Giachino: “Torino non ha svoltato con Lo Russo, ecco perché bisogna cambiare”

Al ritorno delle ferie in Toscana, il Sindaco Lo Russo, invece di andare a mangiare la pizza con il Gruppo di Barriera di Milano, ha scelto la più comoda piazza d’armi per ballare il liscio e per parlare con La Stampa. Sì perché per sapere le strategie del Sindaco non si deve andare come si è fatto per cinque secoli in Consiglio Comunale dove il Sindaco va una volta su cinque ma possiamo leggerlo tranquillamente da casa sul giornale. Ovviamente senza contraddittorio.
Malgrado siamo a  quattro anni da quando i torinesi, quelli che sono andati a votare, l’hanno eletto,  il Sindaco non ha fatto nessun Bilancio del lavoro svolto ma ci ha comunicato che sta cercando tra gli scontenti del Centro destra e della  sinistra estrema i voti per rivincere alle prossime elezioni che si terranno nel 2027.
La domanda che ogni amministratore pubblico si dovrebbe fare quando ha l’incarico di amministrare la cosa pubblica e’: “oggi Torino e i torinesi sta meglio  o peggio di quattro anni fa quando mi hanno votato? “
Torino oggi sta peggio di come stava il 17 Ottobre 2021 quando gli elettori di sinistra grazie ai tanti torinesi che non andarono a votare, elessero Sindaco Lo Russo.
Le periferie sono ancora più abbandonate, e’ aumentato il lavoro povero, Torino e’ la capitale della cassa integrazione altre aziende grandi e piccole sono scappate o sono state vendute all’estero. Come dichiarano fonti finanziare e il cardinale Repole, i grandi capitali torinesi non vengono investiti nella economia cittadina o regionale. I tempi dei lavori pubblici si sono molto dilatati, piazza Baldissera se va bene avrà una soluzione l’anno prossimo, il sottopasso di corso Giambone funziona a metà da tre anni.Il degrado impera in tante parti della Città dal centro alla periferia.
L’aeroporto torinese ha la metà del traffico rispetto a Bologna. Secondo il CRESME tra le 44 Aree metropolitane europee con oltre 1,5 milioni di abitanti Torino e’ solo 41a, Napoli 43a mentre Lione e’ undicesima. La tangenziale est è ancora un problema irrisolto.
Negli anni della ricostruzione ci fu una grande crescita economica che beneficiò tutti con lavoro, servizi, i lavoratori con i propri stipendi potevano acquistare l’auto , negli ultimi vent’anni di bassa crescita economica sono cresciute le diseguaglianze e la maggioranza della popolazione non è in grado di acquistare un’auto nuova.
La TAV ritarda e i benefici che porterà li sentiremo solo tra 9 anni ma il Sindaco vuole far pace con Askatasuna che lo sappiamo e’ punta di diamante  dei NOTAV.
Non so se La Stampa ascolterà anche chi si oppone alla Amministrazione e in particolare a chi ha saputo guidare ma Società civile torinese nella grande Piazza SITAV del  10.11.2018.
Intanto noi andiamo avanti a raccogliere firme per i Quartieri svantaggiati e dimenticati come Barriera di Milano.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO
La petizione:
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