La violenza sulle donne è un’offesa per tutti

Un concorso rivolte alle scuole e un “reading” fra parole e musica sono le nuove iniziative proposte da “SOS donna”, progetto che aiuta le vittime di violenza, diffonde informazioni sui servizi attivi nell’astigiano e sensibilizza i giovani per una cultura del rispetto.

Le due attività, che sono state presentate nella Sala Mattoni della Banca di Asti dall’associazione Mani Colorate, curatrice del progetto, sono sostenute dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale e dalla Banca di Asti, con la collaborazione dell’Asl AT e del Comune di Moncalvo.

C’è tempo fino al 30 settembre per aderire a “Chiedi aiuto!”, concorso rivolto alle scuole (secondarie di primo e secondo grado di Asti e provincia) che propone agli studenti di ideare uno spot per pubblicizzare i numeri di emergenza 112 e 1522. Termine per la consegna degli spot il 30 novembre. Il regolamento è indicato sul sito www.sos-donna.it

“Quello che la voce non dice, urla nell’anima”, è invece il titolo del reading di parole e musica ideato dall’attrice Federica Tripodi, che sarà in scena con la musicista polistrumentista Monica Lo Grasso per proporre una narrazione potente e un messaggio inequivocabile: uscire dalla violenza si può. Due le date dello spettacolo: il 25 novembre ad Asti, alle 12, nella piazza interna dell’ospedale Cardinal Massaia per un appuntamento riservato alle scuole e il 1° dicembre alle 17 al teatro comunale di Moncalvo con ingresso libero per tutti.

“SOS donna è un progetto dal doppio valore: da un lato fa conoscere i servizi del territorio astigiano che aiutano le vittime di violenza, dall’altro entra nelle scuole per far crescere tra i giovani la cultura del rispetto e contrastare gli stereotipi”, dichiara Fabio Carosso, consigliere regionale segretario. “Apprezzabile lo sforzo di promuovere, ogni anno, nuove e originali iniziative (i questionari per i giovani, la mostra sugli uomini maltrattanti, la pubblicazione di un libro e adesso il concorso sugli spot e il reading) per allargare la tematica della violenza di genere a una platea sempre più vasta. Ne sono testimoni i dati: oltre 22mila studenti coinvolti e mediamente oltre 50 mila pagine visitate, ogni anno, del sito web sos-donna.it.  Arrivati a questo punto, e guardando al futuro, il nuovo obiettivo da porsi potrebbe essere quello pensato inizialmente e poi bloccato dal Covid: estendere il progetto di “SOS donna” anche ad altre città capoluogo del Piemonte”.

“La violenza contro le donne è una vera e propria piaga sociale che affonda le sue radici in una cultura di disparità tra generi e di discriminazione”, afferma Valentina Cera, consigliera regionale segretaria, delegata alla Consulta delle Elette. “Lottare contro questa cultura è un dovere per tutte le istituzioni e per la società tutta. Questi progetti indicano la via da intraprendere per contrastare la cultura patriarcale che sta alla base della violenza di genere, coinvolgendo le giovani generazioni in fondamentali percorsi di informazione e formazione. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e la Consulta delle Elette sono accanto a chi, come “SOS donna”, quotidianamente porta avanti questa battaglia di civiltà che contrasta la violenza. C’è una rivoluzione culturale da fare che parla di parità e giustizia e che possiamo fare solo insieme”.

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