Il Festival del Classico torna a Torino

Quattro giorni di dialoghi, dispute e riflessioni sulle radici della ricchezza e del potere

C’è un filo antico che attraversa Torino e la trasforma, per quattro giorni, in un’agorà contemporanea. È il Festival del Classico, che dall’11 al 14 dicembre torna nei luoghi simbolo della cultura cittadina per interrogare il nostro tempo attraverso il pensiero dei grandi autori del passato. Al centro dell’ottava edizione c’è il tema “Oikonomia/Plutocrazia”, un viaggio tra cura della comunità e potere della ricchezza, che il curatore Ugo Cardinale definisce «una bussola preziosa in un presente minacciato da una plutocrazia senza limiti». Prima ancora dell’inaugurazione ufficiale, però, sarà la voce delle nuove generazioni ad aprire il sipario: il 10 dicembre debutta infatti Superclassico, una giornata-laboratorio che il Politecnico dedica a Gen Z e Alfa. Dalle dispute al dialogo con l’avatar di Socrate, l’ateneo si trasforma in un vero terreno di incontro tra filosofia antica e linguaggi digitali.

MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE – LA CITTÀ DEI RAGAZZI E DELLE IDEE


La mattina si apre nell’Aula Magna del Politecnico con l’attesissimo dialogo “Che cosa vale davvero?” (h 10), in cui Alessandro Barbero, insieme al gruppo Bookstock, conversa con studenti e studentesse sul significato della ricchezza e della povertà partendo dalla figura di San Francesco. A seguire, il campus si anima con una serie di incontri che portano il pensiero classico nel cuore del contemporaneo: Nicolas Lozito riflette sui nuovi modelli economici (h 11), Paolo Di Paolo esplora le narrazioni del potere (h 11.30), mentre Alessandro Aresu indaga l’élite finanziaria americana (h 12). La mattinata si chiude (h 12.30) con una conversazione sulle comunità digitali insieme a Beatrice Flammini e Riccardo Carnevale. Nel pomeriggio, la Sala Emma Strada diventa lo spazio della “grande agorà” delle giovani generazioni: Matteo Nucci racconta la città giusta di Platone (h 15), Matteo Saudino e Angelica Taglia danno vita a un sorprendente dialogo con un avatar socratico (h 15.30), e un laboratorio partecipato (h 16.30) invita gli studenti a misurarsi con i temi etici e sociali più urgenti.

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE – DISPUTE E INAUGURAZIONE

La giornata inaugurale del festival si apre al Circolo dei lettori con “Sette brevi lezioni su Socrate” (h 10), un incontro dedicato alle scuole, seguito dalla Prima disputa classica (h 10.30), introdotta da una lezione di Raffaella Siracusa sui commercianti dell’Antica Grecia. Nel pomeriggio arriva la Seconda disputa classica (h 15), preceduta dal racconto affascinante di Valeria Parrella su Apollo e re Mida. È solo il prologo alla serata che segna l’avvio ufficiale del festival: Ugo Cardinale apre con un viaggio da Aristotele a Elon Musk (h 18), Luciano Canfora scava nelle radici economiche della guerra antica, e infine Francesca Mannocchi dialoga con il Pulitzer Nathan Thrall (h 21) sugli effetti dei conflitti sulla comunità globale.

VENERDÌ 12 DICEMBRE – I CLASSICI A CONFRONTO CON L’OGGI

La mattina è dedicata ai giovani creativi della Scuola Holden: alle 11, studenti e studentesse si sfidano nel concorso “Leggilo e raccontalo”, presentando interventi su narrativa, classici e saggistica davanti alla giuria guidata da Giuseppe Culicchia. Nel pomeriggio, la città diventa un laboratorio di idee. Mauro Bonazzi e Adriana Cavarero affrontano il pensiero di Hannah Arendt (h 15.30), Andrea Taddei esplora il dono in Omero (h 16), mentre Guido Alfani e Davide Calandra ripercorrono la storia della ricchezza dall’antichità al capitalismo globale (h 16.30). A seguire, il viaggio nella filologia economica con Sanchi e Brescia (h 17), la riflessione di Tito Boeri sul monopsonio (h 18) e, per chiudere, il reading di Riccardo Staglianò “Hanno vinto i ricchi” (h 19): un quadro serrato sulle disuguaglianze che segnano l’Italia.

SABATO 13 DICEMBRE – TRA FILOSOFIA, TEATRO E ANTICHITÀ

La giornata si apre con la Finale della disputa classica all’Accademia delle Scienze (h 10), introdotta da Pietro Del Soldà con una riflessione su amore e libertà. Sempre alle 10, al Circolo, Aglaia McClintock e Maurizio Bettini indagano la ricchezza femminile nella Roma antica, mentre alle 10.30 il dialogo tra Marco Martinelli e Gennaro Carillo rilegge il Pluto di Aristofane. In parallelo, Federico Condello e Paolo Biancone approfondiscono la diffidenza aristocratica verso il denaro (h 10.30). A mezzogiorno il Teatro Gobetti ospita l’incontro tra Luciano Canfora e Vito Mancuso sulle Beatitudini evangeliche. Il pomeriggio prosegue con un viaggio fra capitalismo e schiavitù (h 14.30), il confronto tra Senofonte e Aristotele sull’economia (h 15.30), la riflessione di Ivano Dionigi sull’etica del denaro (h 16) e il dialogo tra Chiara Saraceno e Stefano Zamagni sulla povertà nelle società dell’opulenza (h 17). Chiude la giornata Mauro Bonazzi con una lezione sul desiderio in Platone (h 18).

DOMENICA 14 DICEMBRE – IL FINALE TRA STORIA, ECONOMIA E MITO


L’ultima giornata si apre al Teatro Carignano con Alessandro Barbero, che alle 11 affronta il tema della povertà attraverso la figura di San Francesco. Nel pomeriggio, Luciano Bossina (h 14.30) accompagna il pubblico nella storia dell’assistenza tra paganesimo e cristianesimo, mentre Maurizio Ferraris, Loretta Napoleoni e Alessandro Aresu analizzano il ruolo delle Big Tech nell’economia globale (h 15.30). La riflessione torna poi all’immaginario antico con Maurizio Bettini e l’“Economia dell’età dell’oro” (h 17), seguita da un’analisi dell’oligarchia secondo Platone (h 18) con Gennaro Carillo. A chiudere il festival, Luciano Canfora e Francesco Oggiano (h 19) affrontano le sfide del capitalismo digitale.
Valeria Rombolà
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