Per l’Università di Torino é arrivato il momento di eleggere il suo nuovo Magnifico Rettore, un evento significativo che può influenzare i molteplici e variegati aspetti della vita accademica e amministrativa dell’Ateneo ma che rappresenta anche una sfida tra candidati le cui derivazioni – scientifiche e umanistiche – sono portatrici inevitabilmente di sensibilità e orientamenti diversi in un contesto accademico che con i suoi 27 Dipartimenti appare molto complesso e sempre più articolato.
Le elezioni per il nuovo Rettore, indette dal Prorettore vicario Pier Giuseppe Monateri per il sessennio 2025-2031, si svolgeranno nel 2025 e vedono scendere in lizza tre candidati: Raffaele Caterina, già direttore del Dipartimento di Giurisprudenza che ha scelto Paola Sacchi, dal Dipartimento di Veterinaria, come prorettrice; Cristina Prandi, attuale vicerettrice per la ricerca scientifica, che ha individuato come prorettore lo storico Gianluca Cuniberti e Laura Scomparin Docente di giurisprudenza e vicerettrice uscente, che propone quale prorettore Luca Brazzi , direttore della scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione e terapia intensiva.
In un momento in cui tutte le Università italiane sono chiamate a rispondere a sfide globali sempre più pressanti, la scelta del nuovo rettore sarà cruciale per il futuro della comunità accademica e studentesca torinese e fondamentale per orientare nei prossimi anni le scelte dell’Ateneo che non possono prescindere da una maggiore efficienza organizzativa e dall’impulso che verrà dato allo sviluppo della didattica e della ricerca.
I temi che riflettono questa crucialità sono al centro dei programmi elettorali, dei confronti e delle assemblee che coinvolgeranno i candidati prima del voto di maggio 2025: Riforma della governance dell’Ateneo con la proposta di riscrittura dello Statuto per snellire le procedure decisionali, ridefinire compiti di Senato e Consiglio di Amministrazione potenziando contestualmente gli strumenti di partecipazione collegiale; apertura e mantenimento di canali di confronto e dialogo regolari e costruttivi con le rappresentanze degli studenti anche alla luce delle recenti difficoltà manifestate nella gestione delle occupazioni di alcune sedi universitarie, nel rispetto del diritto di protesta e delle regole di convivenza della comunità studentesca; promozione di misure di contrasto a molestie e discriminazioni, volte a garantire un ambiente di studio e lavoro più sicuro; sviluppo dei progetti di intervento edilizio e tecnologico – Città delle Scienze e Parco della Salute in primis – intesi a rafforzare l’attrattività dell’Ateneo e le collaborazioni con gli ospedali e i centri di ricerca presenti sul territorio cittadino.
Suggestioni, Prospettive, problemi e, forse anche suggestioni, che riflettono comunque la volontà diffusa di rimodellare l’Università di Torino come spazio inclusivo, trasparente e soprattutto determinato a proseguire nella sua traiettoria di innovazione e modernità. E in tal senso la partecipazione consapevole della comunità accademica sarà fondamentale per scegliere la visione che si riterrà più solida e coerente con i valori e i fondamenti iscritti nel patrimonio genetico di un Ateneo plurisecolare.
Francesca Berutti
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