Music Tales, la rubrica musicale
“Che vita senza qualità
che miseria, che tormenti, che inquinamenti!
Ho voglia di essere in balìa di una grande follia,
non pensare più nè a me, nè all’io, addio [a Dio?]”
Brano iniziale di un disco davvero unico in Italia, “Incoerente jazz”, con il quale Rossana Casale si fece notare al grande pubblico, grazie anche all’esibizione a Sanremo nel 1989, proprio con questa canzone. Disco unico perché con una musicalità lontana dagli standard italiani dell’epoca e non solo. Straordinario l’uso del contrabbasso, che costruisce e struttura il brano dall’inizio alla fine in maniera molto marcata e non usuale. Straordinaria per me magari no la voce sottile di Rossana, che però dipinge una traccia onirica, che fa da cacio sui maccheroni alle armonie jazz suonate dagli strumenti. Un evergreen che ancora si ascolta benissimo, penso anche per i contenuti attualissimi.
Lei, Rossana Casale, figlia del fotografo statunitense Giac Casale, inizia la sua carriera negli anni Settanta con una lunga gavetta come corista per Vasco Rossi, Edoardo Bennato, Riccardo Cocciante, Mina, Donatello (nell’album del 1975 Il tempo degli dei), Al Bano e Romina Power (è presente all’Eurovision Song Contest 1976 come corista del duo) e, soprattutto, nei concerti dal vivo per Mia Martini e successivamente per la sorella Loredana Bertè.
Nel 1979 incide due singoli da solista: il primo, con lo pseudonimo Annette Hillmann, dal titolo Couldn’t you imagine, prodotto da Detto Mariano, sigla dell’inchiesta televisiva Mille non più mille di Leandro Castellani, il secondo, …A Uno, questa volta con lo pseudonimo Miss Mystery, scritto e prodotto da Franco Godi.
Nell’ 80 ha partecipato come corista con Marco Ferradini al tour di Umberto Tozzi con i musicisti americani. Tour che è riportato nel doppio “Tozzi in concerto” dello stesso anno.
In seguito compare come cantante in molte produzioni Italo disco in progetti quali Eva Eva Eva, Casanova, Bizzy & Co., Pink Project, Kano, N.O.I.A., e collabora con Mike Francis e con il gruppo Klein + M.B.O., con il quale incide il singolo Dirty Talk, pubblicato inizialmente soltanto a Milano nel 1982 che diventò una hit internazionale del circolo underground, oggetto di cover da parte della dj francese Miss Kittin e di sample da parte dei New Order e di Timbaland.
Il primo singolo a suo nome, Didin, scritto da lei con Alberto Fortis, esce nel 1983. Nello stesso anno recita nel film di Pupi Avati Una gita scolastica, come comparsa, e partecipa alla colonna sonora con i brani L’incanto e A tu per tu.
Nel 1984 esce il suo primo album Rossana Casale, prodotto dalla Premiata Forneria Marconi.
Nel 1986 ottiene un buon successo al Festival di Sanremo con Brividi, brano scritto da Maurizio Fabrizio, come pure la sua canzone di Sanremo dell’anno successivo, Destino. Del 1986 è l’album La via dei Misteri. Nell’autunno del 1986 partecipa a “Premiatissima 86” che vince con la canzone “Nuova vita”.
In seguito la sua produzione discografica si avvicina alle sonorità più sofisticate della musica jazz con ottiene i suoi primi riconoscimenti all’Umbria Jazz.
Partecipa a Sanremo altre tre volte: nel 1989 con A che servono gli dei (contenuto nell’album Incoerente Jazz), nel 1991 con Terra (contenuto nell’album Lo stato naturale, in cui vengono fuse sonorità etniche e jazz), e nel 1993, quando arriva terza cantando in coppia con Grazia Di Michele Gli amori diversi (poi seguito dall’album Alba Argentina).
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”.
Buon ascolto
CHIARA DE CARLO
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