mario Soldati. Un politico di lungo corso ha inevitabilmente fatto cose buone e cose cattive e non basta il suo amore per il cinema a riscattarlo dagli errori. Il grande Giampaolo Pansa nel suo Bestiario lo definiva il “perdente giulivo “, già immaginando le sue aspirazioni quirinalizie Tra i tanti leader comunisti e poi del PD non è certamente stato dei peggiori. Pur avendo aderito al PCI giovanissimo, diceva di sé di non essere mai stato comunista, senza mai aver spiegato una frase abbastanza contraddittoria, non essendo l’Italia un partito unico come l’URSS. Certo, rispetto al ferreo D’Alema è stato meno dottrinario, ma è anche molto meno colto anche se ambedue non sono laureati… Quando moderai un dibattito tra Amato e D’Alema, mi resi conto del valore di quest’ultimo anche rispetto al dottor Sottile che avrei visto bene al Quirinale al posto di Mattarella e che ritengo l’unico statista sopravvissuto. La classe politica italiana di destra e di sinistra fa pena e c’è in questo Parlamento una sola candidata valida per cultura, equilibrio, terzietà, la Presidente del Senato Casellati che potrebbe anche guidare un Governo di salute nazionale che estrometta Conte. Si tratta di una donna umanamente ed intellettualmente straordinaria apprezzata, al di là delle valutazioni politiche di parte, come difensore ferreo delle prerogative parlamentari spesso calpestate dall’attuale governo senza che dal Colle siano giunti rilievi significativi. L’ex Presidente della Consulta Cartabia che sarebbe un’altra candidata, appare piuttosto scialba, perché non basta essere donna per essere brava al Quirinale.
Non parliamo di Franceschini (che manifesta incredibilmente degli interessi per il Quirinale) si tratta di un mediocre e grigio catto -comunista di provincia e di un pessimo ministro della cultura. Anche Prodi non ha perso tutte le speranze naufragate sette anni fa, anche se è ormai politicamente decotto. Una figura di rilievo appare invece MarioDraghi, una sorta di nuovo Ciampi che ha difeso l’Italia in Europa. C’è da augurarsi che Mattarella, ormai, quasi ottantenne non intenda riproporsi per un altro settennato che sarebbe del tutto immotivato. Tra tutti i candidati di cui si parla, quelli più degni di attenzione sono Veltroni, Casellati e Draghi. I politicanti che sono in Parlamento, al massimo, se hanno l’altezza fisica necessaria, possono aspirare a fare il corazziere. Veltroni è molto sponsorizzato e viene anche mitizzato, ma non ha certo la statura di un Napolitano. Una frase attribuita a Veltroni mi ha colpito negativamente : avrebbe voluto nascere il 25 aprile 1945. A molti questo desiderio che lo
invecchierebbe di 10 anni ,sarà piaciuto moltissimo e porterà alla solita vulgata celebrativa cara all’ Anpi . Io invece ritengo quella data divisiva perché gronda sangue e violenze, anche se segna la fine di una guerra mondiale, ma non di quella civile. Avrei capito di più il 2 giugno 1946, data in cui nacque la Repubblica . Non posso dimenticare che un uomo come Luciano Violante , una vera,grande riserva della Repubblica, uomo di rarissima intelligenza, parlò con rispetto dei “ragazzi di Salò”, molti dei quali quel rispetto forse non meritavano, Violante capi’ per primo a sinistra che la storia andava rivista senza retoriche e senza odi. Un atteggiamento simile a quello di Napolitano. Oggi occorre un Presidente super partes che rappresenti gli Italiani. L’esempio
cui guardare è Ciampi che simboleggiò l’idea stessa di Patria,per non citare l’esempio irripetibile di Luigi Einaudi. Lo capiranno i peones che tra un anno, dopo un settennato travagliato, dovranno eleggere ilsostituto di Mattarella? Ho dei forti dubbi sulla loro intelligenza. Chi divide o non sa unire non può risiedere sul colle più alto. C’è bisogno di gente corazzata di cultura storica che sappia guardare avanti. L’Italia ha bisogno di voltare pagina con un paese in mano ai guitti e ai loro replicanti.
Scrivere a quaglieni@gmail.com
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Un Presidente per tutti gli Italiani
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