Choco Tram e Museo del Cioccolato e Gianduja: alla scoperta di una delle iniziative più belle

Torino, città dalla storia ricca e dal fascino intramontabile, continua a sorprendere con nuove

attrattive culturali. Tra queste, spiccano il Choco Tram e il Museo del Cioccolato e del

Gianduja , un luogo che racconta al grande pubblico il meraviglioso mondo del cioccolato.

Questo Museo nasce dalla collaborazione tra Francesco Ciocatto , proprietario della

storica Pasticceria Pfatisch di Torino, ed Eddy Van Belle , imprenditore e collezionista

belga. Van Belle è noto per aver ideato i musei Choco Story, presenti in Belgio, Francia,

Repubblica Ceca, Libano e Messico.

Torino segna un importante primato, ospitando il primo museo dedicato alla storia del

cioccolato in Italia.

Situato in Via Paolo Sacchi 38 , nei laboratori della storica Pasticceria Pfatisch, il Museo

celebra l’antica tradizione cioccolatiera della città, rendendo omaggio a uno dei suoi simboli

più amati.

Un’esperienza imperdibile per chi vuole scoprire il legame profondo tra Torino e il cioccolato.

“Torino desiderava da tempo un museo dedicato alla storia del cioccolato, e grazie

all’incontro tra Van Belle e Ciocatto, questo sogno è diventato realtà”.

Il laboratorio di Ciocatto, con le sue macchine antiche dei primi del 900, offre un

affascinante viaggio nel tempo.

Un giro all’interno del Museo del Cioccolato e del Gianduja

La prima tappa del magico mondo della storia del cioccolato, ci porta subito all’epoca degli antichi Maya, con i loro strumenti per lavorare il cacao. All’inizio, esso veniva consumato

solo come bevanda, quindi unicamente in forma liquida. I Maya utilizzavano il cacao per

rituali magici e benevoli, poiché, come ben sappiamo, ha proprietà benefiche per il corpo

umano.

L’atmosfera della prima sala è intrisa di figure mitologiche e suoni ispirati alla natura,

offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Proseguendo il percorso, ci si imbatte nelle Metate, antichi strumenti di pietra utilizzati per

lavorare le fave di cacao. Questi strumenti, vere e proprie macchine preistoriche,

trasformavano le fave in una pasta oleosa, pronta per essere assaporata e apprezzata per il

suo gusto unico.

Ma non finisce qui: i visitatori possono anche ammirare le riproduzioni virtuali delle

piantagioni di cacao, immergendosi visivamente nell’ambiente in cui tutto ha origine. Un viaggio tra tradizione e natura che svela i segreti del cioccolato.

Il percorso fa rivivere anche l'atmosfera degli antichi galeoni spagnoli. Con

l’accompagnamento dei suoni del mare e una vista spettacolare sull’oceano, si può

immaginare il grande viaggio che, secoli fa, ha portato il cacao dall’America in Europa,

grazie agli esploratori europei.

Filmati ambientati in epoche passate: valore aggiuntivo della visita

Non solo un percorso visivo ma anche interattivo.

Il Museo del Cioccolato e del Gianduja, ha incorporato nel percorso esplorativo quattro video

installazioni che narrano l’utilizzo del cioccolato nella storia, a partire dal XVII secolo fino al

XX secolo.

Nella terza tappa, ad esempio, è possibile visionare un piccolo corto del XVI secolo, periodo

in cui il cioccolato era ancora in forma di bevanda e consumato esclusivamente da ceti

sociali di alto rango, poiché aveva un costo importante.

Tutti i video ad ambientazione storica sono stati realizzati da Alessandro Rota per

l’Associazione Culturale Officine Ianós con il coinvolgimento del gruppo di rievocazione

storica Le Vie Del Tempo e la consulenza storica di Alessia Giorda.

Viaggio sensoriale e non solo

Nel percorso dedicato al XVII secolo, i visitatori saranno coinvolti in un viaggio sensoriale

unico, dove l’olfatto diventa protagonista.

