SOMMARIO: L’Italia Paese sicuro? – La “lupa” Bonino e Francesco – Lettere
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L’Italia Paese sicuro?
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La “lupa” Bonino e Francesco
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Il Liceo Segré
Sono stata allieva del liceo Segre’ di Torino che in passato era il secondo liceo scientifico di Torino dopo il Galileo Ferraris. Ho dei ricordi contrastanti sui professori e sui presidi. È una scuola che non mi è piaciuta. Lei ha ricordato il prof. Ottaviano, salesiano e docente di religione. Avevo un professore di lettere che andò in gita scolastica a Praga ed ebbe un’esperienza boccaccesca perché venne lasciato senza abiti e soldi. Una avventura che lo rese ridicolo. Ricordo il preside Renato Taricco, un gentiluomo. Ha dei ricordi, lei che è uno storico della scuola torinese? L. Lo Cicero
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Ogni scuola ha le sue luci e le sue ombre. Nessuna scuola è perfetta. E presidi e professori sono anche fallaci. Quel professore dell’avventura erotica a Praga fece il giro, ma i giornalisti ebbero pietà di lui marito fedifrago e amante derubato anche delle mutande. Ho conosciuto alcuni docenti, ma di nessuno non mai avuto una grande considerazione forse se eccettuo il prof. Gallino e la germanista Tiziana Conti. Ho conosciuto ed apprezzato i presidi Taricco, Rinaldi, Merlisenna, di cui divenni amico, tutti e tre degni di ricordo ed elogio. L’unico che considerai non adeguato è stato un preside non vedente che abbandonò la scuola al caos, non potendo sovrintendere di persona alla conduzione del liceo. Era incapace di decidere: un disastro. Ma nessuno protestò per motivi non tanto di solidarietà ma di una mentalità politicamente corretta ante litteram.
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Gastronomie addio
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È proprio così. Torino, anche in questo settore, ha perso le sue eccellenze. Rosaschino, Musso, Steffanone, Castagno hanno chiuso da tempo.
E’ rimasto solo il grande Baudracco, l’artaiur del vecchio Piemonte, più gastronomo che salumiere. Una delle ultime buone salumerie è quella dello storico gastronomo Bonelli, premio di alta gastronomia “Mario Soldati”. I supermercati hanno vinto. L’unico che conserva un po’ di stile gastronomico è l’Esselunga che ha mantenuto alto il nome del fondatore Caprotti. A contribuire a mettere in ginocchio i negozi è stata anche Eataly di Farinetti nata sull’onda del profeta e vate Petrini. Eataly ebbe i locali gratis del Comune, un privilegio assurdo per un’impresa commerciale enograstronomica a prezzi sempre molto alti, al di là della pubblicità. Farinetti che fa anche politica, è anni luce diverso rispetto a Rosaschino che aveva una boutique della bontà fatta con vera arte. Oggi a Torino non si trova più un salame ungherese originale. Rimane inalterato solo il prestigio di Borgiattino, il re dei formaggi di alta qualità. In passato c’erano tre negozi di Borgiattino, ora uno solo, ma la qualità e la varietà sono rimaste tal quali. Un equivalente di Pech, il negozio di salumeria di eccellenza da oltre 140 anni a Milano, non c’è più da troppi anni. Forse a Torino non c’è mai stato. Anche la Fiat era molto meno dell’Alfa Romeo.