Prima edizione del premio Gail Cochrane

Giovedì 11 settembre, alle ore 18,30, nella sede di Almanac Inn Aps di corso Novara 39, verrà presentata ufficialmente la prima edizione del premio Gail Cochrane, iniziativa fortemente voluta dalla famiglia in collaborazione con Almanac. La Gail Cochrane Fellowship nasce per onorare la memoria, il pensiero e l’eredità culturale di Gail Cochrane. Gail è oggi una figura di riferimento, appassionata sostenitrice dell’arte contemporanea, mente curiosa e generosa, capace di relazioni autentiche. È stata un’educatrice, una art consultant e art director per numerose istituzioni d’arte e collezioni italiane, distinguendosi per oltre trent’anni come figura pionieristica nel panorama dell’arte contemporanea, e collaborando con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con la Fondazione Spinola Banna per l’arte, di cui è stata direttrice artistica dal 2005 al 2015. Il premio che porta il suo nome vuole raccogliere il testimone, trasformando il suo spirito in una azione completa rivolta a nuove generazioni di artisti, oltre che rappresentare un nuovo tassello nella crescita di Almanac e una scommessa sul futuro, sull’arte come eredità e possibilità e ponte tra generazioni e mondi. La Gail Cochrane Fellowship si offre a proporre un sostegno reale e tangibile a giovani artisti italiani under 30. La famiglia metterà a disposizione un contributo di 2 mila euro, sommato a un ulteriore premio di mille euro per l’acquisizione di un’opera, e sosterrà una residenza d’artista negli spazi di Almanac Inn e la possibilità di presentare al pubblico la prima rappresentazione del proprio lavoro. Almanac sostiene con entusiasmo questa iniziativa, riconoscendo l’importanza di costruire strumenti solidi per l’avvio di carriere artistiche coerenti alla sua missione. Obiettivo del progetto è quello di costruire un trampolino professionale che permetta agli artisti di muovere i primi passi in Italia, per poi confrontarsi con esperienze internazionali, anche grazie alla presenza di partner e collaborazioni già avviate, come lo spazio a Londra, dove artisti passati da Torino hanno avuto la possibilità di esporre in luoghi di prestigio.

La selezione degli artisti sarà affidata a una giuria prestigiosa, composta da figure di riferimento del panorama artistico contemporaneo: l’artista Stefano Rienti, i galleristi Isabella Bortolozzi e Guido Costa, l’artista Maurizio Vetrugno, la storica dell’arte e curatrice Angela Vettese e la famiglia di Gail Cochrane, la madre Rosangela, i figli e la nipote, oltre al team di Almanac Inn.

Durante l’evento dell’11 settembre, sarà annunciata l’apertura di una biblioteca all’interno di Almanac Inn, una collezione di cataloghi e le pubblicazioni della famiglia Cochrane, in particolare di Gail e della madre Rosangela, grande collezionista, figure centrali nella costruzione di un patrimonio artistico e intellettuale che si desidera rendere accessibile ai giovani curatori e studiosi. La biblioteca sarà uno spazio vivo, in linea con il desiderio di Gail di rendere l’arte un territorio condiviso e compreso da tutti.

“Con la fellowship e la biblioteca intitolate a mia madre Gail, si chiude un cerchio – afferma Andrea Chieli, figlio di Gail Cochrane e fondatore di Almanac Inn –  Fin da bambino ho vissuto in mezzo all’arte, a casa avevamo quadri di: Manzoni, Burri, Fontana, Scarpitta, Paolini e molti altri. Sono tutti nella mia memoria, ma per vari motivi, il patrimonio si è disperso negli anni. Quando io e mia mamma abbiamo cominciato a lavorare con Almanac abbiamo pensato di supportare un talentuoso curatore, allora ragazzo, Guido Santandrea, e mettere a disposizione le nostre competenze per creare qualcosa di duraturo e che contribuisse a non disperdere il patrimonio artistico dei giovani che intraprendono questo percorso. Mia madre, con tutto il suo passato dedicato ai giovani, ha dato il suo contributo, io ho cercato di mettere le mie competenze manageriali affinchè il progetto fosse sostenibile e potesse crescere negli anni. Penso che sia ancora un percorso lungo, ma siamo passati da un piccolo spazio in cui non si pagava l’affitto ad uno spazio di proprietà. L’obiettivo è sempre quello di creare valore non solo economico, ma anche strategico per crescere in competenze”.

Gian Giacomo Della Porta

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