
In occasione dell’80 esimo della Liberazione ho deciso di pubblicare una lettera inedita di Nuto Revelli comandante partigiano cuneese, reduce di Russia, che Revelli mi scrisse il 25 aprile 1988. Credo che emergano elementi di riflessione validi anche per il presente. A farmela tornare alla mente sono gli articoli del figlio Marco Revelli almeno apparentemente così distanti dalle cose scritte dal padre. Ecco il testo:
“Gentilissimo Pier Franco Quaglieni, Le scrivo subito perché se rimando… Le scrivo il più vivo compiacimento per l’articolo “Troppa polvere sul 25 aprile” su “La stampa” di oggi. E’ un articolo bello, serio, onesto e mi auguro che siano molti a leggerlo. Da trent’anni chiedo un 25 aprile non di celebrazioni burocratiche. Un 25 aprile come momento di confronto sui problemi d’oggi, guardando oltre. Un 25 aprile vivo, non imbalsamato, non prigioniero della solita retorica. Ma avverto di essere un bastian contrario, per non dire un guastafeste. Con molta cordialità.” 25 aprile 1988 NUTO REVELLI