“La cultura che cura”,  i risultati 

L’Associazione Amici dell’Educatorio della Provvidenza ha ottenuto nel 2023 il contributo della Regione Piemonte per iniziative regionali in materia socio-assistenziale, con un progetto dal titolo “La cultura che cura-costruire una casa della cultura inclusiva”. Il progetto, nella sua completezza, tra obiettivi generali e specifici, azioni sul territorio e sperimentazioni tecniche avanzate, nel 2025 è diventato un marchio registrato, un brand da condividere per collaborare con le istituzioni pubbliche e private e enti del Terzo Settore. Si tratta di un’azione concreta, della strategia congiunta tra associazione e Fondazione Amici dell’Educatorio della Provvidenza, che considera la cultura un elemento cruciale per costruire una società più equa e inclusiva nel formare i cittadini al rispetto, alla tolleranza e alla partecipazione attiva. Gli obiettivi raggiunti dal progetto hanno fatto propri i principi dell’Agenda 2030 dell’ONU per realizzare in modo circolare e condiviso alcuni dei 17 obiettivi e dei 169 sottobiettivi di sviluppo sostenibile: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età; fornire un’educazione di qualità equa e inclusiva; raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipazione di tutte le donne e le ragazze; ridurre le disuguaglianze. Un’importante offerta culturale è stata ottenuta dalla Fondazione Università Collegio Einaudi, che ha messo in risalto il ruolo di benefattori che, con lasciti e donazioni, favoriscono l’accesso allo studio e alla cultura. Ciò ha permesso l’approfondimento sulle “donne exempla”, come esempi di sostegno per un riscatto sociale e fisico rivolto ad altre donne. Tra gli obiettivi raggiunti vi è “La Casa della Cultura Inclusiva”, realizzata sul territorio della Regione Piemonte, e diventata uno strumento strategico per coinvolgere persone con fragilità spirituali, materiali e sociali. Si è configurata come un luogo virtuale dove il cittadino, indipendentemente dalle proprie fragilità, si è sentito accolto e valorizzato nella piena consapevolezza di sé. Il progetto ha attivato una serie di luoghi fisici sul territorio regionale in cui far confluire, in collaborazione con Enti e associazioni culturali, idee sinergiche, condivise e condivisibili per realizzare percorsi d’avvicinamento ai luoghi della cultura per persone che difficilmente li frequentano. Per creare benessere e inclusione, ci si è rivolti a studenti, giovani, famiglie con bambini, anziani, famiglie fragili con difficoltà economiche, sociali e fisiche.

È stata creata una piattaforma geolocalizzata, dotata di intelligenza artificiale (www.culturachecura.it), che ha mappato e messo a sistema le opportunità culturali disponibili sul territorio della Regione Piemonte. La cultura è diventata così accessibile a tante categorie, soprattutto a quelle fragili, diventando supporto medico e di benessere. La piattaforma, con il patrocinio della Commissione Regionale delle Pari Opportunità ha messo a sistema molti luoghi che producono cultura con oltre 100 stakeholder: teatri ( Teatro Stabile di Torino, Teatro Erba, Torino Spettacoli, Fondazione  Cirko Vertigo, Casa Teatro Ragazzi), musei (Fondazione Torino Musei, Fondazione Abbonamento Museo Per Torino e Regione, Museo Egizio, MAO, Choco-Story Torino, Museo del Cioccolato e del Gianduja, Museo Nazionale della Montagna), cinema (Aiace, Cineteatro Baretti, Associazione Museo Nazionale del Cinema), poli culturali e paesaggistici raggiungibili con camminate nel verde (Pro Natura, associazioni ambientali, Aree archeologiche del Piemonte).

Si è utilizzata la logica del “biglietto sospeso”, mutuata dal “caffè sospeso”, che ha radici antiche di inclusività sociale, per mettere in rete tutti quei luoghi di cultura che si sono aperti alla cittadinanza fragile. Il biglietto sospeso ha permesso una circolarità virtuosa di denaro tra chi ha donato il biglietto sospeso e chi lo ha ricevuto, per migliorare la fruizione della cultura a favore del benessere psico-fisico della persona e della sua inclusione nella società. L’incontro tra luoghi di cultura e le categorie di fragilità è avvenuta sulla piattaforma, attraverso l’attivazione da parte dei mediatori culturali, scelti tra le associazioni socio-sanitarie del Terzo Settore, le ASL e Servizi Sociali.
Il “Dona ora” è stato uno strumento attivo sulla piattaforma che ha permesso, con una piccola donazione, di far circolare la cultura come motore di inclusione e condivisione, seguendo le direttive europee e lo slogan “La cultura è fonte di benessere e salute per tutti”. Alcune azioni concrete hanno permesso di comunicare ai beneficiari, alle categorie di fragilità e ai cittadini lo spirito del progetto, soprattutto il gioco di ruolo analogico “donne exempla”, con il relativo e omonimo premio annuale di solidarietà. Il gioco di ruolo ha permesso di far conoscere il tema delle resilienza delle donne italiane e straniere nei confronti della cultura e del diritto all’istruzione, per aver sfidato i pregiudizi di genere, spesso rischiando in prima persona la propria libertà e incolumità fisica. Lo storytelling è lo strumento tipico dei giochi di ruolo, dove il racconto collettivo permette l’immedesimazione e la comprensione  degli argomenti trattati e una riflessione sulla condizione  femminile nel mondo. Il gioco ha dome obiettivo quello di gettare un fascio di luce sulle storie personali di queste donne e far conoscere il potenziale trasformativo del gioco come strumento psicologico e relazionale nei confronti dei genitori.
Il premio annuale “Donne exempla” è stato dedicato a quelle donne italiane e straniere che combattono per il diritto all’istruzione e alla cultura, fino a diventare esempi da far conoscere, perché la loro figura possa promuovere una cittadinanza attiva e responsabile, e dare voce a chi non ce l’ha. Il premio si realizza in collaborazione con Enti del Terzo Settore. Si sta avviando inoltre un progetto con le aziende sanitarie ed Enti del Terzo Settore dal titolo “La cultura che cura-nuovi percorsi d’inclusione socio-sanitaria”. La cultura è un diritto, l’istruzione una chiave, la legalità il terreno su cui costruire il futuro. Investire nella cultura significa investire in educazione e formazione, elementi chiave per prevenire fenomeni di violenza e criminalità, in cui l’emarginazione diventa cassa di risonanza per l’illegalità.
La conferenza di restituzione alla cittadinanza dei risultati ottenuti dal progetto “La cultura che cura”, si terrà nella sala Viglione del Consiglio Regionale del Piemonte il 30 ottobre prossimo, dalle 16.30 alle 19.30, in via Vittorio Alfieri 15, a Torino.

Mara Martellotta

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