Torino, nuovo episodio di furti negli ospedali: devastati oltre cento armadietti al Sant’Anna

Il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta denuncia un clima di insicurezza crescente per gli operatori sanitari.

Torino, 10 novembre 2025 – Non solo aggressioni e minacce durante i turni, ma ora anche furti e vandalismi negli spogliatoi del personale sanitario. L’ultimo episodio, avvenuto nel cambio turno tra la notte di domenica e la mattina di lunedì all’ospedale Sant’Anna di Torino, è uno dei più gravi degli ultimi mesi: oltre cento armadietti sono stati devastati nello spogliatoio situato al quinto piano della Clinica Universitaria, in un’area isolata e distante dai reparti.

Il furto è stato scoperto intorno alle 7 del mattino, quando il personale del turno di giorno ha raggiunto gli spogliatoi per prendere servizio e ha trovato le serrature divelte e gli effetti personali spariti.

«È inaccettabile – dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta –. Parliamo di professionisti che ogni giorno lavorano per garantire l’assistenza ai cittadini e che si ritrovano derubati persino mentre sono in servizio. È un ulteriore segnale di sfregio verso chi lavora nella sanità pubblica».

Il sindacato sottolinea che non si tratta di un caso isolato: episodi analoghi si sono verificati alle Molinette, al CTO e in diversi ambulatori, spesso anche in pieno giorno. I responsabili, veri e propri delinquenti, si muovono indisturbati all’interno delle strutture ospedaliere, approfittando delle aree meno presidiate e della carenza di sistemi di sorveglianza adeguati.

Secondo il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, la situazione è ormai insostenibile: «Non solo minacce e aggressioni da parte dei pazienti o dei familiari – prosegue Delli Carri – ma anche furti e atti vandalici che colpiscono chi, dopo un turno estenuante, trova i propri effetti personali rubati o distrutti. Alcuni addetti alle pulizie hanno persino subito minacce dirette da parte di chi si introduce negli ospedali armato di attrezzi per scassinare armadietti. È una questione di sicurezza reale e immediata».

Il sindacato chiede interventi urgenti alle direzioni aziendali e alla Regione Piemonte per potenziare i sistemi di videosorveglianza e garantire la sicurezza del personale, soprattutto nelle aree più isolate come spogliatoi e locali tecnici.

«I professionisti sanitari, infermieri e oss non possono continuare a lavorare in un clima di paura – conclude Delli Carri –. Servono controlli, telecamere e misure concrete, non dichiarazioni di circostanza. Difendere chi cura deve diventare una priorità, non un tema da rimandare all’ennesima emergenza».

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