SOS Giovani imprenditori: in 10 anni in Piemonte 8.775 attività in meno (-19,4%)

Nella regione l’andamento della popolazione tra i 15 e i 34 anni negli ultimi 10 anni è diminuita di 11.863 unità (-1,4%)”.

  

 

SOS giovani imprenditori. È l’allarme lanciato dal Movimento Giovani imprenditori di Confartigianato Imprese Piemonte rispetto alla contrazione del numero delle imprese guidate da under 35 nella nostra regione.

Il bilancio dell’ultimo decennio ha visto sparire in Piemonte, tra chiusure e superamento della soglia di età degli amministratori, 8.775 attività guidate da under 35, portando il numero complessivo delle imprese giovanili da 45.305 del 2014 alle 36.530 di dicembre 2024.

Il peso in percentuale sul totale delle imprese in regione negli anni 2014 e 2024 è di 10,1% e 8,7% con una variazione di -1,4%.

 

Il calo ha colpito in modo particolare il mondo artigiano che in Italia, nel decennio, ha perso oltre 47mila imprese giovanili (-28,1).

È quanto emerge dall’analisi Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità delle imprese giovanili che fotografa la profonda trasformazione del tessuto imprenditoriale italiano, spinta anche dall’inverno demografico in cui è entrata la nostra società. Se il calo ha interessato quasi tutti i settori economici, emergono però significative differenze con una forte accelerazione nel segno dell’innovazione e della sostenibilità.

La forte riduzione del perimetro ha innescato una sensibile ricomposizione settoriale dell’imprenditoria giovanile. In termini di composizione percentuale, se nel 2014 commercio e costruzioni rappresentavano insieme quasi il 45% di tutte le imprese under 35, oggi il loro peso è sceso al 37%. Cresce invece l’incidenza dei servizi alle imprese (dall’8,7% all’11,8%) e dell’ICT (dal 6,4% all’8%). Un chiaro segnale di come le nuove generazioni si stiano orientando verso settori a maggior contenuto tecnologico e di servizi avanzati.

“Questo dato – commenta Francesca Nota, Presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Piemonte – va letto in un contesto economico generalizzato e va inserito anche all’interno di uno scenario sociale di invecchiamento della popolazione. In Italia e in Piemonte il numero dei giovani è crollato. Voglio ricordare che in Piemonte l’andamento della popolazione tra i 15 e i 34 anni negli ultimi 10 anni è diminuita di 11.863 unità (-1,4%)“.

“Riteniamo fondamentale arginate la contrazione del numero di imprese guidate da under 35, – continua Nota – attraverso misure concrete che favoriscano l’accesso al credito, la semplificazione burocratica e il supporto alla formazione e all’innovazione. Se da un lato settori tradizionali soffrono maggiormente, dall’altro la crescita dei servizi alle imprese e la stabilità dell’agricoltura dimostrano che, con le giuste competenze e opportunità, i giovani possono ancora costruire il proprio futuro da protagonisti”.

“L’Italia ha bisogno di nuove generazioni di imprenditori – conclude Nota – capaci di portare innovazione e valore aggiunto nei settori ad alta intensità di conoscenza. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con politiche mirate, investendo nelle competenze e nella digitalizzazione per rendere più attrattiva e sostenibile la scelta imprenditoriale per i giovani. Non possiamo permetterci di perdere altre imprese giovanili: il futuro dell’artigianato e dell’economia del nostro Paese dipende dalla capacità di sostenere chi ha il coraggio di mettersi in gioco”.

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