Doppio appuntamento questa settimana con “Requiem per la Bosnia”, il nuovo volume di Barbara Castellaro pubblicato da Infinito Edizioni nella collana Orienti, con l’introduzione e le fotografie di Paolo Siccardi e la postfazione di Marco Travaglini. La prima presentazione è in programma alle 18,30 di giovedì 21 novembre a Torino, presso la libreria Trebisonda di Via Sant’Anselmo 22 in San Salvario. Con l’autrice dialogheranno i giornalisti Fabio Malagnino e Marco Travaglini. La seconda data, alle 17.00 di sabato 23 novembre, vedrà protagonista il libro di Barbara Castellaro presso la sala esposizioni “Panizza” in corso Belvedere 114 a Ghiffa, nel Verbano. L’evento è organizzato dall’ Officina di Incisione e Stampa “Il Brunitoio” e sarà introdotto dalla presidente del sodalizio, Sissi Sardone. Parteciperà con l’autrice lo scrittore Marco Travaglini.
Protagonisti di “Requiem per la Bosnia” sono le persone incontrate dalla scrittrice canavesana nell’unico Paese europeo con una forte radice musulmana, mescolata alla cultura slava e mitteleuropea e con una millenaria storia di contatto tra le tre religioni monoteiste: l’ebraica, la musulmana e la cristiana. Barbara Castellaro è riuscita nel non facile compito di trovare le parole più adatte per descrivere paesi e persone, storie individuali e collettive di un paese che era il cuore profondo della terra degli slavi del Sud, martoriato dai conflitti a cavallo del millennio, nell’ultimo decennio del “secolo breve”. Un tempo di guerre e dissoluzione che ha lasciato tracce profonde, forse ineliminabili, che viene raccontato alla luce di quanto è accaduto dopo, della vita di tutti i giorni, delle paure e delle aspettative, dei sogni e degli auspici di tante e tanti che non hanno inteso chinare la testa di fronte al destino. Sono queste donne e questi uomini che Barbara Castellaro ha incontrato, comunicando emozioni e pensieri che aiutano a formare un’opinione di chi legge quelle pagine, incoraggiandolo ad approfondire le vicende, conoscere le persone, visitare quei luoghi. E’ un invito a farlo a occhi aperti, senza retorica e senza consolazione. Le stesse immagini di Paolo Siccardi, importante e sensibile giornalista, accompagnano il libro raccontando questi stati d’animo, i contrasti tra la vita di tutti i giorni, l’eredità di un pesante passato, l’incertezza del domani. Basterebbe riguardare le immagini dei clandestini che negli anni novanta,per sfuggire alle guerre,attraversavano come oggi quelle frontiere per vedere gli stessi volti. Fermati dalle polizie, schedati e rimandati ai loro paesi di origine, lasciando per terra lungo le maglie bucate delle reti le proprie memorie, i ricordi, le fotografie dei propri cari, i documenti, gli oggetti personali per non essere identificati dalle autorità di frontiera. Quelle reti diventavano la porta per l’Europa di Schengen come ieri il passaggio a nord di Subotica o la nuova rotta balcanica che attraversa il cuore della Bosnia e porta migliaia di migranti nel cuore di Sarajevo. C’è chi, descrivendo il ‘900, ha scritto che molto della storia di quel secolo inizia e finisce lì. E che molto di intuisce e capisce in quelle terre. Basta avere voglia di tenere gli occhi aperti e la mente e il cuore sgombri da pregiudizi, come fa con grande umanità e forza il racconto di Barbara Castellaro.
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