SOMMARIO: Einaudiani inconsapevoli? – Cardini, la mascotte pluralista – Lettere

Einaudiani inconsapevoli?
È stata davvero un po’ penosa la vicenda del cambio del direttore del Circolo dei lettori perché è venuta fuori in tutta la sua evidenza la forte politicizzazione del contrasto che si era determinato. Culicchia non può certo essere considerato un direttore neutrale o tecnico, ma marcatamente politico, anche se oggi è appoggiato dalla destra.

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Cardini, la mascotte pluralista
Alla Biennale della democrazia non sono stati totalmente di parte nell’invitare ospiti di un solo orientamento politico perche’ hanno invitato anche l’ottuagenario prof. Franco Cardini, storico insigne del Medio Evo che come Barbero si diletta spesso a praticare scorribande sulla storia contemporanea. Cardini è stato in giovinezza per non molto tempo iscritto al MSI e quindi rappresenta l’altera pars che manca.

Ma in effetti è difficile catalogare oggi Cardini un uomo di destra, anche se in tempi recenti sembra aver riscoperto le sue lontane origini giovanili. Anche al festival della storia di Genova dove tutto il programma è stato monopolizzato da storici della stessa appartenenza, è stato invitato Cardini che costituisce un alibi per chi monopolizza iniziative pubbliche, realizzate con denaro pubblico, per fini politici più che evidenti.
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Scuola di ateismo?
Ho ascoltato un pezzo di intervista con Papa Giovanni Paolo II che, ricordando le sue origini polacche e l’ateismo di Stato vigente nell’Est, sosteneva che la scuola più che laica era “ateizzante”, negatrice cioè di ogni valore religioso.
Cosa ne pensa? Giuseppe Giani

Il grande Papa polacco si spingeva a ritenere che la scuola dovesse essere anche luogo di catechesi, persino a livello universitario. Ascoltai questa affermazione in un discorso papale all’Università di Torino dove udii una tesi tanto coraggiosa quanto temeraria che portò i docenti laici più settari addirittura a disertare preventivamente l’incontro con il Pontefice, già dando per scontato in partenza quanto avrebbe detto. L’idea del Papa era in effetti un’idea non conciliabile con la laicità intesa come premessa di una libera circolazione delle idee e delle fedi. Ma io andai egualmente all’incontro col Papa. Non appartenevo già allora a quella schiera di professori che alla “Sapienza” di Roma vietarono al successore di Wojtyla di parlare. Ma era ed è anche oggi fuor di dubbio che il Papa avesse ragione nel sostenere che certo laicismo diventasse ateizzazione, cioè scuola di un ateismo negatore di ogni fede. Il laicismo attuale che vede le religioni come il retaggio di un passato oscurantista non ha nulla a che vedere con la laicità liberale fondata sulla pluralità e sul rispetto. La laicità non si limita alla tolleranza settecentesca, ma difende e pratica il rispetto delle diverse fedi, come insegnava il grande Francesco Ruffini, oggi del tutto dimenticato. La libertà di credere e di non credere, come diceva il Maestro piemontese del secolo scorso.
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Dazi trumpiani
Dev’essere chiaro che dopo i dazi di Trump più nessuno in Italia, che si dica anche solo lontanamente liberale, possa dirsi Trumpiano. La sua è una politica volta a sovvertire gli equilibri mondiali con finalità distruttive simili ad una guerra. Pietro Angeli

Concordo con Lei. Trump è un flagello che andrebbe messo a tacere. Sta rovinando rapporti storici con l’Europa con la prepotenza del pirata. E sta danneggiando in primis gli USA. Chi in Italia continua ora a considerarsi trumpiano va considerato per quello che è: un traditore della Patria italiana ed europea. Il dramma è che noi abbiamo ai vertici dell’Europa una piccola donna tedesca inadeguata al ruolo, che andrebbe mandata a casa al più presto. Lo stesso va detto di Macron. Mattarella si sta rivelando inaspettatamente un gigante.
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Unitre
L’unitre è un’ottima iniziativa che occupa il tempo libero degli anziani con conferenze e lezioni su tante materie, ma non è certo una Università, anche se di Università private l’Italia è piena e putroppo alcune “facilitano” il conseguimento di lauree honoris causa o con titoli riconosciuti senza adeguati controlli. L’Unitre è cosa seria e non contrabbanda titoli non riconosciuti.
A Torino c’è anche la vecchia Università popolare nata da ambienti filantropici filo massonici agli albori del secolo legati alla famiglia Bachi padre e figlio. Anche qui non si parla di titoli di studio rilasciati dall’Universita’ popolare tanto criticata ingiustamente da Gramsci. Non ho capito come mai il non laureato Culicchia abbia dichiarato che frequenterà l’Unitre. Una battuta, una provocazione o un’irrisione verso chi è dottore veramente. N. De Santi

Non so che dirle. Lei fa un resoconto perfetto della situazione torinese fondata su Unitre e Università popolare. Su Culicchia non saprei dirle nulla perché vuole supplire alla mancata laurea con la frequenza dell’ Unitre. Forse come dice Lei è una battuta. Se posso dire, di pessimo gusto.