Armano Luigi Gozzano,noto ricercatore dei documenti storici di famiglie nobiliari, in particolare dei Gozzano e dei Gonzaga, essendo anche musicista si interessa di argomenti musicali.
In questo caso ripercorre
l’ascesa vertiginosa della vita dedicata alla musica leggera del maestro Gianfranco Raffaldi, monferrino residente a Vignale,dalle
esibizioni senza rivali nel suo primo complesso formato per le gare scolastiche e dalle incredibili immagini della sua collezione
privata.
Il primo ingaggio nel 1957 con la band casalese dei Blue Star,uno dei 70 gruppi nati
nel nostro territorio nei favolosi anni ’60.Nel
1959 nasce con lui il gruppo dei Novelty,
collaborando con il fisarmonicista Giuseppe
Cacciabue, educatore musicale giovanile e
componente dell’operatore radiofonico EIAR di Torino ,oggi RAI,gruppo sciolto nello stesso anno.Nella nuova band si inserisce
Fausto Denis,non ancora con il nome d’arte
Leali, incontrato durante un ingaggio in una
festa patronale di tre giorni come da tradizione dell’epoca.Nel 1962 avvenne il loro
lancio al Principe di Piemonte di Viareggio, ricalcando la musica beat inglese. Iniziarono
le esibizioni al City Club e nei Night Club di Milano,e le prime incisioni con la casa discografica Jolly con due cover dei Beatles.
Leali venne definito “il negro bianco” e nel 1964, ormai affermati in Italia, parteciparono al mitico “Cantagiro” di Radaelli con la canzone “La campagna in città”, gareggiando con Betty Curtis, Lucio Dalla,Gino Paoli e Nico Fidenco.
Pippo Baudo ed Enrico Maria Salerno presentarono l’evento in diretta RAI con la finalissima di Fiuggi.Nel 1965 la grande occasione: arrivarono i Beatles in Italia! Furono scelti come supporters Fausto Leali e i Novelty,i New Dada di Maurizio Arcieri, Guidone e gli amici,i Giovani Giovani e Peppino di Capri.Nel secondo tempo si esibirono i Beatles aprendo lo spettacolo con il celebre “Twist and Shout”.Le tappe dell’unico concerto italiano furono il 24 giugno al Velodromo Vigorelli di Milano,il 26 giugno al Palazzo dello Sport alla fiera del mare di Genova,e il 27-28 di giugno al Teatro Adriano di Roma, purtroppo non registrati e snobbati dalla RAI.I biglietti dei concerti erano reperibili tramite la rivista “Ciao Amici”.
La conferma definitiva avvenne nel 1966
partecipando al “Giro Festival” al seguito del
49° Giro d’Italia con la canzone “Mamma perdonami”,e apparvero in TV durante le tappe di Parma e di Monte Carlo.Furono ospiti della storica trasmissione radiofonica
“Bandiera Gialla” condotta su Radio 2 da Arbore e Boncompagni,e fu in quel momento
che presentarono la famosa canzone “A chi “,
cover della versione USA di Roy Hamilton “Hurt” del 1954 portata alla ribalta dalla cantante italo-americana Timi Yuro.Si esibirono anche in concerti al Bang Bang di Milano con la partecipazione di Teo Teocoli.
In seguito il gruppo cambiò casa discografica, passando dalla Jolly alla Ri.Fi. Records.Il grande risultato arrivò nel
1967 ricevendo sulla Terrazza Martini di Milano il primo disco d’oro per la canzone
“A chi”.Nel 1968 Leali partecipò al Festival di Sanremo con la canzone “Deborah” in coppia con Wilson Pickett,nome attribuito alla figlia
avuta da Milena Cantù,la grande incognita del 45 giri “La ragazza del Clan” di Celentano.
In seguito Leali verrà scelto da Pickett come padrino della figlia anch’essa chiamata Deborah.I Novelty facevano parte del Clan Celentano Center,e con loro eseguirono i concerti nei locali più belli d’Italia ,in primis alla Bussola di Viareggio.Leali nello stesso
anno divorziò dai Novelty,e Raffaldi entrò nel
complesso dei New Rockers di Peppino di Capri, partecipando a tournée negli USA esibendosi al Metropolitan di New York,poi in Canada, Venezuela, Brasile, Australia, Emirati Arabi e in Europa.
Raffaldi collaborò alla celebre composizione “Champagne”,e si esibirono anche nelle sale da ballo di Torino “Arlecchino”e “Le Roi” (sala
Lutrario)progettata dall’architetto Carlo Mollino, progettista del Teatro Regio.Nel 1977 si concluse il suo viaggio musicale intorno al mondo con Peppino di Capri,e rientrò a Vignale per motivi di famiglia, iniziando ad accompagnare con la tastiera il coro parrocchiale durante le celebrazioni religiose.Ma nel 2004,con altri due amici,ebbe una grande idea:prese le redini del coro e fondò il “San Bartolomeo Gospel Choir”dall’omonima chiesa del paese, inizialmente per eseguire musica sacra e profana, proseguendo l’opera della fondatrice
Millina Martinelli.Il coro è composto da 30 cantanti del territorio,guidati ed istruiti dal maestro con la sua esperienza di mezzo secolo.Tra il 2007 e il 2011 si inserì nel coro Armano Luigi Gozzano in qualità di tenore,e conobbe Leali in compagnia del maestro durante una sua esibizione a Trino Vercellese. Durante i concerti l’ensemble esegue brani di gospel, funky,blues e soul a 4 voci, formula alquanto insolita per il gospel.
Nel 2011 Raffaldi e Leali hanno festeggiato a Casale i 50 anni dal loro debutto.Nella sua carriera Raffaldi ha suonato con tastiere Honner,Vox 1,Vox 2 e con il favoloso organo elettrico Hammond,in origine destinato alle chiese in alternativa ai costosi organi a canne.Molto versatile nella musica sacra, gospel e jazz ed in seguito nel rock,fu utilizzato da Gershwin,Doors,Pink Floyd,
Deep Purple e Procol Harum.Il gospel del
coro esprime la gioia di pregare cantando e coinvolgendo il pubblico con la sua capacità
di espressione armonica.Con i sapienti e
competenti arrangiamenti del maestro Raffaldi il divertimento è assicurato!
Giuliana Romano Bussola