In prima nazionale, al teatro Carignano, debutta martedì 29 aprile, alle 19.30, la famosa pièce teatrale di Tennessee Williams “La gatta sul tetto che scotta”, per la regia di Leonardo Lidi. Dopo “Lo zoo di vetro”, il regista residente del Teatro Stabile di Torino fa ritorno al drammaturgo americano con quel testo che a Williams valse il Premio Pulitzer nel 1955 come Best Drama, diventato in seguito un film cult con Elizabeth Taylor e Paul Newman. A vestire i panni in questa versione, che è una produzione del Teatro Stabile di Torino e del Teatro Stabile del Veneto, sono Valentina Picello e Fausto Cabra, alias Maggie e Brick. Con loro Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomasini. La pièce teatrale si incentra sulla storia della famiglia Pollitt, ricca famiglia del Sud degli Stati Uniti che vive una profonda crisi di fronte alla morte del padre, Big Daddy, malato inconsapevole di cancro. Il regista sceglie una distesa di marmo che ricorda un po’ una lapide, simbolo della chiusura di questa famiglia, della sua mentalità e della sua incapacità di progredire.
“La gatta sul tetto che scotta – afferma il regista Leonardo Lidi – ci aiuta a considerare quanto siano lontane dal progresso naturale le forzature della famiglia tradizionale, e le esternazioni sull’assonanza donna-madre. La protagonista dovrà ingannare il sistema-casa, altrimenti non sarà considerata come donna. Dovrà fingersi una contemporanea Maria, con in grembo il futuro della società per non essere additata come una poco di buono, una povera creatura incapace di generare, e quindi di esistere. Quando ho letto sui giornali il ritornello della donna che può sentirsi realizzata solo in quanto madre, ho deciso di rispondere con ‘La gatta sul tetto che scotta’”.
Mara Martellotta
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