La natura esaltata di Carlo Emanuele I in vetrina a Torino

Letterato e collezionista di primo piano, Carlo Emanuele I fu uno dei principi più abili e colti della storia dei Savoia e per qualche decennio Torino divenne un importante centro di politica e cultura che destò l’attenzione di intellettuali e di artisti di altre regioni. Figlio di Emanuele Filiberto, duca di Savoia per ben 50 anni, dal 1580 al 1630, ambizioso e amante delle lettere, delle arti e delle scienze, il giovane Carlo Emanuele, appena diciottenne, sulla scia del padre che nel 1563 aveva trasferito la capitale sabauda da Chambéry a Torino, cominciò fin da subito ad animare la vita culturale ed artistica della città.
Amava circondarsi di poeti, letterati e artisti e alcuni di questi ultimi hanno realizzato all’inizio del Seicento una serie di Album naturalistici che possiamo ammirare all’interno della mostra allestita nelle sale Chiablese dei Musei Reali e aperta fino al 27 luglio “Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura e seduzione”, un viaggio attraverso la bellezza rappresentata nelle sue varie diversità (articolo di Elio Rabbione il 30 aprile sul Torinese). Due sale dell’esposizione esaltano la natura attraverso gli straordinari Album naturalistici seicenteschi della Biblioteca Reale con fiori, uccelli e animali acquatici commissionati da Carlo Emanuele I e che facevano parte della “camera delle meraviglie” del duca. Ci sono i pesci del Mediterraneo tra cui squali di carta lunghi tre metri ma anche pesci d’acqua dolce, rettili, mammiferi, molluschi, crostacei, stelle marine e ricci di mare. C’è il Kingfish, l’aragosta, la razza, la tartaruga e tanti altri. È l’Album dei pesci, formato da settantacinque tavole dipinte a tempera su carta e ogni esemplare, con il suo nome, è incollato su una carta di grandi dimensioni. C’è anche l’Album degli uccelli con civette, tucani, germani reali, aironi e ibis, che Carlo Emanuele I fece realizzare dagli artisti che lavoravano alla corte sabauda.
Ha quattro secoli di vita ed è stato realizzato in sedici fogli da abili imbalsamatori. Il cosiddetto Album dei fiori è formato da 53 tavole, tutte illustrate ad acquerello su carta. I disegni sono riferibili soprattutto a fiori e piante comuni ma anche a specie esotiche e non mancano fiori e piante importate in Europa dall’America. La passione per l’arte classica è uno dei pilastri della politica culturale di Carlo Emanuele I. Le raccolte d’arte del sovrano vanno ben oltre gli Album naturalistici e sono ricche di incisioni, centinaia di dipinti, ritratti, oggetti antichi, affreschi, bronzi, miniature, sculture, libri illustrati, preziose legature, armi e armature, gioielli, arazzi, busti romani, carte geografiche, tutte le meraviglie del mondo raccolte dal Duca attraverso le quali la dinastia affermava l’importanza dello Stato sabaudo mettendolo al pari delle grandi potenze dell’epoca. Un favoloso patrimonio parzialmente giunto fino a noi e ora custodito in gran parte nei Musei Reali di Torino.
Filippo Re  
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