La funicolare dei Walser

Dal Piemonte

Nel 1998, sulla scorta del Documento Unico di Programmazione della Regione Piemonte, nella fattispecie  della Misura IV.2 del Reg. CEE 2081/93 “ Adeguamento delle infrastrutturale ed attrezzature per il turismo”, nonché successivamente la Misura 1.2 del Programma transfrontaliero Interreg II, programmazione 1994/1999, venne proposto congiuntamente per parte italiana dalla Comunità Montana Antigorio Formazza e per parte svizzera dalla società GROSSALP, proprietaria degli impianti sciistici di Bosco Gurin , la realizzazione di un collegamento transfrontaliero tra la Valle Formazza e la confinante Confederazione elvetica, per la precisione tra Fondovalle in Comune di Formazza (VB) e Bosco Gurin (TI).

Questa soluzione fu inizialmente pensata per collegare attraverso una funicolare Formazza con le piste di sci di Bosco Gurin, con arrivo nei pressi dell’alpe Grossalp (a circa 2’000 m s.l.m.), il tutto per dare origine ad un comprensorio sciistico alberghiero, della Valle Formazza e della Valle Antigorio in generale con i posti letto turistici, mentre Bosco Gurin (dov’è presente solo un albergo con 12 camere, oltre agli alloggi per gruppi e a diverse case di vacanza) con le sue notevoli piste per lo sci alpino, compensando così le reciproche carenze. Nello studio che venne predisposto si optò in un secondo tempo, per il punto di scavo italiano in località Fondovalle di Formazza, sul culminare cioè delle casse, poiché tale sito, più aperto e dotato di spazi idonei alla sosta di autobus e auto risultava maggiormente collegato con alberghi e ristoranti. Tale scelta parve decisamente più adatta all’idea progettuale e nella relazione di fattibilità si leggeva che:

“L’obiettivo è quello di stabilire un collegamento transfrontaliero fra Vallemaggia e Valle Formazza, quindi fra Bosco Gurin e Fondovalle. Più particolarmente si tratterebbe di sfruttare le peculiarità della zone e le infrastrutture esistenti sui due versanti per promuovere un ulteriore importante sviluppo economico/turistico delle due regioni….”

La realizzazione di un tunnel ferrato di modeste dimensioni per il passaggio di un trenino, nelle intenzioni degli ideatori, doveva coniugare: fattibilità ambientale, scarso o nullo impatto paesaggistico, velocità di spostamento per i frequentatori di queste due aree  Walser dalle origini comuni, infatti Bosco fu colonia fondata dagli abitanti della bassa Valle Formazza i quali  vi si spostarono da Fondovalle, Foppiano e Piganzolo, seguendo il corso della migrazione di questi popoli germanici stanziatisi via via lungo le Alpi. Dal profilo dei rapporti storici e culturali merita di essere altresì rilevato che le comuni origini Walser, Formazza e Bosco Gurin sono legati da secolari e importanti rapporti di amicizia e solidarietà. In questo senso e a conferma di ciò hanno anche congiuntamente postulato il riconoscimento dei loro territori quali patrimoni Walser da parte dell’UNESCO.”

Attualmente alla luce dei cambiamenti avvenuti in ambito sociale, con un forte spopolamento su entrambi i versanti (Formazza conta ora 445 abitanti con una densità di circa 3,40 unità per km2, mentre Bosco Gurin ne conta  55, con densità di 2,49 per Km2, in entrambi i casi il declino demografico dagli anni 50  è stato imponente, ha superato il 25% in Formazza ed il 70% a Bosco)  tale obiettivo è tuttora condivisibile, al punto che per il contrasto al reciproco declino e sempre nell’ottica della compensazione delle criticità, le due località stanno per  riprendere una fitta collaborazione, nella direzione di rivalutare quella passata idea progettuale, che si interruppe all’inizio dei 2000 a favore di altre iniziative.  Senza contare che nel frattempo anche gli aspetti climatico/ambientali hanno subito ampie modificazioni, le stagioni sempre più miti, la ridotta capacità di infrastrutturazione alberghiera di entrambi i versanti, per motivi economici, ma anche urbanistici, e la necessità di disincentivare l’utilizzo delle automobili, premono per un impiego congiunto delle due aree e delle risorse in esse presenti. L’opportunità economica che di certo scaturirebbe da una tale iniziativa non potrebbe che frenare lo spopolamento ed il conseguente declino del territorio, che qualora non fosse più presidiato andrebbe incontro ad una erosione demografica certa accompagnata dalla perdita del patrimonio di edifici storici in stile walser, sinora così ben conservati proprio grazie al loro costante utilizzo.

Al fine quindi di ricomporre la proposta della realizzazione del tunnel e della relativa via ferrata, si sono riuniti a Ponte  nella giornata del 27 settembre i sindaci dei due Comuni, Bruna Papa e Alberto Tomamichel, per la stipula di una dichiarazione d’intesa interessante la progettazione e la costruzione di una funicolare fra Bosco Gurin  paese (situato a 1’500 m s.l.m., 400 m sotto l’arrivo previsto 20 anni orsono) e Fondovalle di  Formazza, opera sin qui denominata “metrò dei Walser”.  

Nella dichiarazione di intesa si legge che il collegamento tra Bosco Gurin e la Valle Formazza è inserito nel MASTERPLAN ALTA VALLEMAGGIA promosso dai Comuni della Vallemaggia (ASCOVAM), il piano di sviluppo regionale nato nell’ambito della Politica economica regionale della Confederazione Elvetica che intende promuovere lo sviluppo economico attraverso il coordinamento delle politiche settoriali. Si osserva altresì nel documento che: l’opera, già considerata fattibile nel piano svizzero, permetterebbe di collegare l’alta Vallemaggia con l’asse del Lötschberg (Domodossola) e contribuire alla realizzazione di un circuito alpino, insieme al progetto di collegamento della Vallemaggia con la Valle Leventina e permetterebbe di creare delle sinergie con la regione turistica della Val Formazza. Infine viene ricordato che: L’opera in esame è pure contenuta nei progetti elaborati nel settembre 2001 denominati “VALORIZZAZIONE DELLE REGIONI MONTANE WALSER DELLA VALLE FORMAZZA E BOSCO GURIN, nell’ambito del programma Interreg 2 Regione Piemonte e Confederazione Elvetica.

Un obiettivo quindi di sviluppo ambizioso, ma tendente ad ottimizzare vicinanza e risorse dei due territori, dei quali il piccolo Comune di Formazza è il promotore per parte italiana.

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