I due Mattei quasi gemelli

I due Mattei hanno molte cose in comune.
Ovviamente ci si riferisce a Renzi e Salvini.
Innanzitutto quasi coetanei. 46 il Lombardo e
44 il toscano. Poi entrambi impazienti e grandi
anfitrioni e tribuni, vivono per essere il numero uno a qualsiasi
costo. Forse non cavalli di razza di fanfaniana
memoria, ma in questi anni qualcosa hanno tentato
di dire. Politicamente parlando, s’ intende. Salvini è
passato da “prima di tutto i milanesi” a “prima di tutto
gli italiani”. Evoluzione.
Renzi: se perdo mi ritiro dalla politica. Scherzetto.
Entrambi hanno capito fino in fondo che vale ciò
che si vede nel presente. Coerenza e logica sono
chiaramente retaggi del passato. Poi si danno
reciprocamente dei consigli. Ad esempio Matteo
Salvini ha creato anche
società e loghi politici. Il perché è semplice. Raccattare
voti e sopratutto raccattare soldi pubblici come
contributi alle spese elettorali. Chi ha fatto da
apripista fu Antonio Di Pietro che , nonostante Italia
dei Valori non esista più, continua a prendere
contributi annualmente. Dunque Matteo Renzi si
adegua ed è l’ unico proprietario del logo di Italia Viva.
Con qualche vezzo in più del Capitano: la produzione
di documentari su Firenze . Qui gli è andata male
e non vendendo il prodotto è andato sotto con i
costi. Pazienza, il padre gli avrà debitamente spiegato
come mettere in liquidazione le società e scaricare
le perdite sui fornitori.
Buon sangue non mente. Su una cosa sono talmente
identici da assomigliare a due gemelli: protagonismo
equivale ad egocentrismo. E come tutti i monarchi
assoluti la Corte è fatta solo da cortigiani.
Per questo Matteo Salvini ci è cascato nel trappolone
che gli hanno confezionato Conte e Pd. I cortigiani gli
hanno garantito: “tu sei più infallibile del Papa”.
C’era cascato anche Renzi. Dopo aver detto “Letta stai
sereno”, grande colpo di reni: adesso tocca a me. A
tutti e due non  è andata molto bene. Altra cosa in
comune : l’ amicizia con Verdini. Addirittura Salvini ne
è diventato parente e tutti sanno. Per lui la famiglia è
cosa molto importante. Cambia spesso, ma nel mentre
dà tutto sé stesso. Verdini grande toscanaccio e
grande massone. Un po’ come Licio Gelli grande
toscanaccio che una loggia massonica però se l’ è fatta
per fatti propri. Negli elenchi della P2 mezza Italia che
contava. Addirittura un presidente della Repubblica
come Giuseppe Saragat.
Dichiarò di essere un grande amico del Presidente della
Repubblica Francesco Cossiga. P2 e Gladio andavano
a braccetto. Con il sardo Antonio Segni presidente colto da malore dopo il tentativo del
golpe Borghese perché accusato da Saragat , ministro
degli interni, di essere complice con Junior Valerio
Borghese, grande fascista, colonnello della X Mas. Tutti
o quasi tutti massoni. Sardi Toscani e Torinesi. Non
devo permettermi supponendo e sollecitando illazioni?
Mai e poi mai oserei tanto. Più semplicemente ho
fatto un elenco di fatti, di persone e di politici. C’ è un
filo che lega questi fatti storici ? Quando qualcosa è
passato appare sempre razionale proprio perché è
avvenuto. O i fatti che legano Salvini e Renzi sono solo  il
loro amore per il Potere.
Ora è il turno di Renzi che si fa
sentire. Eccome. Molti dicono che se non c’ era lui l’ Iva
aumentava. Di  economia e finanza non ne capisco molto
ma ho l’impressione che il problema per ‘ ennesima
volta sia rinviato. Prima o poi si pagherà dazio. I due
comunque non demordono, come Renzi ha saputo
cogliere l’ attimo fuggente magari ( tra un po’) anche Salvini lo
coglierà. Più o meno come i vasi comunicanti . Si riempie un
vaso e se ne svuota un altro. Potere per cosa? Potere
per governare? Questo è un’ altra cosa.
Parafrasando il vecchio detto siciliano: comandare è
meglio che fare all’ amore ( italianizzato ).
Così tra massoneria servizi deviati magistrati un po’
naif ed ex Repubblichini l’Italia del Potere e/o governo
va avanti. Ora con la complicanza dell’ Europa e
( forse ) del mondo. Tutto si è globalizzato. Anche
chi decide facendo e rifacendo i governi. In questo
caso Renzi ringrazia e Salvini mastica amaro. I soliti
esperti raccontano di un mare di telefonate che
arrivavano a Zingaretti dall’ estero. Di Salvini non ne
potevano più. Inoltre (almeno per ora) il Toscanaccio
facendo esperienza sulla propria pelle ha ottenuto
due piccioni con una fava. Accordo con gli incalliti
nemici di ieri – i pentastellati – per far fuori Salvini e un
partito tutto suo determinante per le sorti del governo.
Chiamalo stupido. Mentre il Capitano milanese appare
un pugile suonato. Aveva cercato di mettersi in proprio
bacchettando persino Trump anti Putin.
Troppo in alto . E se non si hanno le spalle coperte
è un attimo cadere. Le Pen ed Orban insufficienti
come alleati. Persino l’ entomologo che ha scritto
il libro La politica degli scimpanzé c’ era arrivato.
Aveva monitorato per 25 anni una comunità di
scimpanzé in cattività.
Loro, attraverso il potere avevano rapporti
sessuali e facevano alleanze
per soppiantare il più forte. Renzi l’ ha capito. Ad
oggi Salvini no.
O perlomeno non lo ammette. Diamogli tempo. Poi ci
sono i compagni di viaggio.
Maria Elena Boschi famosa per la sua tignosità.
Prima di esprimere un giudizio si informa studiando.
Decisamente cattivella con la leghista Lucia
Borgonzoni candidata salviniana alla Regione
Emilia-Romagna. Non sei manco laureata : taci !
Ora non essere laureati non è una colpa.
Ma dire che il Trentino confina con l’ Emilia è
sicuramente una bestialità. Anche qui scenderà l’
oblio e tutto sarà dimenticato. Noi continuiamo nel non
raccapezzarci . Saremo all’antica il potere fine a
se stesso deve solo a chi lo esercita. Il potere per
governare deve prima fra tutti a chi è governato. Tutt’altro che trascurabile la differenza.

 

Patrizio Tosetto

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