Il 30 settembre mattina, i Carabinieri della Stazione di Rivarolo (TO) hanno denunciato tre persone, due uomini (un trentatreenne ed un quarantaquattrenne) ed una donna (quarantaseienne) incensurati, tutti residenti nel canavese, per aver sottratto materiale elettrico presso un’azienda e poi rivenderlo on-line. L’indagine lampo è nata a seguito della denuncia del titolare dell’azienda, un imprenditore di Feletto (TO) che, accortosi di ammanchi consistenti nel magazzino della propria ditta (torce, lampade, avvolgi tubi e cavi elettrici) aveva denunciato il fatto ai militari dell’Arma.
I Carabinieri, dopo una serie di accertamenti e attività di controllo, hanno individuato l’autore dei furti in un dipendente della ditta in questione, rilevando dei collegamenti fra questo ed un altro operaio, ex dipendente della stessa società: acquisita la certezza del coinvolgimento dei due, il dipendente è stato sottoposto a controllo al termine di un turno di lavoro, ritrovandogli del materiale precedentemente sottratto, celato in auto.
Le perquisizioni successive, presso abitazioni e pertinenze dei due uomini nonché presso la casa della fidanzata di uno dei due, hanno permesso ai militari dell’Arma di recuperare un’ingente quantità di materiale sottratto precedentemente, per un valore di circa 50.000 euro. In particolare, alcuni pezzi, trovati a casa della donna, erano già impacchettati e pronti per essere spediti a seguito di vendita on-line.
Tutta la refurtiva è stata sequestrata in attesa della restituzione al legittimo proprietario e i tre sono stati denunciati in quanto gravemente indiziati del reato di “ricettazione in concorso” alla Procura della Repubblica di Ivrea.
Recenti:
L’episodio risale a pochi giorni fa, quando i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Chieri (TO),
Il complesso edilizio dell’ex Ospedale Maria Adelaide, da tempo dismesso, diventerà una residenza universitaria da 369
A causa del fumo sprigionatosi dall’incendio del materasso dovuto a una sigaretta accesa una donna di
Un nigeriano senza fissa dimora di 30 anni, ricoverato per difficoltà motorie all’ospedale di Novara, è
L’utilizzo libero del Parco Dora da parte dei cittadini è sempre più compromesso dal susseguirsi di