Si potranno percepire le fragranze delle antiche ricette della prima bevanda al cioccolato che

venne “patentata” alla fine del XVII secolo proprio a Torino: la prima autorizzazione per il

commercio di una bevanda a base di cacao fu concessa a Giovanna Battista di Savoia

Nemours, madre di Vittorio Amedeo II.

Un momento che segna l’inizio del legame tra Torino e il cioccolato.

Il viaggio prosegue con la scoperta di raffinate cioccolatiere d’epoca, arricchite da monitor

interattivi, giochi multimediali e una collezione di tazze storiche , alcune delle quali

progettate con particolari supporti per proteggere i baffi degli uomini, per evitare che se li

sporcassero, mentre gustavano la cioccolata.

Il percorso include anche una suggestiva rievocazione della sala del trono, dove è possibile

scattare divertenti fotografie. Inoltre, è possibile guardare un nuovo video storico , girato

presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, che racconta come il consumo del cioccolato si

sia evoluto nel tempo.

La prima forma di cioccolato solido arriva nell’800.

Gianduja

Lungo il percorso non poteva mancare una sezione dedicata a Gianduja , la storica

maschera simbolo di Torino, il cui nome ha ispirato la creazione del celebre Gianduiotto , il

cioccolatino tipico del Piemonte.

Questo dolce iconico nasce dall’incontro perfetto tra cioccolato e nocciole , ingredienti che rappresentano la tradizione gastronomica locale.

Il percorso interattivo e visivo (sempre in collaborazione con Le Vie Del Tempo) racconta la

storia di Michele Prochet e Paul Caffarel , i due maestri cioccolatieri che, grazie al loro

ingegno, inventarono il Gianduiotto, il primo cioccolatino incartato della storia.

Una vera e propria innovazione che ha segnato un'epoca, dando vita all’industrializzazione

del cioccolato e alla nascita di tante note imprese, come Pfatisch, Ferrero, Gerla, Ziccat,

Ferrero e molte altre.

Un’altra “chicca” interessante?

Il Museo ospita un prezioso e originale costume di Gianduja , gentilmente fornito dalla

Famija Turineisa; che arricchisce ulteriormente questa esperienza immersiva nella

tradizione torinese.

Le decorazioni di cioccolato di Stefanella Bergiotti

A metà del viaggio all’interno del museo, nella stessa galleria che ospita statue e quadri di

cioccolato, si incontreranno le creazioni pasquali di Stefanella Bergiotti, consorte del

titolare di Pfatisch.

«Amo disegnare e, da moglie di un cioccolatiere, mi sono ritrovata immersa nel magico

mondo del cioccolato. È così che ho iniziato a dar vita ai miei personaggi utilizzando sac à

poche e cioccolato. Ho creato coniglietti, galline e molti altri soggetti, sempre con

espressioni buffe e divertenti, perché il mio sogno di bambina è sempre stato quello di

diventare una fumettista.

L’idea di decorare uova di cioccolato è nata durante il lockdown in Italia di qualche anno fa.

In quel periodo, ho trovato grande gioia e ispirazione dedicandomi a questa attività, e per la

Pasqua sono arrivata a realizzarne circa 500!

Ogni uovo era un piccolo capolavoro,

decorato con cioccolato colato, dettagli e ghirigori fatti a mano, e arricchito con frutta e foglie

modellate in cioccolato plastico. È stata un’esperienza creativa straordinaria, e da allora non

ho mai smesso di farlo.

Col tempo ho perfezionato le tecniche e reso il processo più veloce per soddisfare i nostri

affezionati clienti di Pfatisch. Vedere la gioia negli occhi di chi riceve una delle mie creazioni

è una soddisfazione immensa, la prova che la passione e l’arte possono davvero regalare

felicità agli altri.»

Finiamo il giro al Museo e saliamo sul Choco Tram

Il giro al Museo del Cioccolato si conclude con un’esperienza dolce e coinvolgente: piccoli

assaggi di cioccolato accompagnano la visita ai macchinari originali della storica pasticceria

Pfatisch, risalenti agli anni ’20 e tutt’ora funzionanti.

Uno di questi macchinari è messo in funzione ed è affascinante osservarne i movimenti e sentirne il rumore.

Proprio qui scopriamo come, dopo la creazione del Gianduiotto, il cioccolato abbia trovato

nuovi abbinamenti con ingredienti come zucchero a velo, mandorle e altri sapori.

