Ideato da Mauro Russo Rouge e Alessandro Amato, che prenderà il via giovedì 25 settembre
Da giovedì 25 settembre, fino al 4 ottobre, il Cineteatro Baretti ospita la 12ª edizione del Torino Underground Cinefest, ideato dal regista Mauro Russo Rouge, che oggi ne segue la direzione generale, è diretto dal critico cinematografico Alessandro Amato. Il Torino Underground Cinefest si conferma come un “porto franco”, per un cinema che non si accontenta, che scava, che cerca gli spigoli del reale. L’inizio della nuova edizione avviene oggi con uno speciale preapertura al Ramo d’Oro, in galleria Umberto I, per poi spostarsi per dieci giorni al Cineteatro Baretti. Questa edizione raccoglie oltre 2 mila film inviati e ne seleziona 119. Si tratta spesso di storie di dipendenze, di identità in cerca, vite sospese ai margini delle convenzioni.
L’appuntamento al Ramo d’Oro, il 24 settembre, vede un omaggio a Paul Morrisey, con “Trash – i rifiuti di New York”, a un anno dalla sua scomparsa, e riporta il pubblico alle origini della Factory e all’irriverenza di un cinema che seppe raccontare il degrado senza filtri. Giovedì 25 settembre, alle ore 20.45, al Teatro Baretti, è stato scelto il film “The Misadventures of Vince & Hick”, un’odissea che mescola l’immaginario da fumetto alla live action per dar vita alla leggenda dei nuovi banditi metropolitani. In anteprima mondiale giovedi 25, sempre al Baretti, alle ore 19, è in programma “Sospesi” di Luca Quaia e Francesco Sgrò, documentario sul circo contemporaneo, i suoi protagonisti, le sue pratiche e la sua poetica.
A chiusura del festival, venerdì 3 ottobre alle 19.30, presso il Cineteatro Baretti, si proietterà “Il pianto degli eroi” di Bruno Vigoni e Francesca Lolli. L’Iliade e le Troiane diventano strumenti vivi, parole che i detenuti del carcere di Bollate vestono, respirano, incarnano. Gli uomini, alcuni non attori, assumono nomi Ettore, Patroclo e Achille, le donne diventano Ecuba, Cassandra, Elena e Andromaca. La recitazione si trasforma in confessione e la tragedia greca in racconto delle mura, delle celle e della dignità che non finisce di arrendersi. Il film ha in sé una portata rivoluzionaria sileziosa: recitare e conoscere se stessi, liberarsi dalla vergogna, dlla colpa e dal senso di colpa. Riconoscere che tutti gli esseri umani condividono il medesimo confine fragile rappresentato dalla mortalità.
Sabato 4 ottobre prossimo, l’ultima notte del festival porterà sullo schermo l’anteprima mondiale di “Lenskeeper-le Porte dell’Abisso” di Luca Canale Brucculeri, un titolo che scende in territori oscuri fondendo tra loro visioni e inquietudini.
Un focus particolare è dedicato al regista Daniele Gaglianone, con la retrospettiva “Scintille nel buio”. Verranno proposti quattro suoi film dal titolo “Pietro”, “La mia classe”, “Nemmeno il destino” e “Ruggine”. Lui stesso terrà una masterclass domenica 28 settembre alle ore 17, con ingresso gratuito, al Cineteatro Baretti.
Mara Martellotta
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