La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: La ciurma di terra della Flotilla – Un giardino dedicato ad Ada Rossi – Letter

La ciurma di terra della Flotilla
Il Liceo classico  “Cavour” di Torino, il liceo di Luigi Vigliani, di Ludovico Griffa, di Raimondo Luraghi, è una scuola della rete della Shoa, anche se adesso sventola SOLO la bandiera palestinese, con quella italiana e europea. Per giunta sventola dal balcone della presidenza! È una lezione illiberale e in contrasto con la legge. Che tristezza. Dietro le quinte  ad agitarsi  per la Palestina come può, c’è  probabilmente anche il presidente degli ex allievi, ottuagenario faziosissimo, e amico di Odifreddi, che in gioventù fu craxiano.
Che miseria. Odifreddi è  stato chiamato al liceo ad arringare gli studenti sulla flotilla. Allineato sul “d’Azeglio“, antifascista per volontà testamentaria  di Augusto Monti,  con due pietre d’inciampo lucidissime –   all’ingresso – di ebrei uccisi  nel vero Olocausto e  oggi in prima linea contro Israele. Come il “ Gioberti“ enclave degli estremisti di sinistra che dedicano la biblioteca ad una compagna comunista ed ignorano Perelli. La scuola torinese può vantarsi di essere la ciurma di terra della flotilla. In parte è la stessa che mesi fa ha onorato gli 85 anni del presidente degli ex allievi Cavour, ascoltando e applaudendo Barbero.  Tutto torna.
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Un giardino dedicato ad Ada Rossi
La presidente del Consiglio comunale di Torino Maria Grazia Grippo  ha inaugurato a Torino un giardino dedicato ad Ada Rossi che non fu solo moglie del più celebre Ernesto, polemista, carcerato e confinato durante il fascismo, coautore del manifesto di Ventotene . Tra i carcerati- mi raccontò Massimo Mila – Ada era chiamata Lady Rossi, ma il marito toscano traduceva  con L’è di Rossi.
Il suo matrimonio celebrato quando lui era in carcere, dovette attendere la liberazione per potersi concretizzare.
Ada ebbe la giovinezza rovinata , ma fu sempre partecipe convinta delle battaglie del marito. L’ho conosciuta. Me la presentò Marco Pannella. Mi disse subito, per rimarcare una distanza ben chiara, che non andò mai in via Veneto con Scalfari. Mi disse di essere con Israele e mi disse anche che bene aveva fatto Pannunzio a squassare il partito radicale per cacciare l’antisemita Piccardi accusato da De Felice, prove alla mano, di aver partecipato in Germania a convegni razzisti contro gli ebrei. Ernesto Rossi difese Piccardi, Ada fu al fianco di Pannunzio. Fu anche contro la demonizzazione del grande storico Gioacchino Volpe che Rosario Romeo voleva riscoprire e Rossi voleva restasse ghettizzato nel clima di faziosità di certo antifascismo un po’ fascista, avrebbe detto Flaiano. Una donna fedele a Rossi, ma capace di idee proprie. La laurea in matematica le dava un equilibrio razionale tutto speciale. Una gran donna.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Il cdr de “La Stampa”
Ho visto che il cdr de “La stampa“ ha corretto il tiro:  non ha più messo nel suo comunicato  sindacale che la pubblicità a pagamento deve essere in linea con ciò che scrivono i giornalisti del giornale , un concetto che   viola la Costituzione. A me sembra che anche le idee non allineate al giornale dovrebbero trovare spazio sui giornali. E non a pagamento. Ma questo è un discorso troppo liberale.   Arturo Fina
Anch’io ho colto la correzione di rotta e ne sono contento. “ La stampa”, prima di Giorgio Fattori  direttore, non dava neppure notizia in cronaca dei comizi torinesi di Almirante in campagna elettorale. Così era interpretata la libertà di stampa fino agli anni 80. I giornalisti  scioperarono contro Fattori per mantenere la censura.
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Israele  pietra dello scandalo
Ho rotto una mia vecchia amicizia per la questione del presunto genocidio da parte di Israele. Sono da sempre
filo israeliana . Io ho dati di prima mano da un mio cugino non ebreo che vive e lavora in Israele e non posso sopportare le sciocchezze che dice la mia vecchia amica di origini comuniste . Speriamo che la pace la faccia rinsavire. Celestina Guglielmini  Ivrea
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Io non ho rotto rapporti, ma li ho rallentati, anche se diventa molto difficile essere tolleranti con le guerrigliere casalinghe  o i professorini in maglietta e jeans  che credono di sapere tutto e non sanno nulla. Tanto sono ignoranti, tanto sono granitici nelle loro certezze. Come i vecchi fascisti diventati nel giro di poche ore tutti comunisti di fede incrollabile.
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Crosetto
Il divo Crosetto ministro della Difesa celebrato anche dall’opposizione,  ha dichiarato ai giornali. “L’ Italia pronta ad inviare Forze Armate in Palestina” anche  se i vertici militari sollevano dubbi. Mi pare una frase infelice che non spetta a lui pronunciare. A me Crosetto non è mai piaciuto fin dai tempi che lo chiamavano solo “Cruset”. Un gigante buono? Ho dei dubbi anch’io. Antonio Martini
Conobbi anni fa il futuro ministro ad un incontro che ebbi con Marcello Pera e un’altra volta a Fiumicino quando attendavamo insieme il volo di linea per Torino. Da quando è ministro, sembra tornato ad essere più democristiano che fratello d’Italia. Vive un’esperienza difficile e bisogna capirlo. Rinvio il giudizio. Certo, rispetto al sottosegretario di Fdl biellese, appare un politico serio che in genere sa controllare le parole.
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