GAZA MA NON SOLO
Fra le iniziative di solidarietà e di richiesta di attenzione alle numerose tragedie dovute alle guerre, alle dittature, alle repressioni una di particolare urgenza e gravità ha riguardato la realtà odierna all’Afghanistan. Una testimonianza intensa e commovente continua ad arrivarci dall’impegno della associazione International Help. I responsabili di questa benemerita realtà ci hanno ricordato recentemente che
Più di 40 milioni di Afghani, sono ostaggi di una teocrazia medievale violenta e discriminante soprattutto nei confronti delle donne. La componente femminile del popolo afghano è sottoposta a più di venti decreti che ne impediscono quasi ogni attività, a partire dal diritto allo studio. Incredibilmente un recente provvedimento impedisce anche la lettura di libri scritti da donne.
Purtroppo questa tragedia epocale non pare scaldare i cuori del mondo occidentale. Non si vedono cortei a favore delle donne afghane. Né striscioni o università occupate. Noi di International Help abbiamo cogestita per quindici anni una Clinica nel Distretto 13 di Kabul. Circa 500.000 persone ne hanno usufruito .Purtroppo il ritorno dei Talebani nel 2021 ne ha decretato la chiusura. La nostra associazione ha però deciso di non abbandonare lo scenario afghano. Da più di un anno sosteniamo una scuola nella città di Ghazni ove decine di studentesse riescono a studiare sfidando I divieti degli integralisti. In questa città siamo anche pronti a finanziare, se si potrà, la locale clinica. Ma soprattutto siamo determinati a proseguire, insieme a chi ci vuole sostenere, nella denuncia della situazione di tragica discriminazione delle donne afghane. Abbiamo iniziato a farlo lo scorso 9 ottobre presso il Centro Culturale Dar al Hikma, con un importante dibattito, che – con nostro grande conforto e apprezzamento – ha visto la fondamentale partecipazione del Comitato dei Diritti Umani della Regione Piemonte, con un saluto del suo Presidente Davide Nicco e un intervento del suo vice presidente Giampiero Leo. Nell’occasione ci hanno comunicato che, proprio con l’intenzione di non fare cadere nel dimenticatoio situazioni terribili – anche se trascurate sia dai governi che dalle “piazze” – come quella del Afghanistan, del Sudan, della Nigeria, del Myanmar, del Venezuela ecc. – la Giornata mondiale del 10 dicembre sarà proprio dedicata alle “Resistenze dimenticate”.
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