Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

Anatomia di una caduta – Drammatico. Regia di Justine Triet, con Sandra Hüller. Sandra, Samuel e il loro figlio ipovedente Daniel vivono da un anno in una remota località di montagna. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene aperta un’indagine per morte in circostanze sospette. Nell’incertezza, Sandra è incriminata: si tratta di un suicidio o di un omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo della madre, una vera e propria dissezione dei rapporti tra i genitori. Durata 150 minuti. (Romano sala 1)

Ancora un’estate – Drammatico. Regia di Catherine Breillat, con Léa Drucker e Samuel Kircher. Anne è un avvocato specializzato nella difesa di minori abusate. Ha un marito, Pierre, e due bambine adottate. Un giorno arriva nella loro bella casa Théo, diciassettenne figlio di primo letto di Pierre. I due inizialmente non si sopportano per poi invece essere attratti l’uno dall’altra con tutte le conseguenze che questa relazione può comportare. Durata 104 minuti. (Nazionale sala 4)

Caracas – Drammatico. Regia di Marco D’Amore, con Toni Servillo e Marco D’Amore. Caracas ha cinquantacinque anni, è nato in Venezuela ed è il re della zona della stazione. Ha il cranio rasato e le idee razziste di un naziskin, si sta convertendo all’Islam, detesta i ricchi, gli americani e i comunisti, ma appena può aiuta gli sconfitti, quelli che possiedono nulla. L’io narrante è un giornalista quasi ottantenne,, tornato a Napoli dopo moltissimi anni. Conosce Caracas, insieme al quale percorre il cuore più inospitale della città. I loro giri notturni sono un viaggio a ritroso nel tempo – gli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche l’epoca dei nonni e bisnonni – e l’occasione per raccontarsi. Caracas rivive la sua disperata storia d’amore con Rosa La Rosa, irreparabilmente inquinata dall’eroina. Il narratore ripensa all’epoca in cui grandi giornalisti e scrittori avevano tentato di salvare l’anima di Napoli. Finché una rivelazione li separa per sempre. Durata 90 minuti. (Ideal, Nazionale sala 2, Uci Moncalieri)

Dune – Parte 2 – Avventura/Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Zendaya, Josh Brolin, Charlotte Rampling e Christopher Walken. Il mitico viaggio di Paul Atreides quando si unisce a Chani e ai Fremen: è sul sentiero di guerra per vendicarsi dei cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte a una scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul si sforza di prevenire un terribile futuro che soltanto lui può prevedere. Durata 166 minuti. (Centrale V.O., Massaua anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal anche V.O., Lux sala 1, Massimo sala Cabiria, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Estranei – Fantasy/Drammatico. Regia di Andrew Haigh, con Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy e Jamie Bell. Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry, che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori sembrano vivere, proprio come il giorno della loro morte, trent’anni prima. “Estranei” è stato designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Raccontando il tormento interiore per la perdita dei genitori e la scoperta della propria omosessualità, Adam cerca una riappacificazione con se stesso, la famiglia e il mondo, attraverso la conoscenza di Harry. Haigh si conferma eccelso narratore contemporaneo dei sentimenti, grazie a una ricognizione spettrale dei protagonisti e un senso smisurato di perdizione tra sensi di colpa e amori tragici. Un film impalpabile sul dolore inconsolabile, dove la realtà perde i propri confini e il pensiero si fa immagine. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2 anche V.O., Eliseo, Reposi)

