Al termine di una stagione pazzesca lo spagnolo riconquista ufficialmente, a Torino, la prima posizione del Ranking Atp dopo una serrata battaglia e fino all’ultimo punto, col nostro Sinner che chiude la stagione al secondo posto
Attenti a quei due! La versione sportiva e tennistica della celebre serie britannica con Roger Moore e Tony Curtis. Ma anche “la strana coppia”, strizzando l’occhio all’altrettanto celebre film con Walter Matthau e Jack Lemmon. Per altri sembrano arrivare da un altro pianeta, marziani ed extraterrestri scesi da qualche imprecisato spazio siderale con le loro armi divine nei vari Courts mondiali. Certamente alieni, almeno attualmente e rispetto agli altri interpreti del tennis contemporaneo, che siano top 10 o più indietro in classifica. Un gap incolmabile al momento, in un panorama sempre più incerto e traballante: l’alea anagrafica del serbo Djokovic, la rovinosa caduta di alcuni dèi, come Medvedev, Tsitsipas, Rublev, Ruud, gli infortuni di Draper e Rune, che aprono così la strada ad altri giocatori, fino a ieri più nelle retrovie, non ancora probabilmente pronti allo scontro con i due Titani, i Colossi di Val Pusteria e Murcia.
Si sono inseguiti, raggiunti, superati e risuperati in classifica per tutta la stagione fino all’epilogo ufficiale di ieri: Carlitos, con la terza vittoria nel girone Round Robin “Jimmy Connors”, conquista definitivamente la prima posizione del Ranking Atp (con tanto di premio e mega coppa; la premiazione ci sarà oggi alle ore 14 prima del match di Sinner contro l’americano Shelton) per la stagione 2025. Sinner per confermarsi numero 1 al mondo avrebbe dovuto rivincere il torneo subalpino mentre Carlos avrebbe dovuto perdere almeno una partita nel girone preliminare all’italiana, quello che dà l’accesso alle semifinali di sabato (sono già qualificati Sinner, Alcaraz e de Minaur, mentre stasera sapremo il nome del quarto semifinalista, che uscirà dal match tra il tedesco Sasha Zverev e il canadese Auger Aliassime).
Vediamo ora la cronistoria sintetica della stagione: dopo la vittoria e la riconferma agli Australian Open, il nostro doveva fermarsi per tre mesi per la nota vicenda Clostebol, ma l’iberico, forse proprio demotivato dall’assenza di Jannik, non riusciva ad approfittarne per recuperare il ritardo in classifica e superare l’italiano in vetta al ranking. Si sarebbero soltanto ritrovati in finale agli Internazionali d’Italia BNL nel maggio capitolino, dove ovviamente il murciano vinse abbastanza facilmente in due set contro un Sinner appena rientrato nel circuito e al suo primo torneo. Da quel momento però tutto è rientrato nella norma con il nostro che, dopo aver perso incredibilmente lo slam parigino contro il rivale di sempre, conquista per la prima volta il sacro tempio di Wimbledon (sempre contro l’amico rivale), per poi perdere agli US Open, l’ultimo slam della stagione. Carlos è tornato in vetta al ranking, ma la rincorsa da maratoneta dell’altoatesino si fa sentire proprio sulla lunga distanza: nella cosiddetta campagna asiatica, Jannik, in un vero e proprio tour de force, conquista Pechino e si ritira per crampi a Shangai, poi si concede lo spettacolare e ricchissimo (5 milioni di dollari e racchetta dorata) Six Kings Slam a Riyadh, che per la verità, essendo un’esibizione spettacolare, non distribuisce punti in classifica Atp, e poi ancora Vienna e il Master 1000 di Parigi Bercy a pochi giorni dalle Nitto Atp Finals, successi che lo riportano momentaneamente al numero uno. Peccato che per il computo particolare del ranking Atp, ritorni in seconda posizione a poche ore dall’inizio del cosiddetto torneo dei Maestri, che chiude tradizionalmente la stagione del tennis professionistico. Per tornare primo e vincere l’ambito trofeo in zona cesarini dovranno infine soltanto accadere alcune combinazioni (che omettiamo in quanto tediose, oltreché ormai inutili), che però non si verificano e rimettono quindi sul trono del tennis, almeno per la stagione 2025, Carlos Alcaraz. (è giusto dire che anche l’inizio della nuova stagione 2026 non sarà affatto facile per Jannik, visto che dovrà subito difendere i mille punti dello slam australiano dello scorso anno, mentre l’iberico, uscito nei quarti, potrà più facilmente accumulare punti e allargare il suo vantaggio sul nostro).
È comunque doveroso ricordare che stiamo parlando di due fenomeni assoluti del tennis mondiale e contemporaneo, capaci di vincere due slam a testa nella presente stagione (a Jannik l’Australian Open e Wimbledon; a Carlos il Roland Garros e gli US Open), oltre a, per quanto riguarda Carlitos, tre titoli Masters 1000 e altrettanti tornei ATP 500, e a un titolo Master 1000 e due ATP 500 per quanto concerne l’altoatesino.
Sabato si disputeranno le due semifinali all’Inalpi Arena di Torino (ore 14 e 20.30) che vedranno, da un lato, il confronto tra Sinner e de Minaur (l’australiano accede alle semifinali battendo il californiano Fritz, la sua prima vittoria assoluta nel torneo dei Maestri, la quale attraverso un calcolo piuttosto complesso gli permette di accedere alle semifinali), mentre dall’altro lato del tabellone, il match tra Alcaraz e uno tra il tedesco Zverev e il canadese Felix Auger Aliassime (giocheranno questa sera). Tenuto conto che il nostro Sinner ha sempre battuto de Minaur (12 volte su 12 e ha soltanto perso un set in un match) e che Alcaraz, salvo imprevisti, è nettamente più forte sia di Zverev che di Aliassime, sembra facile prevedere che la finalissima per il Trofeo tra i migliori otto giocatori del mondo della stagione 2025 sarà ancora tra l’italiano e lo spagnolo. Impossibile dire chi vincerà. Sarà uno scontro alla pari, senza alcun favorito, se non lo spettacolo.
Patrizio Brusasco
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