Queste combinazioni hanno ispirato la creazione di macchine innovative per lavorazioni

sempre più ricche e golose, aprendo la strada a un’evoluzione che ha portato alla

realizzazione di cioccolatini, dolci e torte raffinate.

L’ultima parte del tour è un vero viaggio nella fabbrica del cioccolato di Torino, dove

tradizione e innovazione si incontrano.

Prima di lasciare il Museo, una sosta alla pasticceria Pfatisch è assolutamente imperdibile!

Qui, tra creazioni dolciarie straordinarie, prodotti artigianali e bevande di caffetteria, ogni

visitatore potrà concedersi un momento di pura golosità.

Un’esperienza che unisce gusto, storia e arte in un crescendo di emozioni indimenticabili.

Il viaggio prosegue a bordo del bellissimo e vintage Choco Tram,vettura originale del 1924,

già protagonista delle riprese dei video presenti nell’esposizione permanente del museo.

L’Associazione Torinese Tram Storici permette così di far vivere ai passeggeri, su questo

meraviglioso mezzo, diversi quartieri torinesi, mentre i rievocato de “Le Vie del Tempo”,

affascinano i viaggiatori con interessanti aneddoti riguardanti Torino e il suo legame con il

cioccolato.

In alcune date selezionate ogni mese, dalla fermata situata proprio di fronte al Museo, sarà

possibile vivere questa esperienza unica.

Preparatevi a salire a bordo per un viaggio indimenticabile nel tempo!

Francesco Ciocatto

«Nel 2020, rilevando Pfatisch, ho subito compreso che il successo risiedeva nel valorizzare

la Storia di questo luogo iconico e nel proiettarlo nel futuro. Sognavo un museo del

cioccolato a Torino, da realizzare proprio qui, in questa pasticceria centenaria che

custodisce l’eleganza e l’operosità tipiche della nostra città, insieme ai macchinari originali

perfettamente funzionanti.

La mia idea era andare oltre: innovare, aprire il “dietro le quinte” del cioccolato e coinvolgere

il pubblico con esperienze sensoriali. Grazie all’incontro con Eddy Van Belle, questo sogno è

divenuto realtà: nasce così il Museo del Cioccolato e del Gianduja, Choco Story.»

Sign. Ciocatto, avete progetti per il 2025?

«Choco Story è in continua evoluzione. A Gennaio 2025 aprirà il Choco Story LAB: un luogo

dedicato ai workshop per persone di tutte le età che potranno sperimentare la creazione del

proprio cioccolato!»

Curiosità: il Museo è visitato maggiormente da turisti o torinesi?

«Sono davvero moltissimi i turisti esteri, ma anche italiani provenienti da fuori città. I torinesi

sono in grande numero, segno che il Museo è stato molto ben accolto. Nei suoi primi mesi

(abbiamo inaugurato il 26 Giugno!) ha riscosso un grande successo.»

Ci sarà qualche “dolce” proposta per Natale 2024?

« Assolutamente si, abbiamo i nostri panettoni, versione classica e quella speciale, fatta con

pan di zucchero, lievitato soffice senza canditi, lieve zucchero, impasto gianduja e marron

glacè. Un prodotto nostro sul mercato da più di 30 anni.»

Prossime date disponibili

Dicembre 2024:

Sabato 7 dicembre

Venerdì 20 dicembre

Sabato 28 dicembre

Gennaio 2025:

Sabato 25 gennaio

Prenotazioni sul sito:

www.choco-story-torino.it/choco-tram

Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza unica che celebra l’eccellenza e la

tradizione torinese.

Il Museo del Cioccolato e del Gianduja, insieme all’affascinante viaggio a bordo del Choco

Tram, è un autentico tuffo nella storia, nel gusto e nell’eleganza della nostra città.

Un orgoglio tutto torinese, da scoprire e riscoprire non solo durante il magico periodo delle

feste, ma in ogni stagione dell’anno.

Lasciatevi conquistare da un percorso che unisce

cultura, intrattenimento e sapori in un modo davvero indimenticabile.

CRISTINA TAVERNITI

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