Green Border – Drammatico. Regia di Agnieszka Holland. Nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia, i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Lukašenko. Nel tentativo di provocare l’Europa, i rifugiati sono attirati al confine dalla propaganda che promette un facile passaggio verso la UE. Pedine di questa guerra sommersa, le vite di Julia, un’attivista di recente formazione che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di una famiglia siriana si intrecciano. A distanza di trent’anni da “Europa Europa”, il nuovo toccante lungometraggio della Holland ci apre gli occhi, parla al cuore e ci sfida a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni di trovano ad affrontare. Il film è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: “Con un approccio duro e sconvolgente, in un bianco e nero che rende ancora più drammatica la situazione, la regista polacca descrive il trattamento violento e crudele subìto dai migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, mettendo in luce, oltre all’ovvio aspetto disumano, la volontà di ogni Stato di usare a scopo politico il flusso di gente disperata che ha perso tutto.” Durata 147 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Memory – Drammatico. Regia di Michel Franco, con Jessica Chastain e Peter Sarsgaard. Sylvoa è un’assistente sociale, con una vita semplice e organizzata tra figlia, il lavoro, le riunioni degli Alcolisti Anonimi. Tutto va in pezzi quando Saul, un antico compagno di scuola, la accompagna a casa dopo una riunione tra ex compagni di scuola. Saul ha perso la memoria e forse in tempo di gioventù le ha usato violenza: l’incontro inaspettato sconvolgerà entrambi, perché apriranno la porta al passato, tra vecchie disperazioni e nuovi sorrisi che vengono a rimarginare le ferite. Sarsgaard per il ruolo di Saul ha vinto la Colpi Volpi all’ultima Mostra di Venezia. Scrive Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Grazie alla fiducia dell’autore nell’irrazionale peso lordo della tenerezza, alla fine ci ritroviamo con due soldi di speranza sull’orizzonte di uno psicodramma che invita a dimenticare le memorie e a ricominciare daccapo. Si tratta di un cinema che si mette alla prova, spesso parla senza parole ma è molto empatico, basta guardare a quello che resta fuori dell’inquadratura, quell’impalpabile stimolo a gettarsi sempre dal più alto trampolino dei sentimenti.” Durata 100 minuti. (Nazionale sala 3)

Past Lives – Commedia. Regia di Celine Song, con Greta Lee, Teo Yoo e John Magaro. Na-young e Hang-seo sono fidanzatini ai tempi della scuola ma i genitori di Na-young devono trasferirsi da Seoul a New York. Da questa dolorosa separazione trascorrono dodici anni, dopo i quali Na-young, che ora si chiama Nora, e Hang-seo riescono a ritrovarsi e a comunicare via Skype. Di fronte all’impossibilità di incontrarsi nello stesso luogo, Nora sceglie di interrompere la relazione a distanza e concentrarsi sulla propria carriera di scrittrice nella metropoli americana. Dopo altri dodici anni, Hang-seo vola a New York per vedere Nora. Durata 93 minuti. (Classico, Eliseo, Nazionale sala 3 anche V.O., Uci Lingotto, The Space Beinasco)

Perfect Days – Drammatico. Regia di Wim Wenders, con Koji Yakusho. Hirayama conduce una vita semplice, scandita da una routine perfetta. Si dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose a cui si può dedicare un sorriso. Nel ripetersi del quotidiano, una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più del suo passato. Durata 124 minuti. (Greenwich Village sala 1, Nazionale sala 1)

La petite – Drammatico. Regia di Guillaume Nicloux, con Fabrice Luchini e Mara Taquin. Joseph viene a sapere che suo figlio e la sua compagna sono appena deceduti in un incidente d’auto. Aspettavano un figlio da una madre surrogata in Belgio. Che cosa sarà di quel loro bambino? Joseph è il nonno legittimo? Stimolato dalla promessa di una nascita che prolungherà la vita di suo figlio, Joseph parte per incontrare la giovane donna dal carattere feroce e indomito. Durata 93 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Povere creature! – Commedia fantastica. Regia di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Defoe. Tratto dal romanzo dello scrittore Alasdair Gray, il film – candidato con undici candidature ai prossimi Oscar e Leone d’oro a Venezia – è la storia dello scienziato God, deformato nel fisico e sfigurato nel volto, inviso a tutti e considerato pazzo per gli esperimenti che conduce, e di Bella, morta suicida, che lui riporta in vita, immettendole il cervello del feto che la ragazza aveva dentro di sé. Bella un giorno imparerà a leggere e a scrivere come pure una propria vita sessuale che la spingerà a seguire un giovane avvocato in un lungo viaggio: mentre costui avrà la peggio da quella convivenza, Bella la userà per ribadire a tutti la propria libertà e quella totale emancipazione che altri hanno cercato di cancellarle. Durata 141 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Fratelli Marx sala Chico anche V.O., Greenwich Village sala 2, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Romeo è Giulietta – Commedia. Regia di Giovanni Veronesi, con Pilar Fogliati, Sergio Castellitto, Domenico Diele e Geppy Cucciari. Un regista teatrale di grande successo si appresta a scegliere un Romeo e una Giulietta per una messinscena che dovrebbe essere la giusta conclusione alla sua carriera. Vittoria è scartata dal ruolo dell’eroina veronese ma lei ci tiene troppo ed è determinata ad avere in qualsiasi modo e a qualsiasi prezzo quella parte: con un buon trucco si trasformerà in un inatteso Romeo. Un po “Tootsie”, molto “Shakespeare in love”, la Fogliati tra gli sceneggiatori. Durata 101 minuti. (Massaua)

La sala professori – Drammatico. Regia di Ilker Çatak, con Leonie Benesch. Quando uno dei suoi studenti viene sospettato di furto, l’insegnante Carla Nowak decide di andare in fondo alla questione. Stretta tra i suoi ideali e il sistema scolastico, le conseguenze delle sue azioni minacciano di distruggerla. “La sala professori” è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Nel microcosmo di una scuola tedesca “a tolleranza zero”, il regista mostra come la democrazia, nell’illusorio tentativo di risolvere un banale caso, finisca con lo stravolgere privacy, libertà, dignità delle persone e soprattutto la ricerca della verità. Lo sguardo accusatorio di una webcam finisce col destabilizzare una situazione sotterraneamente già nervosa, mettendo in crisi indagini e relazioni, dove tutti, insegnanti, studenti e genitori, escono sconfitti. Durata 90 minuti. (Eliseo, Romano sala 2)

The Holdovers – Commedia drammatica. Regia di Alexander Payne, con Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph. Natale 1970. Un solitario quanto bisbetico insegnante di una scuola del New England è costretto a rimanere nell’istituto, durante le vacanze natalizie, con uno studente la cui madre ha deciso all’ultimo di partire per le vacanze con il suo nuovo marito e con la capocuoca che ha perso da poco tempo il figlio, caduto in Vietnam. I primi tempi di convivenza sono tutt’altro che facili; ma a poco a poco, affrontando sentimenti e dolori, ricordi del passato fino a quell’istante messi da parte, i tre sapranno riconciliarsi con le proprie esistenze. Durata 90 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Un altro ferragosto – Commedia. Regia di Paolo Virzì, con Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante e Vinicio Marchioni. In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giorno Sandro Molinotrascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malato, per regalargli un’ultima vacanza in quel luogo per lui così caro. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi con il suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 2 e sala 3, Massaua, Ideal, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Volare – Commedia. Regia di Margherita Buy, con Anna Nonaiuto, Elena Sofia Ricci, Caterina De Angelis, Massimo De Francovich e Margherita Buy. Anna B. è un’attrice con una carriera avviata, un film da girare in Corea e una dannata paura di volare. L’aviofobia, ereditata dal padre come una malattia, ha condizionata la sua vita, la relazione con la figlia che vuole volare a Stanford e con la sua agente che vuole spedirla oltre i confini della fiction nazionale. Abortito l’ultimo volo, (si) è costretta a terra e ai piccoli compromessi delle cose terrene. Ma capirà molto presto che giù dallo schermo non ci sono controfigure e qualche volta tocca buttarsi. Decide allora di iscriversi a un corso per aggirare le sue strategie di evitamento. Uno stage antistress per accendere i motori e finalmente decollare. Durata 100 minuti. (Massimo, Uci Moncalieri)

La zona d’interesse – Drammatico. Regia di Jonathan Glazer, con Christian Friedel e Sandra Hüller. Una casa confortevole, un ampio giardino in cui invitare gli amici per un rinfresco, i bambini a cui accudire, i pettegolezzi con le amiche, le gite al lago: ma anche un alto muro grigio che divide quella confortevole casa e quella famiglia dal campo di concentramento di Auschwitz. Lui e lei sono Rudolf Höss e la moglie, lui integerrimo impiegato di stato, pronto a fare carriera, anche a lasciare il campo se qualcuno dall’alto glielo richiede; lei che segue più dappresso la vita di casalinga, di padrona di casa, per nulla d’accordo se dall’alto arrivano ordini simili. Una lunga quotidianità che accompagna indifferente quella normalità del male che in modo tranquillo si viene a instaurare tra le stanze, tra le persone, tra quegli esseri che continuano a considerarsi umani. Le aiuole dei fiori, la piscina, l’allegria e la spensieratezza in contrapposizione al limitare dello spazio, alle ciminiere che spuntano verso l’alto, il puzzo che incredibile inonda ogni cosa, le ceneri che sono utili a concimare l’orto di casa. Film crudo e crudele ma necessario, avverso a certi rigurgiti dell’oggi, un documento “rappresentato” dal regista, una ricchezza di fotografia, le grandi interpretazioni degli attori principali. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3, Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo e sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

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