Secondo le ultime rilevazioni Istat solo il 18% degli italiani partecipa a un rito religioso settimanale e fra i giovani la percentuale scende all’8%. Il sociologo Franco Garelli dell’Università di Torino indaga i dati con un’analisi pubblicata sul settimanale cattolico “La Voce e il Tempo” nel numero in edicola. Il campione dell’indagine Istat è composto da oltre 20.000 famiglie e 45.000 individui residenti. Alla domanda dell’Istituto hanno risposto i soggetti con più di 14 anni mentre per i minori dai 6 ai 13 anni la risposta è stata fornita dai genitori. I dati più recenti riguardano il 2022. Spiega il prof. Garelli: “Chi partecipa ad un rito religioso almeno una volta alla settimana (per i cattolici la Messa della domenica) è poco più del 18% della popolazione, per contro sono assai più numerosi quanti in quell’anno non hanno mai frequentato un luogo di culto (31%), se non per eventi particolari, come battesimi, matrimoni e funerali. Il dato del 2022 relativo alla frequenza settimanale ad un rito religioso comunitario è il più basso che si riscontra nella storia recente del nostro Paese. Negli ultimi vent’anni il numero dei “praticanti regolari” si è quasi dimezzato passando dal 36% al 19% mentre i “mai praticanti” sono di fatto raddoppiati, dal 16% al 31%”. La pratica religiosa continua ad essere più elevata nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Centro e del Nord Italia. F.Re
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