Come ha spiegato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, i criteri per la concessione di questi fondi, destinati a finanziare interventi di bonifica, sono dettagliati nello specifico bando.
Le Amministrazioni comunali, provinciali e la Città Metropolitana di Torino che siano proprietarie di edifici e strutture con presenza di manufatti contenenti amianto, possono accedere al contributo purchè non sia ancora stata eseguita la bonifica.
Sono ammessi a finanziamento interventi di bonifica, inclusi rimozione, trasporto, smaltimento dell’amianto, messa in sicurezza e rifacimento dei tetti: il contributo regionale può coprire fino al cento per cento dei costi netti di bonifica, con un importo massimo per singola istanza di 300.000 euro, mentre sono a carico dei Comuni l’Iva e i costi di progettazione.
Sono intervenuti per delucidazioni Silvio Magliano (Lista Cirio), Gianna Gancia (Lega), Fabio Isnardi (Pd), Annalisa Beccaria (Fi) e Domenico Ravetti (Pd).
Osservatorio Pfas
La commissione ha poi espresso parere favorevole, sempre all’unanimità, alla proposta di deliberazione per l’istituzione dell’Osservatorio tecnico scientifico dedicato alla riduzione delle emissioni, degli usi e della diffusione ambientale delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel territorio piemontese.
La proposta è in attuazione allo specifico emendamento alla legge di riordino, recentemente approvata.
Come ha ribadito Marnati, l’obiettivo è affrontare la problematica Pfas, sempre più diffusa, attraverso un approccio integrato che coinvolga ricerca, monitoraggio e azioni di mitigazione.
Le sostanze Pfas sono una famiglia di composti chimici ampiamente utilizzati per le loro proprietà antiaderenti e impermeabilizzanti, ma sono anche noti per la loro persistenza nell’ambiente e il potenziale impatto sulla salute umana. La loro presenza in diverse matrici ambientali, tra cui l’acqua potabile, richiede un’azione coordinata per mitigarne gli effetti, che in Piemonte hanno soprattutto un forte impatto nell’area alessandrina di Spinetta Marengo.
L’Osservatorio, il cui coordinamento sarà posto in capo al direttore della Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio, si occuperà di monitoraggio e valutazione, promuovendo la ricerca scientifica e tecnologica per lo sviluppo di metodi di rimozione e riduzione.
Si occuperà inoltre di sensibilizzare e informare la popolazione sui rischi associati ai Pfas e di favorire la collaborazione tra enti di ricerca, istituzioni, aziende e cittadini per affrontare in modo sinergico la problematica
Sono interventi Unia e Beccaria.