Nursing Up Piemonte dichiara che l’assistente infermiere rappresenta un inganno pericoloso, una toppa fragile su una falla enorme. In Italia mancano 175 mila infermieri rispetto agli standard europei, e il governo risponde con una figura priva di competenze universitarie, l’assistente infermiere. Nursing Up non ci sta e annuncia il ricorso al TAR con una prima udienza fissata per il 21 settembre.
“Affidare compiti importanti a personale non adeguatamente preparato rischiando danneggiare l’incolumità dei pazienti e la qualità del servizio sanitario, senza offrire soluzioni reali alla mancanza di infermieri – afferma Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta”.
La crisi della formazione infermieristica appare ormai evidente, tanto che per l’anno accademico 2025-2026, a fronte di 20 mila e 699 posti disponibili in infermieristica le domande non sono arrivate a 19 mila. A confronto del 2010, che erano oltre 46 mila, oggi sono appena 21 mila. La situazione nell’Università del nord appare più critica. In Piemonte ci sono 1176 posti per la laurea in infermieristica, ma sono rimasti 190 posti vacanti, 67 in più rispetto all’anno accademico precedente.
Secondo le statistiche, il 25% degli ammessi non si presenterà il primo giorno e un altro 30% non terminerà il percorso. In sostanza, dei 20 mila 699 posti disponibili nel Paese, soltanto 10 mila e 300 studenti arriveranno alla laurea.
“La figura dell’assistente infermiere rappresenta una beffa al sistema sanitario, perché mette in circolo lavoratori con meno competenze e non colma le esigenze dei pazienti – prosegue Delli Carri – con il ricorso al TAR, Nursing Up diventa il primo sindacato in Italia da aver portato l’opposizione a questa figura nelle aulee giudiziarie, dopo averlo annunciato in piazza e nelle sedi istituzionali”.
Mara Martellotta
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