L’informazione, i quotidiani e la loro crisi

Parole rosse  di Roberto Placido

La crisi dei quotidiani è nota da tempo ed è, con situazioni diverse, internazionale e riguarda tutta la carta stampata. Testate storiche fino a qualche anno fa diffusissime, sia mensili che settimanali, hanno chiuso o sono costrette ad uscire ed essere vendute “forzosamente” allegate ad un quotidiano.

Le nuove tecnologie, l’avvento del digitale con la nascita di tanti quotidiani online, compreso il Torinese, ed il ritardo clamoroso degli editori italiani hanno fatto il resto. Una delle cause, non penso la meno importante ma certamente la meno citata, riguarda la qualità ed il “modello” di informazione dei nostri principali quotidiani nazionali. Per anni abbiamo sostenuto, con qualche ragione, il livello qualitativo alto dei nostri giornali quotidiani specialmente quando il paragone era con i “tabloid” popolari inglesi. Ma in Inghilterra è chiaro che i “tabloid” sono scandalistici. Negli ultimi anni la nuova veste editoriale, di quasi tutti i quotidiani italiani, ed il loro formato “tabloid” hanno coinciso con un abbassamento del livello qualitativo. L’ultimo caso riguarda un argomento di vero pettegolezzo o “gossip” che dir si voglia. Alcuni giorni fa, nella trasmissione televisiva Otto e mezzo la conduttrice Lilli Gruber al suo ospite, la deputata ed ex ministro Maria Elena Boschi (Italia Viva), ha chiesto, in chiusura, della sua storia d’amore, riportata in prima pagina dal settimanale di “gossip” Chi, finita da poco. Risposte dell’on. Boschi, battute e sorrisi degli altri due ospiti, Massimo Giletti e Massimo Giannini.

La cosa singolare che su una questione così personale il giorno dopo, anche altri, ma soprattutto i due principali quotidiani italiani hanno ripreso la notizia con grande spazio. Cosi anche per il matrimonio tra la parlamentare Lia Quartapelle (Partito Democratico) e l’ex ministro della prima repubblica Claudio Martelli (Partito Socialista Italiano), “delfino” di Bettino Craxi, ricordato in questi giorni dal film Hammamet del regista Gianni Amelio ed interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino. Per non dimenticare incontri al vertice tra capi di stato e di governo dove ampio spazio viene riportato ai vestiti delle loro mogli, alla lista dei vini e delle vivande dei pranzi e cene invece di parlare degli argomenti trattati e delle decisioni che possono modificare la condizione della vita di milioni di persone e di interi paesi. Tutte notizie che una volta erano esclusiva dei settimanali come Chi, Visto, Vip ed altri. Solo le principali di loro, quelle più clamorose, arrivavano al grande pubblico, la maggior parte  riempivano i settimanali accatastati sui tavolini di parrucchiere ed estetiste. Fino a quando i quotidiani non riprenderanno la loro funzione vera e completa e gli editori non affronteranno veramente la rivoluzione digitale la loro crisi resterà e per alcuni, purtroppo, sarà irreversibile.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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