Arte alle Corti, domani l’inaugurazione

Da domani e fino al 6 gennaio sarà possibile  visitare “Arte alle Corti”, la mostra-­percorso a cielo aperto  di installazioni e sculture d’arte contemporanea, che si snoda in 14 tra i palazzi più rappresentativi della città.

Il progetto espositivo intende far  conoscere la città attraverso i suoi luoghi più nascosti, quelle corti custodite all’interno di palazzi cittadini che raccontano secoli di storia torinese, creando un confronto inatteso e sorprendente con le architetture che le accolgono, in una mappatura dal Barocco al Novecento. Palazzi iconici, architetture imponenti e opere di artisti, in un dialogo creativo che vuole far scoprire Torino e sottolinearne la stretta relazione storica con l’arte contemporanea.

“Arte alle Corti promuove l’incontro tra il patrimonio storico-architettonico e i linguaggi dell’arte contemporanea, facendone uno strumento di vera e propria scoperta della città – commenta l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia –  Grazie al lavoro degli artisti e alla collaborazione con le principali istituzioni pubbliche e private attive sul territorio, tra cui l’Accademia Albertina di Belle Arti e le gallerie d’arte, il progetto rende liberamente accessibili a tutti – cittadine, cittadini e turisti – luoghi magnifici e spesso poco conosciuti o frequentati, a partire dalla corte del nostro Palazzo di Città, che quest’anno aprirà le sue porte per diventare palcoscenico per l’arte. Un percorso che prende forma in molteplici itinerari capaci di collegare luoghi diversi, dalla corte di Palazzo Birago di Borgaro, sede aulica della Camera di Commercio, al Politecnico di Torino, da Villa della Regina al Museo Ferroviario Torino-Ciriè-Lanzo e Canavesana, per citare solo alcuni dei punti di una ricca mappa, ognuno dei quali con storie, caratteristiche e funzioni differenti. Un’identità specifica che si rivela e si arricchisce grazie al dialogo inatteso con sculture e installazioni concepite per generare sorpresa, meraviglia, ma anche riflessioni e nuova conoscenza”.

“Il progetto – spiegano gli organizzatori – è da vivere come una passeggiata, spostandosi a piedi lungo un ideale fil rouge che collega diversi punti del centro cittadino e oltre. È un modo per esplorare e impossessarsi di un territorio spesso sconosciuto, seppur quotidiano e familiare, reso scontato dall’abitudine e dall’incapacità di guardarsi realmente attorno approfondendo scenari straordinari e insospettati”.  

Tra i valori che lo ispirano, c’è proprio la cultura intesa come uno spazio della quotidianità dal libero accesso, dove le arti appaiono come strumento di crescita e di riflessione. L’arte come spazio comune e d’incontro e le corti – strutturalmente i luoghi di condivisione e passaggio delle architetture a cui appartengono – per l’occasione si trasformano in scrigni e palcoscenici per le installazioni, ma anche per altri linguaggi e realtà artistiche multidisciplinari. Piazze pubbliche che valorizzano e promuovono un patrimonio comunitario, proponendo anche un dibattito sull’arte in corso, tra contaminazioni e aperture. La multidisciplinarietà, quindi, si pone come una delle parole chiave del progetto, a partire dal confronto osmotico tra arte e architettura. Le installazioni sono realizzate in una eterogeneità assoluta di linguaggi, pratiche e tecniche artistiche così come il programma di eventi che mette in campo spettacoli (come il reading e book d’autore “I luoghi veri non lo sono mai”, tra poesia, voce, musica e disegno, realizzato appositamente e che andrà in scena in occasione dell’inaugurazione di domani 5 ottobre alle 21 a Palazzo Birago) dove ogni forma d’arte sarà protagonista.

“Un  progetto popolare e colto insieme – sottolineano ancora gli organizzatori – che vuole sensibilizzare e sviluppare le arti, la loro presenza nella quotidianità come elemento non accessorio, la cultura come strumento di benessere, in un dialogo con lo spazio urbano che non solo sia espositivo e contemplativo ma vissuto dal vivo e interattivo.”

Il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico, infatti, sono fondamentali e declinano il concetto di “pubblico” in tutte le sue accezioni: dagli amanti dell’arte al pubblico incontrato e cercato per strada, di tutte le età e provenienze. Per creare narrazioni e approfondimenti che coinvolgano e aprano la lettura dei vari aspetti del progetto, rendendolo un paesaggio dinamico e promotore di altri stimoli e suggestioni,  a corredo della manifestazione sarà organizzato un programma di visite e conferenze.


 

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