Per l’Editoria, la Traduzione e la Saggistica
Incontri e premiazione: sabato 26 e domenica 27 ottobre
Santo Stefano Belbo (Cuneo)
La traduttrice Susanna Basso, il linguista Giuseppe Patota e l’editrice Elisabetta Sgarbi sono i vincitori del Premio Cesare Pavese 2019, nato trentasei anni fa a Santo Stefano Belbo. Organizzato a partire da quest’anno dalla Fondazione Cesare Pavese, il riconoscimento si é rinnovato nella giuria, nelle sezioni in cui è suddiviso e negli appuntamenti proposti, per meglio rendere omaggio alla complessa figura di Pavese, che non fu solo grande scrittore, ma anche poeta, traduttore, direttore editoriale e ideatore di una storica collana di saggi. “Il Premio Cesare Pavese è oggi un premio globale – spiega Gian Arturo Ferrari, che insieme a Claudio Marazzini, Giulia Boringhieri, Alberto Sinigaglia e Pierluigi Vaccaneo fa parte della giuria rinnovata – perché comprende tutte le ‘arti del libro’, fatta eccezione per quelle materiali, arti che hanno avuto in Cesare Pavese un rappresentante di statura altissima e soprattutto capace di praticarle e fonderle tutte insieme». Le nuove sezioni del Premio sono infatti, da quest’anno, dedicate all’Editoria e alla Traduzione, che vanno ad arricchire quelle dedicate alla Saggistica e alla Narrativa (in questa fase di transizione il premio per la Narrativa sarà assegnato dall’edizione 2020).
I tre vincitori incontreranno il pubblico e riceveranno il Premio domenica 27 ottobre, alle ore 10, a Santo Stefano Belbo, nell’Auditorium della Fondazione che ha sede nella Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo (piazza Confraternita 1), in cui fu battezzato Cesare Pavese. A moderare l’incontro sarà la giornalista Chiara Buratti. Il Premio per la nuova sezione Editoria sarà consegnato a Elisabetta Sgarbi, editrice, direttrice artistica del Festival La Milanesiana, da lei stessa ideato, e regista cinematografica. Per venticinque anni in Bompiani, dove è stata direttore editoriale, nel 2015 fonda la casa editrice La Nave di Teseo, di cui è direttore generale e direttore editoriale, “rendendosi protagonista del più interessante fenomeno editoriale degli ultimi anni”. La sezione dedicata alla Traduzione vede, invece, vincitrice la torinese Susanna Basso, firma italiana di autori acclamati a livello mondiale come Ian McEwan, Alice Munro, Paul Auster, Julian Barnes, Elizabeth Strout, Martin Amis, Kazuo Ishiguro e Jane Austen, di cui sta traducendo l’opera completa. Dal 1987 collabora con la casa editrice Einaudi. A chiudere la triade, Premio per la Saggistica al napoletano Giuseppe Patota (professore ordinario di Linguistica Italiana presso l’Ateneo di Siena e Accademico della Crusca) per il saggio “La grande bellezza dell’italiano: il Rinascimento” (Laterza, 2019), una guida che esplora il fascino della lingua italiana attraverso tre grandi protagonisti del nostro Rinascimento: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Macchiavelli.
Il giorno precedente la cerimonia di premiazione, sabato 26 ottobre 2019, i vincitori visiteranno la Casa Natale di Cesare Pavese (via Cesare Pavese 20), per poi assistere, alle ore 17, all’incontro, aperto al pubblico, su “Scienza e umanesimo: la nuova frontiera delle due culture”, presso l’Auditorium della Fondazione Cesare Pavese, condotto da Alberto Sinigaglia (presidente della Giuria nonché dell’Ordine dei Giornalisti di Piemonte e Valle d’Aosta), cui seguirà, alle ore 21,30, il concerto “Passeggiata musicale attraverso i secoli” con il Quintetto dell’Opera di Milano.
Il Premio renderà inoltre omaggio al suo fondatore, il professor Luigi Gatti, storico animatore del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale, scomparso lo scorso gennaio e che per trentacinque anni ha organizzato il Premio, dirigendone la giuria. Sarà commemorato sempre nella giornata di sabato 26 ottobre alle ore 16 con un convegno dal titolo “Cesare Pavese. La storia di un Premio”.
Info: Fondazione Cesare Pavese, piazza Confraternita 1, Santo Stefano Belbo (Cn), tel. 0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it
g.m.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE