L’abbiamo visto tutti la mattina del 17 dicembre 2017 quando il portone del santuario si è aperto per ricevere la salma di Re Vittorio Emanuele III giunta da Alessandria d’Egitto mentre due giorni prima erano arrivate, da Montpellier, le spoglie della Regina Elena.


La notizia dei miracoli si propagò rapidamente nelle valli, centinaia e poi migliaia di fedeli entusiasti raggiunsero in pellegrinaggio la nuova chiesetta fermandosi a pregare e a chiedere la grazia alla Madonna. Nacque un autentico movimento popolare di devozione che interessò comunità e confraternite provenienti da tutto il nord-ovest dell’Italia. Il pilone e la chiesetta divennero meta di pellegrinaggi. Anche la piccola Vico ne beneficiò in termini economici: l’afflusso di pellegrini sempre più numerosi, anche dall’estero, fu una vera benedizione per commercianti e bottegai e nuove strade furono tracciate nell’intero territorio per agevolare l’arrivo dei fedeli. Il pellegrino più illustre fu Carlo Emanuele I, duca di Savoia che, alla fine del Cinquecento, decise di edificare in quel luogo un grande tempio da dedicare alla Madonna di Vico con al centro il pilone in marmo, oggi ingrandito e abbellito, con l’immagine della Madonna. Anche la moglie del Duca, l’infanta Caterina Michela d’Asburgo, figlia di Filippo II, re di Spagna, e nipote di Carlo V, subì il fascino di ciò che stava accadendo e sparse la voce in gran parte dell’Europa. Carlo Emanuele I, che troneggia nel monumento davanti al santuario, morì prima della fine dei lavori e fu sepolto nella chiesa. La grandiosa cupola ellittica, alta 74 metri, verrà completata nel 1731. I lavori del santuario si bloccarono più volte e terminarono verso la fine dell’Ottocento quando vennero costruiti i campanili e le tre facciate. Il santuario di Vicoforte è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00. Filippo Re
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