Il procuratore di Torino venne ucciso nel 1983 davanti alla propria abitazione
La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo nei confronti di Rocco Schirripa, l’ex panettiere legato alla ‘ndrangheta accusato di aver partecipato al “commando” che il 26 giugno 1983 sparò al procuratore di Torino Bruno Caccia (nella foto), di 65 anni, mentre era uscito di casa a portare a spasso il cane. Caccia morì nell’attentato. Secondo l’accusa, il boss Domenico Belfiore aveva così eliminato il magistrato che rappresentava un ostacolo agli affari illeciti della criminalità organizzata a Torino. Il procuratore poco prima di essere ucciso aveva fatto perquisire il casinò di Saint Vincent per il sospetto di riciclaggio di capitali mafiosi.
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