“Gusta”… un fresco, sabaudo Vermouth

Appuntamento nel “Giardino” della settecentesca dimora di “Casa Lajolo” a Piossasco, per un curioso viaggio  sensoriale nel mondo del “vermouth”

Venerdì 18 luglio, ore 20,30

Piossasco (Torino)

Madamin, gradisce un Vermouth? La domanda, per essere perfetta, andrebbe posta con intonazione strettamente turineisa … alla “Macario” per intenderci. Purtroppo trattasi di domanda oggidì in forte disuso. Anche nei migliori bar (se non forse in quelli rigorosamente storici) è difficile leggere, annotata dal cameriere di turno, una simile “comanda”. Vanno alla grande mille altri misteriosi intrugli a far da aperitivi, ma di “Vermouth” molto poco, purtroppo, si sente risuonar richiesta. Eppure parliamo mica di noccioline, con tutto di rispetto anche per le noccioline, ma di un grande “vino aromatizzato” nato a Torino e da Torino diffusosi, con una storia affascinante da vantare, in ogni angolo del mondo. Industrializzato (e non propriamente “inventato”) nel 1786 a Torino da Antonio Benedetto Carpano – che scelse questo nome riadattando il termine “Wermut”, con il quale in tedesco veniva chiamata l’“artemisia (assenzio) maggiore” – in realtà quello che ebbe poi a diventare l’ingrediente principale di numerosi cocktail, vantava già, pare, secoli e secoli di storia alle spalle: da Ippocrate addirittura (che si dice amasse bere vino aromatizzato, l’“ippocrasso”) con erbe, spezie e miele così come già s’usava nell’antica Grecia e nell’antica Roma. Fino ai nostri giorni.

Per arrivare a Torino, a fine Settecento, e prendere le ali, grazie all’intuito del grande inventore e distillatore, il succitato Antonio Benedetto (di nome e di fatto) Carpano. Dal 2017, fra l’altro, il “Vermut di Torino” o “Vermouth di Torino” (tutti piemontesi i grandi produttori: dalla “Cinzano” – Gruppo Campari – alla “Martini” alla “Carpano” – Fratelli Branca – e a “Gancia”) ha conseguito l’“Indicazione Geografica – IG” registrata.

E allora “Viva il Vermouth”. A rendere onore a questo grande prodotto delle nostre terre, si potrà nella serata di venerdì 18 luglio (ore 20,30) nel “Giardino” della settecentesca dimora storica di “Casa Lajolo” a Piossasco, che, all’insegna dell’evento dal titolo (che è tutto un programma) “Gusta”, farà da palcoscenico a un’esperienza sensoriale tesa proprio a (ri)scoprire e a celebrare tutte le meraviglie di un “re” del bere, alla cui popolarità contribuì anche (si dice) il Conte Camillo Benso di Cavour, che ne fu ghiotto estimatore al “suo” tavolo riservato del “Cambio”.

A guidare la serata, sarà Fulvio Piccinino, “ambasciatore” del “Vermouth di Torino” e autore del celebre libro “Il Vermouth di Torino. Storia e produzione del vino aromatizzato più famoso del mondo” (“Ed. Graphot”).

Durante l’incontro, Piccinino narrerà la storia e le curiosità legate alla nascita di questo affascinante nettare, racconterà come il Vermouth si sia evoluto nel tempo, consolidandosi nelle abitudini di consumo e nella produzione, diventando un simbolo di eleganza e convivialità.

L’esperienza “Gusta” prevede, inoltre, una “degustazione guidata” di diverse tipologie di “Vermouth”. Ogni sorso sarà intervallato da spiegazioni dettagliate e aneddoti, permettendo al pubblico di apprezzare le sfumature e le peculiarità di questo prodotto d’eccellenza.

La partecipazione  ha un costo di 35 euro a persona.

Per chi desidera vivere questa esperienza in compagnia, è prevista una speciale offerta di 60 euro per la coppia. Durata di circa due ore, “un tempo perfetto per immergersi completamente nel mondo del Vermouth”.

Iscrizione obbligatoria https://www.casalajolo.it/prenota/

g.m.

Nelle foto: “Casa Lajolo” in notturna; Calici di “Vermouth”; Fulvio Piccinino

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