“Space Adventure”
Fino al 22 marzo 2020
Oltre mille biglietti staccati al botteghino nella prima giornata torinese di sabato 22 novembre scorso. Giornata, per di più, di forte maltempo. Una partenza che lascia ben sperare, quasi inaspettata per gli stessi organizzatori e alla luce per altro dei 4milioni di visitatori registrati nelle precedenti tappe di Copenaghen, Tel Aviv, Johannesburg, Varsavia e Bucarest. Atterrata a Torino (città già meritevolmente impegnata nell’industria dell’aerospazio), grazie alla concreta organizzazione di “Extramuseum Divulgazione Scientifica” e dell’“Associazione Radar”, “Space Advenure” è una produzione dell’“US Space & Rocket Center”, il museo della NASA di Huntsville-Alabama e, sotto la Mole, resterà fino al 22 marzo del prossimo anno, negli spazi della “Promotrice delle Belle Arti” al Valentino. Mostra piacevolmente interattiva e coinvolgente, rivolta all’intera famiglia, ai grandi ma anche (e in modo particolare) ai giovani e ai bambini, la rassegna vuole essere non solo vetrina di “mirabilia” spaziali – raccontate attraverso gli occhi e gli oggetti della NASA o della moscovita Città delle Stelle – ma anche una sorta di “ludica palestra” in cui sperimentare di persona le sensazioni e le emozioni vissute dai cosmonauti nel corso delle loro missioni. Tute e navicelle spaziali, modelli in scala di satelliti e razzi, pietre lunari, il cibo consumato nello spazio, fino alla cuccia della cagnolina Laika che il 3 novembre del 1957 fu imbarcata a bordo del sovietico Sputnik 2 – per non fare più ritorno sulla Terra – e tant’altro ancora: i 1500 metri quadri di percorso espositivo assemblano (sulle orme di astronauti, tecnici e scienziati) un centinaio di cimeli originali, provenienti dalle basi e dai centri di ricerca di tutto il mondo. E’ un viaggio unico ed emozionante che racconta le incredibili conquiste dell’uomo nelle esplorazioni spaziali, toccando in concreto (fatto salvo un breve accenno all’immaginifico e letterario sogno di Jules Verne, con il suo “De la Terre à la Lune” del 1865) gli anni di feroce rivalità nella corsa allo spazio, in tempi di conclamata “guerra fredda”, fra l’Unione Sovietica – cui si deve il lancio in orbita del primo satellite artificiale, lo Sputnik, e la missione di Jurij Gagarin, primo uomo a volare nello spazio, portando a termine la propria missione nell’aprile del 1961 a bordo della Vostok 1 – e gli Stati Uniti, che il 20 luglio del 1969, con il programma Apollo 11, arrivarono allo sbarco dei primi uomini sulla Luna. E il viaggio continua fino al “cessate le armi” e alla fattiva collaborazione fra le due superpotenze che nel luglio del 1975 porta la capsula sovietica Soyuz ad agganciarsi in orbita a una navicella americana del programma Apollo, “in un abbraccio di grande potenza simbolica”. Che porta alla creazione di quella Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – per la quale proprio la torinese “Thales Alenia” collaborò nella progettazione e costruzione del veicolo spaziale Cygnus destinato al trasporto cargo – in cui il visitatore s’imbatte all’ingresso dell’esposizione e che rappresenta forse uno dei più alti gradi di complessità e di integrazione tecnologica e scientifica mai raggiunta, coinvolgendo molte nazioni, Italia compresa. Di qui hanno scattato le loro fotografie i nostri Samantha Cristoforetti, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, e (Astro)Luca Parmitano, primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare (EVA) nel luglio del 2013, con ben sei ore e sette minuti di passeggiata spaziale. Fra oggetti autentici e fedeli riproduzioni, si arriva ancora alla scoperta della plancia comandi dello Shuttle, adibito dagli States a missioni in orbita intorno alla terra, allo Sputnik, ai lanciatori della NASA, fino all’enorme veicolo spaziale Orion, la grande “novità” del prossimo futuro, che sarà utilizzata nell’esplorazione umana degli asteroidi e degli spazi cislunari, in vista di un futuro sbarco su Marte. Di sicura attrazione, infine, lo Space Camp: centinaia di metriquadri di pura interattività dove, grazie ai simulatori, i visitatori potranno sperimentare le sensazioni che provano gli astronauti durante l’addestramento, dalla microgravità alla perdita dell’orientamento spaziale. Guidati dai Pilot si potrà provare l’emozione di guidare uno Shuttle, sperimentare l’assenza di gravità fluttuando nello spazio o simulare la rotazione Multi-Axis a bordo di una navicella spaziale. Con 1/6 Gravity si potrà ancora scoprire l’emozione di camminare sulla Luna o partecipare all’addestramento dei piloti con l’F18 Simulator Pilot.
Gianni Milani
“Space Adventure”
Promotrice delle Belle Arti, v.le Balsamo Crivelli 11, Torino; tel. 011/6692545
Fino al 22 marzo 2020
Orari: ven. 14/19; sab., dom. e festivi 10/19; dal 21 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni 10/19. Possibilità di visite guidate.
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