SOMMARIO: Cazzullo ad Alassio – Alaska -Lettere

Cazzullo ad Alassio
Cazzullo riceve il premio per l’informazione culturale ad Alassio . Con tutti i libri pubblicati sui temi più disparati, gli editoriali e le interviste (non settarie) che pubblica, credo sarebbe diventato difficile non conferirgli il premio alassino 2025. Anche la sua presenza televisiva sulla 7 è stata massiccia. Nessun giornalista, neppure Mieli, ha oggi la notorietà di Cazzullo che da giovane andava in vacanza a Loano, ma avrebbe aspirato ad Alassio. Poi la famiglia comprò una casa ad Andora e il sindaco Mauro Demichelis gli diede qualche anno fa le chiavi della città con notevole preveggenza. Conosco Cazzullo da molti anni e anch’io in tempi lontani l’ho premiato nel suggestivo studio del pittore Enrico Paulucci a Torino. Ci affacciammo insieme sul balcone da cui si vede piazza Vittorio, il Po, il monte dei Cappuccini all’imbrunire: una suggestione indimenticabile.

Cazzullo ha le sue idee, ma sa anche rispettare quelle degli altri. Un fanatico di un paesino ligure ha suggerito ad un pronipote di Mussolini di chiedere a Cazzullo un contraddittorio sui temi del fascismo allo scopo di creare un po’ di confusione. Da storico ho una visione del fascismo e di Mussolini diversa da quella di Cazzullo, ma quella del pronipote del duce mi appare priva totalmente di cultura storica e di attendibilità. Un libro scritto o fatto scrivere da altri che non merita di essere letto e neppure considerato. Approfittare del premio a Cazzullo per qualche minuto di visibilità mi appare molto meschino.
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Alaska
Ogni passo verso la pace in un mondo in guerra che rischia un conflitto nucleare devastante da cui il mondo intero non si salverebbe, è sempre importante. Trump ha tentato senza successo di smuovere le cose, avviando un dialogo. Non credo che il vertice abbia dato risultati, ma va neppure considerato a priori un fallimento.

La storia è sempre imprevedibile e non bisogna cessare di sperare in altri passi successivi. Parlarsi fa sempre bene. Certo il dignitario russo alla corte dello Zar con la maglietta dell’URSS appare un elemento che ha dell’ incredibile e forse è stata una provocazione per farsi notar e Ma sotto tanti punti di vista la Russia è tornata sovietica o è nostalgica dell’impero sovietico. Quell’impero dopo Yalta e la divisione delle sfere di influenza ha contribuito, magari forzatamente e non certo per amore della pace, un equilibrio che ha evitato una terza guerra mondiale. E’ un ricordo lontano che ci indica come non sempre sono stati i pacifisti ad evitare le guerre. Proviamo a crederci anche noi. Non perdiamo nulla e troviamo una via magari illusoria per evitare a noi le troppe ansie ed alleviare ai tanti attivisti in inutile e e mobilitazione la fatica delle loro continue esibizioni in piazza.
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Erba in piazza San Carlo
Sono stata a fare una passeggiata in piazza San Carlo anche per vedere i cantieri della nuova via Roma che sembrano quasi quelli del Ventennio che rifece l’ intera via.
Vi mando due fotografie dalle quali, malgrado la siccità, appare come l’erba cresca abbondantemente tra il porfido di piazza San Carlo. Torino città più verde d’Italia o incuria anche nel salotto di Torino? Forse occorrerebbero due capre per brucare l’erba. Io vengo da Saluzzo, ma la manutenzione della mia città è ben diversa.
Giorgina Bocca 



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Io mi limito a transitare sotto i portici e non cammino mai nella piazza. Passo sotto i portici per vedere le vetrine e magari prendere un aperitivo da Stratta. Gli artisti di strada mi infastidiscono come i vecchietti sulle panchine in piazza mi intristiscono. Non mi ero quindi mai accorto dell’erba. Un fatto marginale perché l’incuria, da quando è stato istituito un apposito assessorato alla cura della città ,è un problema del centro e della periferia . Sono lontani i tempi quando bastava un sms al sindaco Fassino per ottenere un intervento veloce. Oggi Torino – al di là dell’impegno del sindaco che apprezzo – ha alcuni assessori che andrebbero mandati a casa , ma gli equilibri politici precari impongono di non toccare nulla.
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La storia non si può attualizzare
Ho assistito ad una recente presentazione ligure del suo libro su Pannunzio. Mi ha stupito il tentativo di una presentatrice di “attualizzare Pannunzio“. Lei ha dissentito, ma è stato generoso, forse troppo generoso. È stato perfino troppo cavaliere. Lo dico da donna. Con un uomo avrebbe reagito diversamente. Buon Ferragosto! Maria Aicardi

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E ‘ stata una serata non positiva. Ometto il nome della signora in questione, ma preciso che non è stata ovviamente la presentazione della prof. Jaqueline Visconti che si è rivelata ancora una volta intellettualmente straordinaria .La storia è storia e attualizzarla è un errore. Semmai essa va contestualizzata. Prevedere da che parte starebbe oggi Pannunzio o chiunque altro è una sciocchezza in cui cadono anche le persone acculturate. Se poi si vuole portarlo dalla propria parte per avvalorare le proprie ragioni politiche, è operazione intellettualmente scorretta. Sono vecchi discorsi che chi è ideologizzato non può capire.